giovedì 31 dicembre 2015

ANNO NUOVO IMPEGNI NUOVI


Buon anno 2016

con l'augurio di cercare e trovare serenità, gioia, pace non solo per noi, soprattutto per cambiare nel mondo tutto ciò che non va.






Ci  aiuti
in questo 
nostro impegno 
la Madre di Dio





giovedì 24 dicembre 2015

BUON NATALE 2015

Buon natale nella serenità , nella gioia, nella pace con un po' di 

nostalgia di qando il Natale era semplice, sentito, festeggiato 

senza l'euforismo e il martellamento del richiamo al consumismo...



CI SIAMO FORSE FATTO RUBARE IL NATALE DAI

POTENTI DELLA

 GLOBALIZZAZIONE?


giovedì 3 dicembre 2015

RIFARE L’UNITÀ DELLA FAMIGLIA UMANA

«Perché tutti siano una sola cosa»
(Gv 17, 21).


Pubblico questo articolo di Fabio Ciardi, Missionario Oblato di Maria Immacolata, che prende spunto dalla preghiera di Gesù al Padre in preparazione della sua morte. Gesù prega chiedendo l'unità per i suoi discepoli che lo avevano seguito per tutto il tempo della sua predicazione. «Perché tutti siano una sola cosa» . Quella preghiera, fatta per i futuri pastori della Chiesa, ha un valore ancora oggi in quanto tutti coloro che credono in Gesù sono entrati a far parte della sua Chiesa.E che dire della famiglia cristiana, sempre indicata come piccola chiesa domestica? Questo articolo ci sproni a fare di tutto per mantenere unita la nostra famiglia, altre famiglie in modo da formare nella nostra parrocchia un popolo di famiglie, una sola Chiesa. Facciamo nostra questa preghiera di Gesù, sei parole prese in prestito da Gesù possono fare “il miracolo” dell'unità. Buona lettura!

Rifare l'unità della famiglia, di Fabio Ciardi

Ti prego, Padre, «Perché tutti siano una sola cosa»


È l’ultima accorata preghiera che Gesù rivolge al Padre. Sa di chiedere la cosa che più gli sta a cuore. Dio infatti ha creato l’umanità come la sua famiglia, con la quale condividere ogni bene, la sua stessa vita divina. Cosa sognano i genitori per i figli se non che si vogliano bene, si aiutino, vivano uniti tra di loro? E qual è il loro più grande dispiacere se non quello di vederli divisi per gelosie, interessi economici, fino al punto da arrivare a non parlarsi più? Anche Dio ha sognato da tutta l’eternità la propria famiglia unita nella comunione d’amore dei figli con lui e tra di loro.
Il drammatico racconto delle origini ci parla del peccato e della progressiva frantumazione della famiglia umana: come leggiamo nel libro della Genesi l’uomo accusa la donna, Caino uccide il proprio fratello, Lamec si vanta della sua spropositata vendetta, Babele genera l’incomprensione e la dispersione dei popoli… Il progetto di Dio sembra fallito.
Egli tuttavia non si dà per vinto e con tenacia persegue la riunificazione della propria famiglia. La storia riparte con Noè, con la scelta di Abramo, con la nascita del popolo eletto; e avanti, fino a quando decide di mandare suo figlio sulla terra affidandogli la grande missione: radunare in una sola famiglia i figli dispersi, raccogliere le pecore smarrite in un solo gregge, abbattere i muri di separazione e le inimicizie tra i popoli per creare un unico popolo nuovo (cf. Ef 2,14-16).
Dio non smette di sognare l’unità, per questo Gesù gliela chiede come il dono più grande che egli può implorare per tutti noi:


«Perché tutti siano una sola cosa»




Ogni famiglia porta l’impronta dei genitori. Così quella creata da Dio. Dio è Amore non soltanto perché ama la sua creatura, ma è Amore in se stesso, nella reciprocità del dono e della comunione, da parte di ognuna delle tre divine Persone verso le altre.
Quando dunque ha creato l’umanità egli l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza e vi ha impresso la sua stessa capacità di relazione, in modo che ogni persona viva nel dono scambievole di sé. L’intera frase della preghiera di Gesù che vogliamo vivere questo mese dice infatti: «perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi». Il modello della nostra unità è niente meno che l’unità esistente tra il Padre e Gesù. Sembra impossibile, tanto essa è profonda. Essa è tuttavia resa possibile da quel come, che significa anche perché: possiamo essere uniti come sono uniti il Padre e Gesù proprio perché ci coinvolgono nella loro stessa unità, ce ne fanno dono. 
 
«Perché tutti siano una sola cosa» 
 
È proprio questa l’opera di Gesù, fare di tutti noi una cosa sola, come lui lo è con il Padre, una sola famiglia, un solo popolo. Per questo si è fatto uno di noi, si è caricato delle nostre divisioni e dei nostri peccati inchiodandoli sulla croce.
Egli stesso ha indicato la strada che avrebbe percorso per portarci all’unità: «Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me» (Gv 12, 32). Come profetizzato dal sommo sacerdote, «doveva morire (...) per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi» (Gv 11, 52). Nel suo mistero di morte e risurrezione, ha riassunto tutto in sé (cf. Ef 1,10), ha ricreato l’unità spezzata dal peccato, ha rifatto la famiglia attorno al Padre e ci ha resi nuovamente fratelli e sorelle tra di noi. La sua missione Gesù l’ha compiuta. Adesso rimane la nostra parte, la nostra adesione, il nostro “sì” alla sua preghiera: 
 
