venerdì 22 febbraio 2013

Seguendo le orme del Signore




Le orme, di Bruno Ferrero




Tu e il Signore Gesù state camminando sulla strada insieme. Per un bel pezzo di strada le orme di Gesù procedono accanto alle tue, marcate, solide, decise nella direzione.
Tu, al contrario, lasci orme distanziate, a zigzag, con pause, ripensamenti, giravolte, cambiamenti di direzione.
Per un bel po’, camminate così, ma gradualmente le tue orme si avvicinano sempre più a quelle di Gesù e cominciano ad avanzare in modo parallelo.
Tu e Gesù come due amici, fianco a fianco.
Sembra tutto perfetto, ma interviene un altro cambiamento: le tue impronte che prima si disegnavano nella sabbia accanto a quelle di Gesù ora sono impresse dentro le sue.
Nelle sue grandi, le tue orme sono più piccole, ma tu e Gesù cominciate a procedere come una persona sola.
Andate avanti così per un bel po’, poi gradualmente interviene un altro cambiamento.
Le tue orme, dentro quelle più grandi, crescono fino a coincidere con quelle di Gesù.
Ora c’è soltanto più una serie di orme sulla sabbia: tu e Gesù camminate come una persona sola.
Sembra andare tutto bene, ma poi improvvisamente torna una seconda serie di impronte. C’è qualcosa di strano!
Le nuove impronte vanno a zigzag, girano e rigirano, si fermano, fanno diversioni bizzarre.
Sei meravigliato, dubbioso, turbato. Il tuo sogno finisce. Incominci a pregare.
“Signore, ho capito la prima situazione, con i miei andirivieni e le mie soste. Ero un cristiano incerto, ma volevo imparare. Tu camminavi in modo sicuro ed hai aiutato me a camminare con Te”.
“E’ giusto!”
“E quando le mie orme piccole erano dentro le tue orme grandi, io stavo imparando a camminare sui tuoi passi, a seguirti da vicino”.
“Bravissimo! Hai imparato bene e in fretta”.
“Quando le mie impronte sono diventate identiche alle tue, significa che ero diventato tuo discepolo in tutto”. “Esatto”.
“Ma allora, Signore, che cos’è capitato poi? Sono tornato da capo? Le impronte separate e soprattutto queste che fanno tornanti e giravolte…”.
Ci fu un attimo di silenzio e poi un sorriso nella voce, il Signore rispose: “Quelle? Oh, ma sono io che danzo felice intorno a te”.

La felicità di Dio siamo noi. Questo è il paradosso più sorprendente del cristianesimo. E quando essere fedele è difficile, quando tutto è sbiadito, quando avanzare è solo affanno, fermati, chiudi gli occhi, bocca ed orecchie.
Sentirai Dio che danza intorno a te.


Bruno Ferrero in “C’è ancora qualcuno che danza con  te” ELLEDICI

 




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