giovedì 2 gennaio 2014

Compromessi: una malattia italiana?



Scendere a compromessi?



Il 70% degli italiani è tifoso di una squadra di calcio. Il tifo (sportivo) è senz'altro la malattia più diffusa tra maschi italiani, probabilmente attinge il 99% di loro. E non importa quante volte ormai tu abbia già visto la giocata, ma l'adrenalina ti sale quando la tua squadra parte in contropiede - quando un giocatore lancia il tuo attaccante con un passaggio che lo smarca oltre la linea di difesa della squadra avversaria, e il tuo bomber fa un bellissimo gol. Che sovente però viene annullato - perché il tuo attaccante era in fuori gioco, ossia oltre la linea di difesa degli avversari. Non importa quanto bello sia stato il gol che ha fatto - era oltre la linea di fuorigioco, e quel gol non vale proprio nulla. E succede che l'attaccante viene pure ammonito.

Ci sono delle linee che non si possono varcare - e non parlo solo del calcio... sto parlando di "integrità" - il rifiuto di oltrepassare i confini morali, costi quel che costi. Perché, per quanto riguarda Dio, non importa quanto bello sia stato il gol che hai fatto - eri in fuorigioco, e quello che hai raggiunto non vale nulla.

A meno che tu non sia vissuto in una caverna gli ultimi 12 mesi della tua vita, probabilmente hai dovuto affrontare tentazioni che hanno messo a repentaglio la tua integrità più di una volta. Dire la verità a metà... patteggiamenti morali... disonestà a livello finanziario... compromessi a livello sessuale... o guardare o ascoltare o ridere di cose a cui Gesù non avrebbe mai preso parte. Per tutti noi che sentiamo quell'impulso che ci fa andare oltre la linea del fuorigioco, c’è un potente incoraggiamento nella vita di Neemia, l'uomo che Dio scelse per guidare il suo popolo nella straordinaria ricostruzione delle mura e delle porte di Gerusalemme.

Neemia è governatore di Gerusalemme. Ha la possibilità di usare la sua posizione a proprio vantaggio. Ma nonostante i suoi predecessori abbiamo usato la carica che avevano per farsi i loro interessi sfruttando la propria gente, Neemia risplende come un modello di integrità. In Neemia 5,14-15 sta scritto: «Da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al governatore. I governatori che mi avevano preceduto, avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho avuto timore di Dio.» Leggetevi anche il resto, per capire quanto integro fosse quest'uomo.

I predecessori di Neemia lo avevano fatto... molti di quelli che lui governava lo facevano... ma Neemia si è rifiutato di sfruttare la sua posizione. Si era dato dei confini invalicabili, anche quando ne avrebbe potuto trarre un grande beneficio, sarebbe bastato solo un piccolo compromesso.

Stiamo pensando di ristrutturare il Boys Ranch, e prima di farlo ci sono permessi da richiedere negli uffici municipali. La scorsa settimana entro in uno di questi uffici. Il signore dall'altra parte della scrivania può bloccare tutto, basta che non metta la firma su un documento. Mi dice: "Padre, costa 20. Le posso fare pagare 10, ma lei deve dare 5 a me". Risposta secca: "Preferisco pagare 20". Sto ancora aspettando la firma - ma Dio ci benedirà.

Scendere a compromessi può essere la cosa più normale per chi ti sta intorno - ma se metti Dio al primo posto, devi avere il coraggio di dire: "Non posso". Compromettendo la tua integrità morale forse andrai avanti, magari otterrai anche quello che vuoi - ma se ami Dio devi dire: "Non posso!".



Confini invalicabili - quando Dio trova il cuore di un uomo o di una donna su cui può fare affidamento, Lui lo benedice. Per quello che riguarda Dio, se ciò che vuoi non è dentro i Suoi confini, non vale assolutamente nulla - e ti farai del male.

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

don Luciano, da Incontri con la Parola, Catechisti.it

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