«Perché tutti siano una sola cosa»
Qual è il nostro contributo all’adempimento di questa pre-ghiera?
Innanzitutto farla nostra. Possiamo prestare labbra e cuore a Gesù perché continui a rivolgere queste parole al Padre e ripetere ogni giorno con fiducia la sua preghiera. L’unità è un dono dall’alto, da chiedere con fede, senza stancarci mai.
Essa inoltre deve rimanere costantemente in cima ai nostri pensieri e desideri. Se questo è il sogno di Dio vogliamo che sia anche il nostro sogno. Di tanto in tanto, prima di ogni decisione, di ogni scelta, di ogni azione, potremmo domandarci: serve per costruire l’unità, è il meglio in vista dell’unità?
Dovremmo infine correre là dove le disunità sono più evidenti e prenderle su di noi, come ha fatto Gesù. Possono essere attriti in famiglia o tra persone che conosciamo, tensioni che si vivono nel quartiere, disaccordi nell’ambiente di lavoro, in parrocchia, tra le Chiese. Non sfuggire i dissidi e le incomprensioni, non restare indifferenti, ma portarvi il proprio amore fatto di ascolto, di attenzione all’altro, di condivisione del dolore che nasce da quella lacerazione.
E soprattutto vivere in unità con quanti sono disponibili a condividere l’ideale di Gesù e la sua preghiera, senza dare peso a malintesi o a divergenze di idee, contenti del “meno perfetto in unità che del più perfetto in disunità”, accettando con gioia le differenze, anzi considerandole una ricchezza per un’unità che non è mai riduzione a uniformità.
Sì, questo a volte ci metterà in croce, ma è proprio la strada che Gesù ha scelto per rifare l’unità della famiglia umana, la strada che anche noi vogliamo percorrere con lui.



Parola di vita Novembre 2015

lunedì 23 novembre 2015

Lettera di DIO PADRE ad ogni uomo, donna, giovani, bambini ( da leggere in famiglia)

La presenza di Dio Padre nella nostra vita


Ecco secondo le Scritture ciò che fa Dio per te, per me, per l’uomo. Da sempre ha pensato a noi, ci mantiene in vita, ci conosce a fondo, ci ama, ci parla, vuole essere conosciuto e amato.

Ho cercato un'immagine nel Veb di Dio Padre da inserire a metà del brano, ho cercato molto e poi ancora...Ho sognato che non esiste questa immagine se non nel cuore di ognuno noi.

Figlio Mio,
Forse tu non mi conosci, ma Io so tutto di te … Salmo 139:1
So quando ti siedi e quando ti alzi … Salmo 139:2
Conosco a fondo i tuoi modi di essere …
Salmo 139:3
Perfino ogni capello sul tuo capo è contato … Matteo 10:29-31
Perché ti ho creato a mia immagine … Genesi 1:27
In me vivi, ti muovi, ed esisti …
Atti 17:28
Poiché sei la mia progenie ….

Ti conoscevo ancora prima che fossi concepito … Geremia 1:4-5
Ho scelto te nel disegno del creato … Efesini 1:11-12
Tu non sei stato un errore,
poiché ogni tuo giorno è scritto nel mio libro … Salmi 139:15-16
Ho scelto il giorno esatto della tua nascita
e il luogo dove vivi … Atti 17:26
Sei stato creato in maniera meravigliosa, stupenda Salmi 139:14
Ti ho intessuto nel seno di tua madre … Salmi 139:13
E ti ho portato alla luce nel giorno della tua nascita
Salmi 71:6
Coloro che non mi conoscono
hanno dato una falsa immagine di me … Giovanni 8:41-44
Non sono distante, né rabbioso,
sono invece l’espressione completa dell’amore … . 1 Giovanni 4:16
E desidero offrirti tutto il mio amore … 1 Giovanni 3:1
Semplicemente perché sei mio figlio,
ed Io sono tuo Padre … 1 Giovanni 3:1
Ti offro più di quando possa mai darti
il tuo padre terreno … Matteo 7:11
Perché Io sono il Padre perfetto … Matteo 5:48
Ogni dono perfetto che ricevi
proviene dalla mia mano … . Giacomo 1:17
Perché provvedo a tutto ciò di cui hai bisogno … Matteo 6:31-33
I miei piani per il tuo futuro sono sempre stati
pieni di speranza … Geremia 29:11
Perché ti amo di un amore eterno …
Geremia 31:3
I miei pensieri per te sono più numerosi
dei granelli di sabbia … Salmi 139:117-18
Esulterò nel conoscerti, cantando di gioia …
Sofonia 3:17
Non cesserò mai di farti del bene … . Geremia 32:40
Perché tu appartieni a me e sei mio tesoro … Esodo 19:5
Desidero realizzarti con tutto il mio cuore
e tutta l’anima mia … Geremia 32:41
E voglio mostrarti cose grandi e meravigliose …
Geremia 33:3
Se mi cercherai con tutto il tuo cuore,
mi troverai … . Deuteronomio 4:29
Dilettati in me ed Io ti darò quel che il tuo cuore
desidera … Salmi 37:4
Perché sono Io che ti ho dato quei desideri … Filippesi 2:13
Io posso fare tutto per te, molto più
di quanto tu possa domandare o pensare … Efesini 3:20
Io sono la tua più grande consolazione … 2Tessalonicesi 22:16-17
Sono il padre che ti consola in ogni tua afflizione … 2Corinzi 1:3-4
Quando hai il cuore spezzato, Io sono vicino a te … Salmi 34:18
Come un pastore porta un agnello, Io ti porto
vicino al mio cuore … Isaia 40:11
Un giorno asciugherò ogni lacrima dai tuoi occhi … Apocalisse 21:3-4
Sono tuo padre, e ti amo pure
come amo mio figliuolo Gesù … Giovanni 17:23
Perché in Gesù si è realizzato il mio amore per te …
Giovanni 17:26
Egli è l’impronta esatta della mia essenza … Ebrei 1:3
Egli è venuto a mostrare che io sono per te,
non contro di te … Romani 8:31
E a dirti che non sto contando i tuoi peccati … 2Corinzi 5:18-19
Gesù è morto perché noi ci riconciliassimo … 2Corinzi 5:18-19
La sua morte è stata la massima espressione
del mio amore per te … 1Giovanni 4:10
Ho donato ogni cosa che amavo
per guadagnare il tuo amore … Romani 8:31-32
Se ricevi il dono del mio figliuolo Gesù,
ricevi anche me … 1Giovanni 2:23
E nulla ti separerà mai più dal mio amore … Romani 8:38-39
Vieni a casa e farò la più grande festa
mai visto in cielo … Luca 15:7
Sono sempre stato Padre e sarò sempre Padre … Efesini 3:14-15
La mia domanda è … sarai il mio Figliolo?… Giovanni 1:12-13
Ti aspetto …
Luca 15:11-32

