mercoledì 15 maggio 2013

Invocazioni allo Spirito di don Tonino Bello

Pentecoste: in attesa della festa liturgica della venuta dello Spirito Santo, inviato dal Padre alla Chiesa di Gesù, propongo queste preghiere di don Tonino Bello, che moltissimi frequentatori del blog stimano, e ricercano le sue parole sempre appropriate per il bene della nostra fede.
Preghiere allo Spirito Santo, tanto necessario e indispensabile per chi vuol capire e crescere nella fede. 
Mi auguro che anche queste preghiere ci aiutino a stabilire meglio il contatto con il Dispensatore di doni, un dialogo nell'umiltà per il servizio di servi del Signore per il bene della nostra anima e del prossimo in cui dobbiamo riconoscere Gesù: ogni cosa che facciamo per gli altri lo facciomo a Lui.







Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.

Venne all’improvviso dal cielo un fragore,
quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.

Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo

e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. ( Atti 2,1-4)



Invocazioni allo Spirito di don Tonino Bello

1)    Spirito Santo, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti.




Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo, e trasformavi in
sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido
dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della tua gloria.

Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l’olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscile il manto
dell’antico splendore, che le nostre violenze le hanno strappato, e riversale sulle carni
inaridite anfore di profumi.

Permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel
gemito delle foreste divelte, nell’urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella
viscida desolazione delle spiagge di bitume.

Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura su tutte le nostre afflizioni. Librati
ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e
nel giardino fiorirà l’albero della giustizia e frutto della giustizia sarà la pace.


2)    Spirito Santo, torna a parlarci con accenti di speranza


 
Spirito Santo, che riempivi di luce i Profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna
a parlarci con accenti di speranza. Frantuma la corazza della nostra assuefazione all’esilio.
Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie perdute.
Dissipa le nostre paure. Scuotici dall’omertà. Liberaci dalla tristezza di non saperci più
indignare per i soprusi consumati sui poveri. E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere
che le prime officine della violenza e dell’ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori.
Donaci la gioia di capire che Tu non parli solo dai microfoni delle nostre Chiese. Che nessuno
può menar vanto di possederti. E che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le aiuole, è.
anche vero che i tuoi gemiti si esprimono nelle lacrime dei maomettani e nelle verità dei
buddisti, negli amori degli indù e nel sorriso degli idolatri, nelle parole buone dei pagani e
nella rettitudine degli atei.


3)    Spirito Santo, rendici capaci di esultanza


Spirito Santo, che hai invaso l’anima di Maria per offrirci la prima campionatura di come un
giorno avresti invaso la Chiesa e collocato nei tuoi perimetri il tuo nuovo domicilio, rendici
capaci di esultanza.
Donaci il gusto di sentirci “estroversi”. Rivolti cioè, verso il mondo, che non è una specie di
Chiesa mancata, ma l’oggetto ultimo di quell’incontenibile amore per il quale la Chiesa stessa
è stata costruita.
Se dobbiamo attraversare i mari che ci separano dalle altre culture, soffia nelle vele, perché,
sciolte le gomene che ci legano agli ormeggi del nostro piccolo mondo antico, un più
generoso impegno missionario ci solleciti a partire.
Se dobbiamo camminare sull’asciutto, mettici le ali ai piedi perché, come Maria, raggiungiamo
in fretta la città. La città terrena, Che tu ami appassionatamente. Che non è il ripostiglio dei
rifiuti, ma il partner con cui dobbiamo “agonizzare” perché giunga a compimento l’opera della
Redenzione.

4)    Spirito Santo, consacra i sacerdoti con l’unzione a fasciare le piaghe dei cuori


 

Spirito di Dio, che presso le rive del Giordano sei sceso in pienezza sul capo di Gesù e l’hai
proclamato Messia, dilaga su questo corpo sacerdotale raccolto davanti a te. Adornalo di una
veste di grazia. Consacralo con l’unzione a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, e a promulgare l’anno di misericordia del Signore.
Se Gesù ha usato queste parole di Isaia per la sua auto presentazione nella sinagoga di
Nazareth e per la stesura del suo manifesto programmatico, vuol dire che anche la chiesa
oggi deve farsi solidale con i sofferenti, con i poveri, con gli oppressi, con i deboli, con gli
affamati, e con tutte le vittime della violenza.
Facci capire che i poveri sono i “punti di entrata” attraverso i quali tu, Spirito di Dio, irrompi in
tutte le realtà umane e le ricrei. Preserva, per ciò, la tua sposa dal sacrilegio di pensare che la
scelta degli ultimi sia l’indulgenza alle mode di turno, e non, invece, la feritoia attraverso la
quale la forza di Dio penetra nel mondo e comincia la sua opera di salvezza.

                                                       
   5) Spirito Santo, fa che la Chiesa di Cristo dimostri di averti ereditato davvero



 

Spirito Santo, dono del Cristo morente, fa che la Chiesa dimostri di averti ereditato davvero.
Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale parole e
silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero
comprenda che non è vano il suo pianto, e ripeta con il salmo: le mie lacrime, Signore,
"nell’otre tuo raccogli”.
Rendila protagonista infaticabile di deposizione ai patiboli, perché i corpi schiodati dei
sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di madre. In quei momenti poni sulle su labbra
canzoni di speranza. E donale di non arrossire mai della croce, ma di guardare ad essa come
all’antenna della sua Nave, le cui vele tu gonfi di brezza e spingi con fiducia lontano.


   6) Spirito Santo, facci scorgere le orme del tuo passaggio



 
Spirito di Pentecoste, ridestaci all’antico mandato di Profeti. Dissigilla le nostre labbra,
contratte dalle prudenze carnali. Introduci nelle nostre vene il rigetto per ogni compromesso.
E donaci la nausea di lusingare i detentori del potere per trarne vantaggio. Trattienici dalle
ambiguità. Facci la grazia del voltastomaco per i nostri peccati. Poni il tuo marchio di origine
controllata sulle nostre testimonianze. E facci aborrire dalle parole, quando esse non trovano
puntuale verifica nei fatti.
Spalanca i cancelletti dei nostri cenacoli. Aiutaci a vedere i riverberi delle tue fiamme nei
processi di purificazione che avvengono in tutti gli angoli della terra. Aprici a fiducie
ecumeniche. E in ogni uomo di buona volontà facci scorgere le orme del tuo passaggio e invitalo a portare il lieto annunzio ai poveri.




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