Piccole riflessioni




 Il cuore dell'uomo

" Il cuore dell'uomo
  racchiude un grande potenziale nascosto,
  un germe di vita che però rischia di essere soffocato
  nella crescita da rovi ed erbacce...
  Le potenze virtuali che portiamo in noi
  hanno bisogno di rivolgersi verso una luce che guidi sicura,
  verso una forza che la liberi e permetta loro di fiorire.
 Sono la luce e la forza della grazia divina"
                                                                   Edith Stein

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TROVA IL TEMPO


Trova il tempo di
riflettere,
è la fonte della forza.

Trova il tempo di
giocare,
è il segreto della giovinezza.

Trova il tempo
di leggere,
è la base del sapere.

Trova il tempo di
essere gentile,
è la strada della felicità.

Trova il tempo di
sognare,
è il sentiero che porta
alle stelle.

Trova il tempo di
amare,
è la vera gioia di vivere.

Trova il tempo
d'esser contento,
è la musica dell'anima.

Antica ballata irlandese

                                                     



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Il Tabor e il Getsemani

Quanto più la preghiera diventa preghiera del cuore tanto più si ama e si soffre, si vedono più luce e più tenebre, più grazia e più peccato, più Dio e più umanità. Quanto più si scende nel profondo del cuore estendendosi di laggiù fino a Dio, tanto più la solitudine parlerà alla solitudine, l'abisso all'abisso, il cuore al cuore. Laggiù amore e dolore si fondono.

                            
                    

Per due volte Gesù invitò gli amici più cari, Pietro, Giovanni e Giacomo, a condividere la sua preghiera più segreta. La prima volta li portò sulla vetta del monte Tabor e lassù essi videro il suo volto brillare come il sole e le sue vesti divenire candide come la luce (Mt 17,2). La seconda volta egli li condusse nel giardino di Getsemani dove essi videro il suo volto angosciato e il sudore fluire come gocce di sangue che cadevano a terra (Lc 22,44). La preghiera del cuore conduce al Tabor ma anche al Getsemani. Dopo aver visto Dio nella gloria lo si vedrà anche nel tormento e dopo aver sentito l'abiezione della sua umiliazione si sperimenterà la bellezza della sua trasfigurazione.
(Henri J.M. NOWEN, Viaggio spirituale per l’uomo contemporaneo, Brescia, 1980, 140).


Riconoscere Cristo

Nella Bibbia ci sono pagine molto belle sulla realtà del fatto che non si può vedere Dio in volto perché si morirebbe subito, si conoscerebbe la verità, e per l’uomo la conoscenza improvvisa e totale di tutta la verità significa la morte. C’è un passo meraviglioso, in cui Dio asseconda la richiesta di Mosè di mostrarsi e si fa vedere da lui, ma solo di spalle. Mosè è probabilmente il patriarca, il profeta che incontra più da vicino Dio, quello col quale Lui dimostra la maggiore intimità. Stanno insieme a lungo sul monte Sinai, al momento della consegna delle tavole della legge. Dio vuole compiacere Mosè quanto possibile, ma non si può mostrare che di spalle, per non uccidere il suo amico.



La realtà di Dio è che si nasconde, anche nella natura. Quando si rivela e si proclama non dice: “Io ho la verità”, ma: “Io sono la verità”, che significa tutt’altro. Spesso è l’uomo che si rifiuta di riconoscerlo, come Ponzio Pilato, che si volta dall’altra parte, e questa è la sua vera colpa: aver incontrato Cristo e non averlo voluto riconoscere.



(Piegiorgio ODIFFREDI – Sergio VALZANI, La via lattea, Longanesi, Milano, 2008, 44-45).

                                                           

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Trova il tempo

(Madre Teresa di Calcutta)

Trova il tempo di pensare
trova il tempo di pregare
trova il tempo di ridere.
E' la fonte del potere
è il più grande potere sulla terra
è la musica dell'anima.
Trova il tempo per giocare
trova il tempo per amare ed essere amato
trova il tempo di dare.
E' il segreto dell'eterna giovinezza
è il privilegio dato da Dio
il giorno è troppo corto
per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
trova il tempo di essere amico
trova il tempo di lavorare.
E' la fonte della saggezza
è la strada della felicità
è il prezzo del successo.
Trova il tempo
di fare la carità.
E' la chiave del paradiso.

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* Leggi il ritaglio su Qumran!