Con amore , tuo papà… Dio Onnipotente...

http://www.piccolifiglidellaluce.it/pfdl/

lunedì 16 novembre 2015

Figlio Mio, forse tu non mi conosci, ma Io so tutto di te

La presenza di Dio Padre nella nostra vita


Ecco secondo le Scritture ciò che fa Dio per te, per me, per l’uomo. Da sempre ha pensato a noi, ci mantiene in vita, ci conosce a fondo, ci ama, ci parla, vuole essere conosciuto e amato.

Figlio Mio,
Forse tu non mi conosci, ma Io so tutto di te … Salmo 139:1
So quando ti siedi e quando ti alzi … Salmo 139:2
Conosco a fondo i tuoi modi di essere …
Salmo 139:3
Perfino ogni capello sul tuo capo è contato … Matteo 10:29-31
Perché ti ho creato a mia immagine … Genesi 1:27
In me vivi, ti muovi, ed esisti …
Atti 17:28
Poiché sei la mia progenie ….

Ti conoscevo ancora prima che fossi concepito … Geremia 1:4-5
Ho scelto te nel disegno del creato … Efesini 1:11-12
Tu non sei stato un errore,
poiché ogni tuo giorno è scritto nel mio libro … Salmi 139:15-16
Ho scelto il giorno esatto della tua nascita
e il luogo dove vivi … Atti 17:26
Sei stato creato in maniera meravigliosa, stupenda Salmi 139:14
Ti ho intessuto nel seno di tua madre … Salmi 139:13
E ti ho portato alla luce nel giorno della tua nascita
Salmi 71:6

Coloro che non mi conoscono
hanno dato una falsa immagine di me … Giovanni 8:41-44
Non sono distante, né rabbioso,
sono invece l’espressione completa dell’amore … . 1 Giovanni 4:16
E desidero offrirti tutto il mio amore … 1 Giovanni 3:1
Semplicemente perché sei mio figlio,
ed Io sono tuo Padre … 1 Giovanni 3:1

Ti offro più di quando possa mai darti
il tuo padre terreno … Matteo 7:11
Perché Io sono il Padre perfetto … Matteo 5:48
Ogni dono perfetto che ricevi
proviene dalla mia mano … . Giacomo 1:17
Perché provvedo a tutto ciò di cui hai bisogno … Matteo 6:31-33
I miei piani per il tuo futuro sono sempre stati
pieni di speranza … Geremia 29:11
Perché ti amo di un amore eterno …
Geremia 31:3
I miei pensieri per te sono più numerosi
dei granelli di sabbia … Salmi 139:117-18
Esulterò nel conoscerti, cantando di gioia …
Sofonia 3:17
Non cesserò mai di farti del bene … . Geremia 32:40
Perché tu appartieni a me e sei mio tesoro … Esodo 19:5
Desidero realizzarti con tutto il mio cuore
e tutta l’anima mia … Geremia 32:41
E voglio mostrarti cose grandi e meravigliose …
Geremia 33:3

Se mi cercherai con tutto il tuo cuore,
mi troverai … . Deuteronomio 4:29
Dilettati in me ed Io ti darò quel che il tuo cuore
desidera … Salmi 37:4
Perché sono Io che ti ho dato quei desideri … Filippesi 2:13
Io posso fare tutto per te, molto più
di quanto tu possa domandare o pensare … Efesini 3:20

Io sono la tua più grande consolazione … 2Tessalonicesi 22:16-17
Sono il padre che ti consola in ogni tua afflizione … 2Corinzi 1:3-4
Quando hai il cuore spezzato, Io sono vicino a te … Salmi 34:18
Come un pastore porta un agnello, Io ti porto
vicino al mio cuore … Isaia 40:11

Un giorno asciugherò ogni lacrima dai tuoi occhi … Apocalisse 21:3-4
Sono tuo padre, e ti amo pure
come amo mio figliuolo Gesù … Giovanni 17:23
Perché in Gesù si è realizzato il mio amore per te …
Giovanni 17:26
Egli è l’impronta esatta della mia essenza … Ebrei 1:3
Egli è venuto a mostrare che io sono per te,
non contro di te … Romani 8:31
E a dirti che non sto contando i tuoi peccati … 2Corinzi 5:18-19

Gesù è morto perché noi ci riconciliassimo … 2Corinzi 5:18-19
La sua morte è stata la massima espressione
del mio amore per te … 1Giovanni 4:10
Ho donato ogni cosa che amavo
per guadagnare il tuo amore … Romani 8:31-32

Se ricevi il dono del mio figliuolo Gesù,
ricevi anche me … 1Giovanni 2:23
E nulla ti separerà mai più dal mio amore … Romani 8:38-39
Vieni a casa e farò la più grande festa
mai visto in cielo … Luca 15:7
Sono sempre stato Padre e sarò sempre Padre … Efesini 3:14-15
La mia domanda è … sarai il mio Figliolo?… Giovanni 1:12-13
Ti aspetto …
Luca 15:11-32

Con amore , tuo papà… Dio Onnipotente...

