sabato 20 luglio 2013

GMG : COPACABANA IL CUORE DELL'ITINERARIO DI FEDE






 


 
Don Martins, direttore degli eventi di Rio, spiega la scelta dei luoghi dove si terrà la XXVIII Giornata


il filo rosso degli appuntamenti

Il percorso costruito dai giovani brasiliani per vivere i giorni con il Papa si apre con la vocazione, passando per l’ascolto della Parola, il cammino assieme a Gesù, esemplificato nellaVia Crucis. Quindi lo stare con Cristo nellaVeglia e la conclusione domenica con il momento missionario


DAL NOSTRO INVIATO A RIO DE JANEIRO

MIMMO MUOLO
F
inora aveva toccato - e trasformato in luo­ghi della fede - ippodromi e aeroporti, parchi naturali e banchine di porto. Ol­tre a città intere, come era successo a Manila nel 1995. Mai però la Gmg aveva avuto per cornice una spiaggia. Succederà per la prima volta a Rio de Janeiro, dove una delle spiag­ge più famose del mondo, Copacabana, o­spiterà tre dei cinque eventi centrali della Giornata (Messa di apertura, accoglienza del Papa e Via Crucis), proiettando sull’evento una suggestione fortissima.





La conferma viene da don Renato Martins, di­rettore degli eventi centrali, oltre che respon­sabile della pastorale giovanile della diocesi carioca. «Quando abbiamo proposto Copa­cabana al cardinale Stanislaw Rylko, (presi­dente del Pontificio Consiglio per i laici, cioè il dicastero vaticano che ha la responsabilità organizzativa delle Gmg, ndr), la sua prima reazione è stata di sorpresa – racconta il gio­vane sacerdote –. Poi però ci siamo tutti con­vinti che era una scelta giusta, anche perché sappiamo dal Vangelo sappiamo che Gesù sulle spiagge della Palestina ha compiuto at­ti particolarmente importanti. Ad esempio la conferma di Pietro: 'Pasci le mie pecorelle'. Ora Pietro viene qui per confermare a sua volta nella fede i giovani di tutto il mondo». Don Martins ci riceve nel suo ufficio al setti­mo piano del Palazzo della Curia arcivesco­vile, diventato il quartier generale del Comi­tato organizzatore locale (Col). Ma in questi mesi i suoi uffici 'veri' sono stati Copacaba­na e Guaratiba, il sito ribattezzato 'Campus Fidei' (Campo della Fede), che si trova all’e­strema periferia della metropoli e dove si svol­geranno gli altri due eventi centrali: veglia con il Papa e Messa conclusiva della Gmg.«Lo stesso cardinale Rylko ci aveva chiesto di infondere in questi eventi – ricorda – tutta la creatività del popolo brasiliano. Pensiamo di esserci riusciti, anche perché abbiamo adot­tato un metodo di lavoro di largo coinvolgi­mento ». In altri termini, spiega il sacerdote, «sono stati gli stessi giovani delle parrocchie e dei movimenti di Rio, in una serie di riu­nioni, a dirci le loro aspettative, sulla base delle quali abbiamo costruito un percorso di fede. Per gli aspetti artistici e musicali, poi, ci siamo rivolti a veri esperti, messi a disposi­zione da Rede Globo, la maggiore tivù brasi­liana. Così la loro professionalità si è incon­trata con la nostra proposta e ne è venuto fuo­ri un arricchimento reciproco. Pensi – sotto­linea don Martins – che il direttore artistico degli eventi non andava a Messa da 30 anni. Da quando ha cominciato a lavorare con noi è tornato in chiesa».

Prodigi della Gmg. Che quando chiama, bi­sogna rispondere. La dinamica vocazione­ascolto- cammino-incontro con Gesù-mis­sione è infatti alla base anche dell’itinerario che passerà attraverso i cinque eventi centra­li. Spiega don Martins: «La Messa di apertu­ra della Gmg (il 23 luglio) sarà il momento della vocazione. La festa di accoglienza del Pa­pa (il 25) sarà imperniata sull’ascolto della Pa­rola di Dio, la Via Crucis del 26 rappresen­terà il cammino che ogni fedele deve fare in­sieme a Gesù: non possiamo essere suoi di­scepoli, se non prendiamo la nostra Croce e lo seguiamo. Quindi – prosegue il responsa­bile degli eventi centrali – la Veglia del 27 sarà il momento della riflessione, della preghie­ra, dello stare con Cristo. E infine la Messa di domenica 28 luglio il momento missiona­rio. Saremo all’estrema periferia della città. Per annunciare il Vangelo – sottolinea don Mar­tins – dobbiamo spingerci, come dice il Papa, in tutte le periferie e esistenziali e geo­grafiche del mondo».

Secondo il sacerdote, questa Gmg cambierà non solo i gio­vani brasiliani, ma anche il modo in cui i loro coetanei di tutto il mondo percepiscono la realtà del Paese. «Tutti potranno vedere che la nostra è una fede gioiosa, accogliente, contagiosa. U­na fede che davvero può cambiare il mondo». Don Renato accenna anche alle manifesta­zioni di piazza che si sono svolte in molte città nelle ultime settimane. «Al di là delle vio­lenze che sono sempre da condannare – af­ferma – vedo in queste manifestazioni, alle quali hanno partecipato pacificamente an­che molti ragazzi del Col, il segno di una vo­lontà di riscatto e la consapevolezza che i gio­vani devono essere il motore del cambia­mento ». La Gmg sarà un ulteriore stimolo, in questo senso. La prima Gmg che inizia su u­na spiaggia, la prima a spingersi fino all’e­strema periferia. «Come dire – conclude don Martins – che il 'Campus Fidei' è tutto il mondo».


L’Avvenire, 20 luglio

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