 

 

La sete

(Agenda Missionaria)

Un giovane si presentò a un sacerdote e gli disse: "Cerco Dio".
Il reverendo gli propinò un sermone. Concluso il sermone, il giovane se ne andò triste in cerca del vescovo. "Cerco Dio".
Monsignore gli lesse una sua lettera pastorale. Terminata la lettura, il giovane, sempre più triste, si recò dal papa. "Cerco Dio".
Sua santità cominciò a riassumergli la sua ultima enciclica, ma il giovane scoppiò in singhiozzi.
"Perché piangi?", gli chiese il papa del tutto sconcertato. "Cerco Dio e mi offrono parole."
Quella notte il sacerdote, il vescovo e il papa fecero un medesimo sogno. Sognarono che morivano di sete e che qualcuno cercava di dar loro sollievo con un lungo discorso sull'acqua
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* Leggi il ritaglio su Qumran!

Come consolare gli afflitti

 (Agata Fernandez Motzo, Mio tutto oltre la morte)

Se non trovo altro modo, si può consolare una persona anche col silenzio, con la sola presenza, purché si faccia con amore: basta un sorriso che esprima la dolcezza della comprensione. Meglio se il silenzio è accompagnato dalla preghiera del cuore. In questo caso forse mi sarà suggerita anche qualche parola. Da chi? Dallo Spirito Santo, che è il vero Consolatore.

 


 
Piccole riflessioni 

“I capi non s’improvvisano, soprattutto in un’epoca di crisi. Trascurare il compito di preparare nei tempi lunghi e con severità d’impegno gli uomini che dovranno risolverla, significa abbandonare alla deriva il corso delle vicende storiche”.

(Beato Giovanni Paolo II)



“La vera libertà fiorisce quando ci allontaniamo dal giogo del peccato, che annebbia le nostre percezioni e indebolisce la nostra determinazione, e vede la fonte della nostra felicità definitiva in lui, che è amore infinito, libertà infinita, vita senza fine. Nella sua volontà vi è la nostra pace”.
(Benedetto XVI

“Maestro, fa che io non cerchi tanto ad esser consolato, quanto a consolare; ad essere compreso, quanto a comprendere; ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché è dando, che si riceve; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si risuscita a Vita Eterna”.
(San Francesco d’Assisi

“Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l’uomo a tu per tu, in un rapporto d’amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c’è l’evento dell’incontro tra l’uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un’etica, è avvenimento dell’amore, è l’accogliere la persona di Gesù. Per questo, il cristiano e le comunità cristiane devono anzitutto guardare e far guardare a Cristo, vera Via che conduce a Dio”.
(Benedetto XVI)

 

20 commenti:

  1. Ricordare la predica
    (Bruno Ferrero, 40 storie nel deserto)
    Una domenica, verso mezzogiorno, una giovane donna stava lavando l'insalata in cucina, quando le si avvicinò il marito che, per prenderla in giro, le chiese:
    «Mi sapresti dire che cosa ha detto il parroco nella predica di questa mattina?».
    «Non lo ricordo più», confessò la donna.
    «Perché allora vai in chiesa a sentir prediche, se non le ricordi?».
    «Vedi, caro: l'acqua lava la mia insalata e tuttavia non resta nel paniere; eppure la mia insalata è completamente lavata».

    Non è importante prendere appunti. È importante lasciarsi «lavare» dalla Parola di Dio.

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    1. Quando sei in Chiesa,sei tutto del Signore ed ascolti in buona Fede,ma quando le parole del Vangelo parlano proprio a Te, ti arrivano nel cuore ed è difficile dimenticarle.Altre volte ciò non accade però non vuol dire che non lascia niente anzi lascia la pace di aver Gesù nel cuore ancora una volta ,ed hai voglia di farlo vedere a tutti dalla gioia che emani

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  2. Un contadino aveva un campo. Dopo la semina del grano s’accorse che un pezzetto di terra era rimasto libero. Senza dir nulla alla moglie, piantò della cicoria. A sua volta,la donna, senza farne parola al marito, vi piantò fagioli. Quando ambedue le sementi cominciarono
    a buttare, la donna sradicava i germogli della cicoria, pensando che fosse erbaccia. Altrettanto faceva il marito con i fagioli, cadendo nel medesimo errore.
    Non crebbe la cicoria, né ottennero fagioli…
    Chi ha orecchi per intendere, intenda.
    (Anonimo)

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  3. PICCOLO NERO
    Tendi in silenzio la mano
    che nessuno stringe.
    Chiedi amore
    che nessuno dà.
    Lacrime amare bagnano il tuo viso,
    ma nessuno vede.
    Dagli occhi traspare la tua pena
    che nessuno ravvisa.
    In questa immane giungla,
    ove l’indifferenza è sovrana,
    tu invochi la morte
    per “vivere”.
    Sono bianco,
    fratello nero,
    vieni, soffro con te.
    Il dolore…
    Non ha colore!
    (Teresa Maccagnolo)

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  4. Mostrami le tue ferite

    Un uomo morì e arrivò alle porte del cielo.
    l'angelo addetto all'accoglienza gli chiese:
    «Scusami ma per entrare in paradiso devi mostrami le tue ferite».