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venerdì 6 novembre 2015

La chiesa di ieri e di oggi: Spesso criticata, peccatrice, impasto di male e di bene, di peccato e di...SANTITA'

 Siamo tutti Chiesa


Quanto mi hai fatto soffrire, Chiesa, eppure...

(Carlo Carretto)

Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo!
Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo!
Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza.
Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità!


Nulla ho visto al mondo di più oscurantista, più compresso, più falso e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello.
Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porte della mia anima, quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure.

No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te.
E poi, dove andrei?
A costruirne un'altra?


Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò, sarà la mia Chiesa, non più quella di Cristo.
Sono abbastanza vecchio per capire che non sono migliore degli altri.


L'altro ieri un amico ha scritto una lettera ad un giornale: "Lascio la Chiesa perché, con la sua compromissione con i ricchi, non è più credibile". Mi fa pena!
O è un sentimentale che non ha esperienza, e lo scuso; o è un orgoglioso che crede di essere migliore degli altri.
Nessuno di noi è credibile finché è su questa terra...
La credibilità non è degli uomini, è solo di Dio e del Cristo.


Forse che la Chiesa di ieri era migliore di quella di oggi? Forse che la Chiesa di Gerusalemme era più credibile di quella di Roma?
Quando Paolo arrivò a Gerusalemme portando nel cuore la sua sete di universalità, forse che i discorsi di Giacomo sul prepuzio da tagliare o la debolezza di Pietro che si attardava con i ricchi di allora e che dava lo scandalo di pranzare solo con i puri, poterono dargli dei dubbi sulla veridicità della Chiesa, che Cristo aveva fonda to fresca fresca, e fargli venire la voglia di andarne a fondare un'altra ad Antiochia o a Tarso?
Forse che a Santa Caterina da Siena, vedendo il Papa che faceva una sporca politica contro la sua città, poteva saltare in capo l'idea di andare sulle colline senesi, trasparenti come il cielo, e fare un'altra Chiesa più trasparente di quella di Roma cosi spessa, così piena di peccati e così politicante?


...La Chiesa ha il potere di darmi la santità ed è fatta tutta quanta, dal primo all'ultimo, di soli peccatori, e che peccatori!
Ha la fede onnipotente e invincibile di rinnovare il mistero eucaristico, ed è composta di uomini deboli che brancolano nel buio e che si battono ogni giorno contro la tentazione di perdere la fede.
Porta un messaggio di pura trasparenza ed è incarnata in una pasta sporca, come è sporco il mondo.
Parla della dolcezza dei Maestro, della sua non-violenza, e nella storia ha mandato eserciti a sbudellare infedeli e tortu rare eresiarchi.
Trasmette un messaggio di evangelica povertà, e non fa' che cercare denaro e alleanze con i potenti.

Coloro che sognano cose diverse da questa realtà non fanno che perdere tempo e ricominciare sempre da capo. E in più dimostrano di non aver capito l'uomo.

Perché quello è l'uomo, proprio come lo vede visibile la Chiesa, nella sua cattiveria e nello stesso tempo nel suo coraggio invincibile che la fede in Cristo gli ha dato e la carità dei Cristo gli fa vivere.

Quando ero giovane non capivo perché Gesù, nonostante il rinnegamento di Pietro, lo volle capo, suo successore, primo Papa- Ora non mi stupisco più e comprendo sempre meglio che avere fondato la Chiesa sulla tomba di un traditore, di un uomo che si spaventa per le chiacchiere di una serva, era un avvertimento continuo per mantenere ognuno di noi nella umiltà e nella coscienza della propria fragilità.


No, non vado fuori di questa Chiesa fondata su una roccia così debole, perché ne fonderei un'altra su una pietra ancora più debole che sono io.
...E se le minacce sono così numerose e la violenza del castigo così grande, più numerose sono le parole d'amore e più grande è la sua misericordia. Direi proprio, pensando alla Chiesa e alla mia povera anima, che Dio è più grande della nostra debolezza.

E poi cosa contano le pietre? Ciò che conta è la promessa di Cristo, ciò che conta è il cemento che unisce le pietre, che è lo Spirito Santo. Solo lo Spirito Santo è capace di fare la Chiesa con delle pietre mai tagliate come siamo noi!...
E il mistero sta qui.
Questo impasto di bene e di male, di grandezza e di miseria, di santità e di peccato che è la Chiesa, in fondo sono io...


Ognuno di noi può sentire con tremore e con infinito gaudio che ciò che passa nel rapporto Dio-Chiesa è qualcosa che ci appartiene nell'intimo.
In ciascuno di noi si ripercuotono le minacce e la dolcezza con cui Dio tratta il suo popolo di Israele, la Chiesa. A Ognuno di noi Dio dice come alla Chiesa: "Io ti farò mia sposa per sempre" (Osea 2, 21), ma nello stesso tempo ci ricorda la nostra realtà: "La tua impurità è come la ruggine. Ho cercato di toglierla, fatica sprecata! E' così abbondante che non va via nemmeno col fuoco" (Ezechiele 24, 12).

