Indicare Gesù
come ragione della nostra speranza
Cari fratelli e sorelle, a chi ci chiede ragione
della speranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15), indichiamo il Cristo Risorto.
Indichiamolo con l’annuncio della Parola, ma soprattutto con la nostra vita di
risorti. Mostriamo la gioia di essere figli di Dio, la libertà che ci dona il
vivere in Cristo, che è la vera libertà, quella che ci salva dalla schiavitù
del male, del peccato, della morte! Guardiamo alla Patria celeste, avremo una
nuova luce e forza anche nel nostro impegno e nelle nostre fatiche quotidiane.
E’ un servizio prezioso che dobbiamo dare a questo nostro mondo, che spesso non
riesce più a sollevare lo sguardo verso l’alto, non riesce più a sollevare lo
sguardo verso Dio.
L’ascensione di Gesù
Cari
fratelli e sorelle, l’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che
Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; non è più in un preciso posto del
mondo come lo era prima dell’Ascensione; ora è nella signoria di Dio,
presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita
non siamo mai soli: abbiamo questo avvocato che ci attende, che ci difende.
Non siamo mai soli: il Signore crocifisso e risorto ci guida; con noi ci sono
tanti fratelli e sorelle che nel silenzio e nel nascondimento, nella loro
vita di famiglia e di lavoro, nei loro problemi e difficoltà, nelle loro
gioie e speranze, vivono quotidianamente la fede e portano, insieme a noi, al
mondo la signoria dell’amore di Dio, in Cristo Gesù risorto, asceso al Cielo,
avvocato per noi. Grazie.
Il giudizio finale non
ci faccia paura
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Cari fratelli e sorelle, guardare al giudizio finale non
ci faccia mai paura; ci spinga piuttosto a vivere meglio il presente. Dio ci
offre con misericordia e pazienza questo tempo affinché impariamo ogni giorno
a riconoscerlo nei poveri e nei piccoli, ci adoperiamo per il bene e siamo
vigilanti nella preghiera e nell’amore. Il Signore, al termine della nostra
esistenza e della storia, possa riconoscerci come servi buoni e fedeli.
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“ Cristo sì, la Chiesa
no”
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Ancora
oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”. Come quelli che dicono “io credo
in Dio ma non nei preti”. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci
porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo ha anche
aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti,
imperfezioni, peccati, anche il Papa li ha e ne ha tanti, ma il bello è che
quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio, il
quale sempre perdona. Non dimenticatelo: Dio sempre perdona e ci riceve nel suo
amore di perdono e di misericordia. Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a
Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra
cosa più bella: la misericordia di Dio. Pensiamo a questo?.
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