    Sorpreso, l'uomo replicò:
    «Le mie ferite? Quali ferite? Io non ho ferite!».
    E l'angelo gli disse:
    «Non hai mai pensato che nella vita ci fosse qualcosa per cui valesse la pena di combattere?».

    Hai nella vita un motivo per cui valga la pena di vivere, faticare, gioire e combattere?
    Vivere una vita senza senso può far soffrire molto...
    ( da La rivincita dei catechisti)

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  5. Ricorda: Se non riesci a trovare il Natale nel tuo cuore,


    sicuramente non lo troverai sotto l'albero.

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  6. "Chi sono gli operatori di pace? Sono tutti coloro che, giorno per giorno, cercano di vincere il male con il bene, con la forza della verità, con le armi della preghiera e del perdono, con il lavoro onesto e ben fatto, con la ricerca scientifica al servizio della vita, con le opere di misericordia corporale e spirituale. Gli operatori di pace sono tanti, ma non fanno rumore. Come il lievito nella pasta, fanno crescere l’umanità secondo il disegno di Dio".
    BENEDETTO XVI

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  7. Fino a quando non diremo cose che a qualcuno dispiaceranno non diremo mai, per intero, la verità. (Albert Schweitzer)

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  8. È ingiusto ritenere che le storie delle persone famose, solo perché sono note, valgano meno delle vicende delle persone sconosciute? da "A sua immagine"

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  9. Amore»
    Il Signore ha bisbigliato una parola all'orecchio di un fiore e questo si è aperto in tanti petali colorati.
    Il Signore ha bisbigliato una parola ad una pietra, e questa ha assunto i colori iridescenti e le sfumature del diamante.
    Il Signore ha bisbigliato una parola al ruscello, ed esso è sgorgato con la freschezza di una sorgente d'acqua viva e perenne.
    Il Signore, alla fine, si è chinato all'orecchio dell'uomo e gli ha sussurrato dolcemente una sola parola: amore.
    (Gilal Ed-Din Rumi, monaco sufita del XIII secolo).

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  10. "Un vigliacco è un essere che non ha mai osato guardare nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera selvaggia, di capire che cosa siano la felicità, il dolore, l’amore: sono esperienze limite dell’uomo. E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di conoscere la vita. Il resto è solo un far passare il tempo, un ripetere lo stesso esercizio, invecchiare e morire senza aver realmente saputo che cosa si stava facendo".
    Paulo Coelho

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  11. L'amore non è già fatto. Si fa! - Padre Michel Quoist
    Non è un vestito già confezionato,
    ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

    Non è un appartamento chiavi in mano,
    ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare.

    Non è una vetta conquistata,
    ma scalate appassionanti e cadute dolorose.

    Non è un solido ancoraggio nel porto della felicità,
    ma è un levar l'ancora, è un viaggio in pieno mare.

    Non è un sì trionfale che si segna fra i sorrisi e gli applausi,
    ma è una moltitudine di "sì" che punteggiano la vita,
    tra una moltitudine di "no" che si cancellano strada facendo.

    Non è l'apparizione improvvisa di una nuova vita,
    perfetta fin dalla nascita,
    ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume
    dai molteplici meandri, qualche volte in secca,
    altre volte traboccante,
    ma sempre in cammino verso il mare infinito.

    (Padre Michel Quoist)

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  12. Davanti al tabernacolo non sai cosa dire?
    Ricordati che, se a spingerti ai piedi dell'altare è stato il tuo cuore,
    sei già in preghiera col tuo silenzio.
    (Anonimo)

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  13. Come è buono il pane - Patrizio Righero
    Come è buono, Signore, il pane appena sfornato:
    ha una fragranza e un sapore irresistibili!
    Con un pane caldo tra le mani
    pregare il “Padre Nostro” è tutta un’altra cosa
    perché di quella preghiera posso sentire il profumo,
    un profumo che mi ricorda
    chi il pane non ce l’ha
    e chi, pur nella sazietà del corpo, ha fame di Te.