Ma poi c'è ancora un'altra cosa che forse è più bella. Lo Spirito Santo, che è l'Amore, è capace di vederci santi, immacolati, belli, anche se vestiti da mascalzoni e adulteri.

Il perdono di Dio, quando ci tocca, fa diventare trasparente Zaccheo, il pubblicano, e immacolata la Maddalena, la peccatrice.
E' come se il male non avesse potuto toccare la profondità più intima dell'uomo. E' come se l'Amore avesse impedito di lasciar imputridire l'anima lontana dall'amore.
"Io ho buttato i tuoi peccati dietro le mie spalle", dice Dio a ciascuno di noi nel perdono, e continua: "Ti ho amato di amore eterno; per questo ti ho riservato la mia bontà. Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine Israele" (Geremia 3 1, 3-4).

Ecco, ci chiama "vergini" anche quando siamo di ritorno dall'ennesima prostituzione nel corpo, nello spirito e nel cuore.
In questo, Dio è veramente Dio, cioè l'unico capace di fare le "cose nuove".
Perché non m'importa che Lui faccia i cieli e la terra nuovi, è più necessario che faccia "nuovi" i nostri cuori.
E questo è il lavoro di Cristo.
E questo è l'ambiente divino della Chiesa
...

giovedì 29 ottobre 2015

Sei tra gli uomini o donne più potenti del mondo?...Potrai diventarlo se...


Come diventare le persone più potenti del mondo
 di don Luciano, in Incontri con la parola

Essere Vicepresidenti è uno dei compiti più importanti e più delicati che ci siano in una grande azienda. Spesso essi giocano un ruolo fondamentale nelle scelte strategiche di una società. Ci vuole
abilità e competenza per gestire la vicepresidenza; l'azienda ideale è quella nella quale il Presidente delega molti dei suoi poteri e responsabilità al Vicepresidente, perché sa che non aspira a
rubargli la posizione.

Una volta uno ha detto che il Vicepresidente ideale dovrebbe essere vicino alla pensione, e possibilmente con qualche problema serio di salute, così non ha molte ambizioni.
Perché sono posizioni in cui è determinante il fattore ambizione, il fattore gelosia, il fattore invidia, allora se a uno non gli interessa il potere, significa che glielo si può dare tranquillamente.

A essere onesto non so quanti siano i vicepresidenti che non aspirino a salire al gradino più alto del podio. Ma spesso succede una cosa strana. In un certo senso, quanto meno uno aspira al potere tanto più egli si trova potente, influente. Questo succede quando sei uno di quelli che Gesù chiama «servi». 

L'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite, Perez de Cuellar, definì una volta Madre Teresa di

Calcutta "la donna più potente del mondo". 

Quando non ti curi della tua posizione... quando non sei interessato a farti 

strada o ad avere gli altri al tuo servizio - bene, gli altri abbassano le loro 

difese e

allora tu puoi fare la differenza nella loro vita.



Chiaro che Gesù era specialista nel fare questo. In Matteo 20,25-28 Gesù risponde all'ambizione dei suoi discepoli che volevano occupare i primi posti nel Suo regno, e dice: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il
primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti»
.

La sorprendente strada per avere una forte influenza sulla vita delle persone è essere al loro servizio, mettendo via le tue ambizioni, i tuoi bisogni, la tua comodità, la tua posizione. Quando fai questo, la gente ti apre la sua vita - perché vede che sei lì per loro, e non per fare i tuoi interessi. Loro si rilassano perché capiscono che non sei lì per usarli o per metterli sotto o per farli fuori, sei lì per servirli. E tanto più il mondo usa le persone, quanto più meraviglia e fa la differenza chi serve gli altri.

Hai questo potere che deriva dal servizio nella vita della tua famiglia? Ti vedono come quello che è completamente dedito al loro bene... ai loro bisogni?

I tuoi colleghi si sentono a loro agio con te perché sanno che sei interessato al loro successo... e non solamente al tuo? Se è così puoi scommettere che si confideranno con te.

E che dire della comunità, del gruppo o delle attività 

parrocchiali in cui sei impegnato? 

Fai sentire loro che sei importante o li fai sentire

 importanti? 

Li usi per far andare avanti i tuoi programmi o sono

loro il tuo programma?


Servire è la maniera più potente per costruire un ponte tra te e chi ti sta a cuore. Anche nel parlare di Gesù. Gli altri alzano le barricate se percepiscono che li vuoi convertire o portare dalla tua
parte, ma non possono resistere a uno che continuamente mostra che gli sta a cuore il loro bene, oggi, e per sempre.

Uno stile di vita di servizio può guarire un matrimonio, riguadagnare un figlio, abbattere muri che sembravano indistruttibili, o aprire i cuori più induriti.

Se non ti interessa il potere ma il servizio, allora sei sulla buona strada per diventare una delle persone più potenti del mondo!

http://www.incontriconlaparola.com

lunedì 19 ottobre 2015

Toro Bravo e Nube Azzurra vogliono sposarsi, ma...

IL GUFO CONSIGLIA


Pensieri del Gufo

Su una vecchia quercia stava un vecchio Gufo
Più sapeva e più taceva
  Più taceva e più sapeva...


Racconta una leggenda sioux che, una volta, Toro Bravo e Nube Azzurra
giunsero tenendosi per mano alla tenda del vecchio stregone della tribù e gli chiesero:
«
Noi ci amiamo e ci vogliamo sposare.
Ma ci amiamo tanto che vogliamo un consiglio che ci garantisca di restare per sempre uniti,
che ci assicuri di restare l'uno accanto all'altra fino alla morte. Che cosa possiamo fare?».

