19 MARZO 2015 festa dei PAPA’
COME DON BOSCO di PINO PELLEGRINO
Da Bollettino Salesiano Marzo 2015
Il mese
di marzo ci regala la Festa dei papà.
Sarebbe imperdonabile lasciar passare l'occasione, senza parlare di una
presenza fondamentale nell'educazione dei figli. Una cosa è certa: se non
rivalutiamo la figura paterna, faremo poca strada
Papà
medaglia d'oro
Basta con i papà di carta, descritti dai libri! È mille volte preferibile mostrarli in diretta, in carne e ossa. Sono questi i veri Trattati dell'arte della paternità. Ecco, dunque, una splendida rassegna di papà che ci insegnano ben più di quanto raccontano cento pedagogisti nei loro volumi.
Il papà di Madre Teresa di Calcutta«Era un uomo severo e da noi pretendeva molto. Ma era anche molto generoso. Donava a tutti cibo e denaro, senza farsi notare né vantarsi. Diceva sempre: "Dovete essere generosi con tutti come Dio è stato generoso con noi: ci ha dato tanto, tanto, per cui fate del bene a tutti".
Una volta mi ha detto: "Figlia mia, non prendere mai né accettare mai un boccone di pane, se non è diviso con gli altri". Un'altra volta mi disse: "L'egoismo è una malattia spirituale"».
Il papà di Enzo Biagi, scrittore
«Di mio padre ricordo la grandissima generosità, l'apertura e la disponibilità verso tutti. Non è mai passato un Natale - e il nostro era un Natale modesto - senza che alla nostra tavola non sedesse qualcuno che se la passava peggio di noi. Non è mai arrivato in ritardo allo stabilimento. E io ho imparato che bisogna fare ogni giorno la propria parte».
Il papà di san Giovanni Paolo II, papa
«Mio padre è stato meraviglioso e quasi tutti i miei ricordi d'infanzia e di adolescenza si riferiscono a lui. Era così esigente con se stesso da non aver bisogno di mostrarsi esigente con suo figlio. Il suo esempio era sufficiente a insegnare la disciplina e il senso del dovere. Era un uomo eccezionale!».
Il papà di Goffredo Parise, scrittore
«Severo, di poche parole, alto e magro, mio padre con la sua presenza fisica ha influito su di me trasmettendomi la capacità di non scompormi mai!».
Il papà di Giovanni Spadolini, politico
«Il suo amore per i libri e la biblioteca fornitissima in cui passava le giornate hanno avuto un'importanza decisiva nella mia formazione. Era un uomo di grande probità morale e di grande dedizione al lavoro. Nel 1942 e 1943 salvò molti beni di Israeliti. E non solo beni. Nel 1944 rimase ucciso sotto i bombardamenti mentre soccorreva i feriti»
.
Il papà di Francesca D'Acquino, attrice
«Non potrò mai dimenticare mio padre: se penso al passato, vedo soltanto lui. È stato un uomo che ha sofferto moltissimo. Ha sopportato tredici anni di malattia prima di spegnersi. Una lunga agonia. Era una persona stupenda, eccezionale. Quando studiavo all'Accademia d'arte drammatica a Roma, mi veniva sempre a prendere la sera tardi o mi aspettava alla fermata dell'autobus e, una volta a casa, anche se erano le due di notte, mi preparava la cena. Da mio padre ho imparato tanto: gli vorrò sempre bene».
Il papà di Claudio, diciannove anni
«Mio padre è stato bocciato una volta alle Medie e a scuola non era uno dei migliori. Ora, con tutto quello che ha dovuto affrontare nel lavoro, si è come illuminato. Lui è sempre lì a correggerti, ad aiutarti. Quando stai facendo un lavoro, lui ti mostra sempre un'altra possibilità di fare quella cosa. In famiglia è come una fonte di salvezza
».
Il papà di Flavio Insinna, attore
«Molto severo, ma di grandissimo cuore. Un esempio da seguire nella vita di tutti i giorni. È stato il medico degli ultimi, dei più disperati, dei malati di mente, dei tossicodipendenti, dei diversamente abili. Mi ha insegnato che nella vita ci vogliono sempre generosità e la voglia di tendere la mano a chi ne ha bisogno».
Eccoli i nostri meravigliosi papà: che cosa aspetta l'Unesco a
dichiararli "Patrimonio dell'Umanità"?
HANNO DETTO
• "Credo che i padri non si rendano conto di quanto i ragazzi hanno bisogno di loro" (Alessandro D'Avenia, insegnante-scrittore).
• "Oggi ne sappiamo quanto basta per comprendere che il bambino per evolversi in modo armonioso, deve poter interagire con entrambi i genitori" (Norberto Galli, pedagogista).
• "Se non rivalutiamo con equilibrio tutte e due le figure dei genitori faremo poca strada" (Antonio Miotto, psicologo).
• "È difficile pensare a Dio padre se non si è fatta l'esperienza di un padre terrestre affettuoso e provvidente" (André Godin, pedagogista).