    Dopo quaranta lunghi giorni di digiuno nel deserto,
    Tu, di fronte a quella fragranza e a quel sapore,
    hai saputo dire che Non di solo pane vivrà l'uomo,
    ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4);
    e ai discepoli, stupiti per il miracolo della moltiplicazione, hai rivelato:

    “Io sono il pane della vita;
    chi viene a me non avrà più fame
    e chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6,35)

    È il misterioso dono dell’Eucaristia
    che, pur nella diversità, ci fa uno in Te.
    Signore Gesù,
    dona di quel pane ad ogni uomo.
    Da parte mia
    proverò a raccontare a tutti il sapore d’infinito
    e la forza di salvezza che quel pane sprigiona.

    (Patrizio Righero)

    Fonte:" Come i gigli del campo - Orizzonti spirituali per chi ama la campagna" - Effata editrice - http://www.effata.it/Libri/Vacanzeperlanimaeilcorpo/comeigiglidelcampo.html

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  14. "La montagna, in particolare, non solo costituisce un magnifico scenario da contemplare, ma quasi una scuola di vita. In essa si impara a faticare per raggiungere una meta, ad aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà, a gustare insieme il silenzio, a riconoscere la propria piccolezza in un ambiente maestoso". (Beato Giovanni Paolo II)


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  15. Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
    Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
    La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
    L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
    Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
    Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

    Paulo Coelho

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  16. Parole di vita

    «Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo» (Lc 6,38) Ti è mai capitato di ricevere da un amico un dono e di sentire la necessità di contraccambiare? E di farlo non tanto per sdebitarti, quanto per vero amore riconoscente?
    Certamente sì. Se succede a te così, puoi immaginare a Dio, a Dio che è Amore. Egli ricambia sempre ogni dono che noi facciamo ai nostri prossimi in nome suo. E' un'esperienza che i cristiani veri fanno molto spesso.
    Ed ogni volta è una sorpresa. Non ci si abitua mai all'inventiva di Dio. "Ma non so a chi dare." Guardati attorno: ti ricordi di quell'ammalato in ospedale, di quella signora vedova sempre sola, di quel compagno rimandato così avvilito, di quel giovane disoccupato sempre triste, del fratellino bisognoso d'aiuto, di quell'amico in carcere, di quell'apprendista esitante? E' in loro che Cristo ti aspetta.

    Chiara Lubich

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  17. Rimanere accanto al malato

    Non è facile stare con un amico che sta soffrendo
    profonda¬mente.
    Ci mette a disagio. Non sappiamo cosa fare o cosa dire e siamo in ansia su come rispondere a quello che sentiamo. La nostra tentazione è quella di dire cose che provengono più dal¬la nostra stessa paura che dalla sollecitudine per la persona che soffre.

    Talvolta diciamo cose come: "Bene, stai molto meglio di ieri", oppure: "Sarai presto di nuovo quello di prima",
    o anco¬ra: "Sono sicuro che supererai tutto questo".
    Ma spesso sap¬piamo che quello che diciamo non è vero, e anche i nostri ami¬ci lo sanno.

    Non dobbiamo prendere gli altri in giro.

    Possiamo semplice¬mente dire: "Sono il tuo amico, e sono felice di stare con te".

    Possiamo dirlo con le parole o con il tocco della mano, o con un silenzio pieno d'amore.

    Talvolta è bene dire: "Non devi par¬lare. Ecco, chiudi gli occhi, io sono qui con te, penso a te, pre¬go per te, ti voglio bene".

    (Henri J.M. Nouwen)
    Fonte: “Pane per il Viaggio,pensieri di saggezza”di Henri J.M.Nouwen, ed. Queriniana,

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  18. Amare è una parola sconvolgente:

    è interessarsi veramente a qualcuno;
    è rispettarlo com’è, con le sue ferite, le sue tenebre e la sua povertà,
    ma anche con le sue potenzialità, con i suoi doni nascosti;
    è credere in lui;
    è nutrire verso di lui una speranza folle;
    è gioire della sua presenza e della bellezza del suo cuore,
    anche se resta ancora nascosta. (Padre Jean Vanier)

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  19. La stanchezza non è mancanza di forza
    ma mancanza di amore...
    un essere umano dice: "sono stanco" quando nel suo cuore ha smesso di amare...
    un essere umano che decide di amare non dice mai: "sono stanco" ma "ho bisogno di un po'di riposo" (Roby Melcore)

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