 E il vecchio, emozionato vedendoli così giovani e così innamorati, così ansiosi di una parola bella, disse:
«Fate ciò che dev'essere fatto. Tu, Nube Azzurra, devi scalare il monte al nord del villaggio. Solo con una rete, devi prendere il falco più forte e portarlo qui vivo,
il terzo giorno dopo la luna nuova.
E tu, Toro Bravo, devi scalare la montagna del tuono; in cima troverai  la più forte di tutte le aquile. Solo con una rete prenderla e portarla a me, viva!».

I giovani si abbracciarono teneramente e poi partirono per compiere la missione.
Il giorno stabilito, davanti alla stregone, i due attendevano con i loro uccelli.
 Il vecchio li tolse dal sacco e costatò che erano veramente begli esemplari degli animali richiesti.
 «E adesso, che dobbiamo fare?», chiesero i giovani».
Prendete gli uccelli e legateli fra loro per una zampa con questi lacci di cuoio.
Quando saranno legati, lasciateli andare perché volino liberi».

Fecero quanto era stato ordinato e liberarono gli uccelli.
 L'aquila e il falco tentarono di volare,
ma riuscirono solo a fare piccoli balzi sul terreno.
Dopo  un po', irritati per l'impossibilità di volare,
gli uccelli cominciarono ad aggredirsi l'un altro beccandosi fino a ferirsi.

Allora, il vecchio disse:
«Non dimenticate mai quello che state vedendo.
Il mio consiglio è questo: voi siete come l'aquila e il falco.
 Se vi terrete legati l'uno all'altro, fosse pure per amore,
non solo vivrete facendovi del male,
ma, prima o poi, comincerete a ferirvi a vicenda.
Se volete che l'amore fra voi duri a lungo, volate assieme,
ma non legati con l'impossibilità di essere voi stessi»

Se realmente ami qualcuno, lascialo volare con le sue proprie ali...

lunedì 12 ottobre 2015

Sono trascorsi venti secoli e oggi egli è la figura centrale nella storia dell'umanità.



Una vita solitaria

(Bruno Ferrero, La vita è tutto ciò che abbiamo)

Figlio di una ragazza madre, era nato in un oscuro villaggio. Crebbe in un altro villaggio, dove lavorò come falegname fino a trent'anni. Poi, per tre anni, girò la sua terra predicando.

Non scrisse mai un libro.
Non ottenne mai una carica pubblica.
Non ebbe mai né una famiglia né una casa.
Non frequentò l'università.
Non si allontanò più di trecento chilometri da dov'era nato.
Non fece nessuna di quelle cose che di solito si associano al successo.
Non aveva altre credenziali che se stesso.

Aveva solo trentatré anni quando l'opinione pubblica gli si rivoltò contro. I suoi amici fuggirono. Fu venduto ai suoi nemici e subì un processo che era una farsa. Fu inchiodato a una croce, in mezzo a due ladri.
Mentre stava morendo, i suoi carnefici si giocavano a dadi le sue vesti, che erano l'unica proprietà che avesse in terra. Quando morì venne deposto in un sepolcro messo a disposizione da un amico mosso a pietà.
Due giorni dopo, quel sepolcro era vuoto.

Sono trascorsi venti secoli e oggi egli è la figura centrale nella storia dell'umanità.
Neppure gli eserciti che hanno marciato, le flotte che sono salpate, i parlamenti che si sono riuniti, i re che hanno regnato, i pensatori e gli scienziati messi tutti assieme, hanno cambiato la vita dell'uomo sulla terra quanto quest'unica vita solitaria.
Al tempo della propaganda antireligiosa, in Russia, un commissario del popolo aveva presentato brillantemente le ragioni del successo definitivo della scienza. Si celebrava il primo viaggio spaziale. Era il momento di gloria del primo cosmonauta, Gagarin. Ritornato sulla terra, aveva affermato che aveva avuto un bel cercare in cielo: Dio proprio non l'aveva visto. Il commissario tirò la conclusione proclamando la sconfitta definitiva della religione. Il salone era gremito di gente. La riunione era ormai alla fine.
"Ci sono delle domande?".

Dal fondo della sala un vecchietto che aveva seguito il discorso con molta attenzione disse sommessamente: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto". Il suo vicino ripeté, un po'più forte: "Christòs ànesti". Un altro si alzò e lo gridò; poi un altro e un altro ancora. Infine tutti si alzarono gridando: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto".
Il commissario si ritirò confuso e sconfitto.
Al di là di tutte le dottrine e di tutte le discussioni, c'è un fatto. Per la sua descrizione basterà sempre un francobollo: "Christòs ànesti". Tutto il cristianesimo vi è condensato. Un fatto: non si può niente contro di esso.
I filosofi possono disinteressarsi del fatto. Ma non esistono altre parole capaci di dar slancio all'umanità: "Gesù è risorto".

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* Leggi il ritaglio su Qumran!

giovedì 20 agosto 2015

racconti e pensieri utili

Da ritagli su Qumran.net


Restare giovani

(Helder Camara)

Caro albero insegnami il segreto per restare giovani.
Albero centenario,
mi piace vederti
pieno di getti
e di germogli
come se fossi un adolescente.
Insegnami il segreto
di invecchiare così:
aperto alla vita,
alla giovinezza,
ai sogni come chi sa
che gioventù e vecchiaia
non sono che gradini
verso l'eternità.


