SACERDOTI E LAICI CRISTIANI
L’apostolo Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi indica una fisionomia del ministro di Dio inviato ad annunciare il Vangelo, così anche del fedele che riceve il messaggio di Gesù.
Per il ministro inviato ad annunciare il Vangelo:
- abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.
- Il nostro invito alla fede non nasce da menzogna, né da disoneste intenzioni e neppure da inganno;
- Ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo
- Non cercando di piacere agli uomini ma a Dio, che prova i nostri cuori.
- Mai abbiamo usato parole di adulazione, né abbiamo avuto intenzioni di cupidigie
- E neppure abbiamo cercato la gloria umana, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.
- Siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre ha cura dei propri figli
- Avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari…
- Come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi
- Vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.
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Per il fedele che riceve il Vangelo:
- Ricevendo la parola di Dio, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti
- Siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Cristo Gesù…perché anche voi avete sofferto le stesse cose
- Chi, se non proprio voi, è la nostra speranza, la nostra gioia e la corona di cui vantarci davanti al Signore nostro Gesù, nel momento della sua venuta
- Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato per la vostra santificazione da parte del Signore Gesù
- Voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri…confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri.
Importante, come si è visto il rapporto del ministro di Dio con i fedeli: l’affetto di una madre, l’autorevolezza di un padre, un annuncio nella verità e nel servizio, la risposta sincera dei fedeli che gratificano l’annuncio, la fratellanza e solidarietà tra le chiese pur nella sofferenza, l’amore e il conforto reciproco: fare comunione!
Secondo la teologia dell’apostolo Paolo si annuncia e si segue Gesù Cristo crocifisso: nessun uomo ha patito e patirà come Lui fino a dare la vita, ma tutti siamo chiamati ad accettare la sofferenza come partecipazione alla diffusione del Regno dei cieli, come stile di vita ad imitazione del Maestro Gesù.
Il secondo annuncio è Cristo risorto: senza la risurrezione vana sarebbe la fede che abbiamo ricevuto, l’impegno che essa comporta, lo stesso amore che spesso chiede rinunce, inutile la predicazione, un fallimento la stessa vita di Gesù.
Sacerdoti e laici cristiani insieme per il Regno di Dio!
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