• "I vostri figli vogliono qualcuno da rispettare! Forse non hanno il coraggio di dirvelo, ma non c'è dubbio su quello che pensano: 'Comportatevi da genitori, non da coetanei!'" (Charles Galea, pedagogista americano).
• "Le parole che un padre dice ai figli nell'intimità della casa, nessun estraneo al momento le sente, ma alla fine la loro eco raggiungerà i posteri" (J.P. Richter, scrittore tedesco).
• "Credo che i padri non si rendano conto di quanto i ragazzi hanno bisogno di loro" (Alessandro D'Avenia, insegnante-scrittore).
• "Oggi ne sappiamo quanto basta per comprendere che il bambino per evolversi in modo armonioso, deve poter interagire con entrambi i genitori" (Norberto Galli, pedagogista).
• "Se non rivalutiamo con equilibrio tutte e due le figure dei genitori faremo poca strada" (Antonio Miotto, psicologo).
• "È difficile pensare a Dio padre se non si è fatta l'esperienza di un padre terrestre affettuoso e provvidente" (André Godin, pedagogista).
• "I vostri figli vogliono qualcuno da rispettare! Forse non hanno il coraggio di dirvelo, ma non c'è dubbio su quello che pensano: 'Comportatevi da genitori, non da coetanei!'" (Charles Galea, pedagogista americano).
• "Le parole che un padre dice ai figli nell'intimità della casa, nessun estraneo al momento le sente, ma alla fine la loro eco raggiungerà i posteri" (J.P. Richter, scrittore tedesco).
I PROVERBI DEL PAPÀ
• In casa non c'è pace se la gallina canta e il gallo tace.
• Come canta l'abate, così risponde il frate.
• Il leopardo non perde le chiazze del padre (dal Marocco).
• Se il padre fa carnevale, ai figli tocca fare quaresima.
• Marito innamorato sa fare anche il bucato.
• Chi vuole essere capo deve fare da ponte (dall'Inghilterra).
• Prima di dirigere l'orchestra, bisogna conoscere la musica.
• Albero carico di frutti si china verso tutti.
• I passi del padre fanno l'andatura del figlio.
• In casa non c'è pace se la gallina canta e il gallo tace.
• Come canta l'abate, così risponde il frate.
• Il leopardo non perde le chiazze del padre (dal Marocco).
• Se il padre fa carnevale, ai figli tocca fare quaresima.
• Marito innamorato sa fare anche il bucato.
• Chi vuole essere capo deve fare da ponte (dall'Inghilterra).
• Prima di dirigere l'orchestra, bisogna conoscere la musica.
• Albero carico di frutti si china verso tutti.
• I passi del padre fanno l'andatura del figlio.
MEGLIO PADRE CHE GENERALE!
Douglas MacArthur era un generale americano duro, dalla tempra d'acciaio. Sorprese tutti quando si scoprì che un giorno aveva scritto: "Per professione io faccio il soldato e ne sono orgoglioso. Ma sono infinitamente più orgoglioso d'essere padre. Un soldato distrugge per poter costruire. Il padre costruisce sempre senza distruggere mai. Uno ha la potenzialità della morte, l'altro incarna la creazione e la vita. La mia speranza è che mio figlio, quando me ne sarò andato, mi ricordi non in battaglia, ma in casa, mentre recito con lui la mia preghiera quotidiana".
Douglas MacArthur era un generale americano duro, dalla tempra d'acciaio. Sorprese tutti quando si scoprì che un giorno aveva scritto: "Per professione io faccio il soldato e ne sono orgoglioso. Ma sono infinitamente più orgoglioso d'essere padre. Un soldato distrugge per poter costruire. Il padre costruisce sempre senza distruggere mai. Uno ha la potenzialità della morte, l'altro incarna la creazione e la vita. La mia speranza è che mio figlio, quando me ne sarò andato, mi ricordi non in battaglia, ma in casa, mentre recito con lui la mia preghiera quotidiana".
da Modulo di contatto Blogger
RispondiElimina00:25 (9 ore fa)
Purtroppo il mio papà manca da 13 anni ,e mi manca ancora ,lui era un grande lavoratore "era un manovale edile, ma non come quelli di adesso, ma come quelli di un tempo dove le piastrelle , i mattoni ed il cemento lo portavano sulle spalle ,perchè non c'era il montacarichi ,su e giù per piani e piani tutto il giorno ed alla sera era stanco morto ed alle 9 tutti a nanna perchè alle 6 ci si alzava e lo ha fatto per settimane,mesi ed anni poi si ammalò di tumore ai polmoni ma il Buon Dio ce lo lasciò ancora per 10 anni e mai una volta che lo abbia sentito lamentare della malattia sopportava tutto,pensate che al terremoto di anni fa a Napoli lui la sera se ne andò a dormire dicendo tanto se il Signore mi vuole, mi prenderà nel sonno, mentre gli altri facevano la veglia fuori casa.Auguri papà
Cordiali saluti,
Vincenza |