Il mantello lacerato

(Dagli Apoftegmi dei Padri del deserto)


Un guerriero dal passato piuttosto torbido chiese ad un anacoreta se pensava che Dio avrebbe mai potuto accogliere il suo pentimento.
E l'eremita, esortato che l'ebbe con molti discorsi, gli domandò: «Dimmi, ti prego, se la tua camicia è lacerata, la butti via?...»
«No», rispose l'altro: «la ricucio e torno ad indossarla.»
«Dunque», soggiunge il monaco, «se tu hai riguardo al tuo vestito di panno, vuoi che Dio non abbia misericordia per la sua immagine?»

 

 

All'orecchio...

(Gialal Ed-Din Rumi)

Il Signore ha bisbigliato qualcosa all'orecchio della rosa

ed eccola aprirsi al sorriso.

Il Signore ha mormorato qualcosa al sasso

ed ecco lo gemma preziosa scintillante nella miniera.

Il Signore ha detto qualcosa all'orecchio del sole

ed ecco la guancia del sole coprirsi di mille eclissi.

Ma che cosa avrà mai bisbigliato il Signore

all'orecchio dell'uomo,

perché egli solo sia capace di amare e di amarlo?

Ha bisbigliato amore!


mercoledì 19 agosto 2015

Un bilancio nell'uso di una carta di credito speciale





La carta di credito di Dio
di don Luciano
http://www.incontriconlaparola.com


Ho sognato che avevo una carta di credito emessa dalla banca di Dio. Era la mia vita piena di doni, ma io la usavo per i miei peccati. Un giorno Gesù mi ricordò che avevo consumato tutto il credito che Lui aveva depositato, e che c’era bisogno di pagare per ogni transazione fatta. Gli risposi che non avevo più credito. Mi disse che l’unico pagamento che veniva accettato era la mia vita – sta scritto infatti: «Il salario del peccato è la morte» (Romani 6,23).

Dissi a Gesù che da ora in poi avrei usato bene la mia carta di credito.
“Benissimo”, rispose. “Ma come farai a vivere se non hai più credito?”
“Farò un mucchio di buone azioni” Gli assicurai. “Aiuterò gli altri. Non sono cattivo, ho solo qualche pessimo difetto, lo sai bene”.

Gesù era davvero contento che finalmente mi decidessi a fare del bene.
“Le mie buone azioni cancelleranno il debito accumulato dai miei peccati?” chiesi a Gesù.
“No”, mi rispose gentilmente ma con fermezza. “Il peccato richiede che il peccatore muoia. Non esiste altro mezzo per pagare il debito accumulato dal male”.

“Vuoi dire che devo morire a causa dei peccati che ho commesso?”
“Sì”.

“Allora sono condannato…”
“Sì. I tuoi peccati ti hanno condannato. Li hai compiuti liberamente, ed è giusto che tu muoia. Ma io ho deciso di morire al posto tuo, in modo che tu possa vivere. Io pagherò tutti i tuoi debiti morendo per te, in modo che tu possa avere la vita”.

“Questo vuol dire che poi il bilancio della mia carta di credito sarà ancora zero”, dissi.
“No”, mi rispose Gesù. “Una volta che io ho cancellato con la mia morte in croce tutti i tuoi peccati, depositerò nella tua carta di credito un bilancio inesauribile: le mie grazie, lo Spirito Santo”.

“Tu muori e io vivo. Io ti do i miei peccati, e tu mi dai lo Spirito Santo. Io distruggo e tu paghi il debito. Tu non hai peccato, quindi non hai alcun debito da pagare. Gesù, ti posso chiedere di starmi vicino e di aiutarmi a poco a poco a capire quello che mi hai appena detto? Vorrei che tu mi parlassi di nuovo della grazia, dello Spirito Santo.”
“Non avere paura. Io sono con te”, mi rispose.
E fu allora che mi svegliai.
                                …………………………………..

Spesso mi chiedo quanto grande è la mia fede. Mi consola pensare la mia fede grande come un granello di senape…ma tante altre volte mi ricredo e questo accade quando nella preghiera e nei fatti mi dimentico dello Spirito Santo.
E tu che leggi?

venerdì 31 luglio 2015

Cosa prova oggi Dio per ognuno di noi?



Dio non riserva la Sua bellezza solo per i posti dove un mucchio di gente la può apprezzare.

 Fiorire in posti nascosti (Apocalisse 3, 8)


Sono al campo scuola con i ragazzi. Mi sono preso qualche decina di minuti per starmene da solo oltre la salita della ripida strada di accesso. Il vento e la pioggia di ieri hanno spazzato l'aria e il panorama vertiginosamente bello. Prati coperti di erba rotolano giù per i pendii... tutto intorno a me vive...  la creazione in tutta la sua gloria.
E mi dico che gli alberi di questa macchia in cui mi sono nascosto sono proprio belli ma in un angolo del creato dove pochi li vedranno.

Dio non riserva la Sua bellezza solo per i posti dove un mucchio di gente la può apprezzare. Lui pianta cose meravigliose anche in posti nascosti. Forse tu sei uno di quelli. Non sono molti quelli che riescono a vedere la bellezza in posti dove non sembra esserci o in luoghi poco conosciuti ma non per questo essi sono meno belli.

Quando Gesù fa la verifica di ciascuna delle sette Chiese nel libro dell'Apocalisse (capitoli 2 e 3), sembra essere poco impressionato dalla Chiesa che agli occhi di tutti sembra la più bella. Per esempio alla Chiesa di Sardi che ha la reputazione di essere bella ( e ti si crede vivo), Gesù dice invece: "Sei morto" (Ap 3,1).

E quelli che sono i ricchi e potenti cristiani di Laodicea, agli occhi di Gesù sono davvero malmessi: Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla", ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo? (Ap 3,17).
Ma poi c'è quella Chiesa quella nascosta, piccola e sconosciuta che Gesù invece pensa sia bellissima. Lo dice in Apocalisse 3, a partire dal versetto 8. Gesù dice: "Conosco le tue opere... Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome".

Poi Gesù promette qualcosa che non ha offerto a nessuna di quelle altre, ben visibili Chiese "Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere". Ossia darò a loro delle benedizioni speciali e delle opportunità particolari proprio a causa della loro umile fedeltà.
Questo è quello che Dio prova oggi per te. Ti hanno chiesto di servirLo, di esserGli fedele in un posto oscuro, forse in un posto difficile, o in un posto dove non ricevi alcuna soddisfazione o
ringraziamento. Forse lavori o vivi in una situazione dove nessuno apprezza la bellezza di Cristo che c'è in te. Ma Dio oggi vuole dirti che Lui ama guardarti Lui pensa che tu sia bellissimo!

Prova a pensare ad Anna nell'Antico Testamento, una donna sterile che continuava a fidarsi del Signore. Era di una bellezza che nessun altro vedeva, eccetto Dio. E Lui l'ha fatta diventare la madre di Samuele, la più grande guida spirituale del suo tempo.

E Maria, la sconosciuta ragazza di un villaggio ridicolizzato e disprezzato chiamato Nazareth,
ma Dio sapeva tutto di lei e l'ha scelta come madre e educatrice di Suo figlio. Dio sembra avere delle attenzioni speciali per l'umile, nascosta fedeltà.

E' facile scoraggiarsi e avvilirsi quando Dio ti chiede di fiorire in posti dove pochi possono vederti, dove raramente si apprezza il tuo servizio o il tuo sacrificio. Ma Dio ti vede. Tu sei "la Sua bellezza" in un posto nascosto. E sebbene siano in pochi a notare la tua fioritura, come quei meravigliosi alberi nascosti in quel pendio dei Lessini, la tua vita non è meno bella e preziosa!

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto, don Luciano


Da INCONTRI CON LA PAROLA, www.incontriconlaparola.com

martedì 21 luglio 2015

L'uomo con tanta forza ma senza conttrollo...



Da INCONTRI CON LA PAROLA di don Luciano

Tanta forza ma senza controllo


Una coppia di miei carissimi amici è stata benedetta con la loro prima figlia - e il papà non cessa di dire che è bellissima. Ovvio, i papà non fanno testo quando si tratta delle figlie! Maria Sole è
piena di capelli neri - infatti, ne sono tremendamente invidioso... ha due occhioni curiosi e le guanciotte rosse.

Ha poco più di un mese e, francamente, non fa ancora molto se non mangiare e dormire - tuttavia
è affascinante guardarla. Puoi metterla dove ti pare - tenertela in braccio, farla sedere sulla ginocchia - Maria Sole cerca di alzare la testa e girarla attorno così da vedere cosa c'è intorno.
Sfortunatamente, per quanto forte essa sia, non ha molto controllo su dove la testa stia andando.

Insomma, la bambina ha un mucchio di forza, ma senza controllo. Sfortunatamente ci sono un mucchio di adulti con lo stesso problema. Solo che in loro questo non fa sorridere.

Per questo motivo Dio vuole aiutarti a capire uno dei problemi legati all'essere veri uomini. Sta scritto in Proverbi 16, 32 ed è un vero specchio per ogni uomo che voglia guardarsi dentro. Dio dice:
«Il paziente val più di un eroe, chi domina se stesso val più di chi conquista una città».

Questo è un esempio straordinario perché oggi si crescono i ragazzi facendo credere loro che essere uomini vuol dire conquistare - conquistare risultati sportivi, conquistare affari, conquistare donne.
Dio invece dice che è più facile per un uomo conquistare una città che dominare sulle proprie passioni. Quindi un uomo prova di essere un vero uomo non quando domina un rivale o conquista una donna o raggiunge un traguardo - ma quando è capace di conquistare se stesso.
Così molti di quelli che appartengono al mio sesso siamo come Maria Sole - siamo forti... facciamo andare le cose per il verso giusto, raggiungiamo gli obiettivi, spianiamo strade, raggiungiamo traguardi -ma abbiamo forze che non riusciamo a controllare.

Nella lettera a Tito, capitolo 2, quando Paolo sta dando istruzioni su come gli uomini cristiani dovrebbero vivere la loro fede, dice: «Gli uomini siano... saldi nella pazienza» (Tito 2,2). E continua:
«Esorta i più giovani a essere assennati» (Tito 2,6).


Adulto o giovane, quello che Dio guarda in un uomo è la rara qualità della pazienza e dell'autocontrollo.
Può darsi che tu sia un uomo forte - magari fisicamente, intellettualmente, economicamente. Hai una personalità forte, un curriculum brillante, una solida reputazione. Ma può benissimo darsi
che tutta questa forza non sia sotto controllo - il tuo carattere...


Sei forte ma ferisci le persone che ami... le asfalti passandoci sopra, schiacciandole, perché devi raggiungere i tuoi obiettivi.
Forse spesso le tue parole sono pungenti e feriscono, il tuo temperamento è collerico e esplosivo, le tue passioni sono fuori controllo.

Allora uno realizza che ha bisogno di qualcuno che gli dia la forza di controllare il suo lato oscuro. Potete andare da tutti i guru che volete, ma c'è un solo salvatore - Gesù Cristo. ConsegnaGli il
volante e lasciaLo fare. Arrendersi di solito vuol dire perdere.
Eccetto quando ti arrendi a Gesù. Quando ti abbandoni, Lui può finalmente vincere la battaglia contro la bestia che c'è dentro di te.

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

 don Luciano