L’uomo ha a volte l’impressione che il male sia onnipotente,
che domini in modo assoluto nel mondo…
Ecco il pensiero di Giovanni Paolo Secondo
nel suo libro
“Memoria e identità” Rizzzoli
«Mi è stato dato di fare esperienza personale delle
"ideologie del male".
È qualcosa che resta incancellabile nella mia memoria.
Prima ci fu il nazismo. Quello che in quegli anni si poté
vedere era già cosa terribile. Ma molti aspetti del nazismo, in quella fase, di
fatto rimasero nascosti. La reale dimensione del male che imperversava in Europa non fu percepita da tutti, neppure
da quelli tra noi che stavano al centro stesso di quel vortice.
Vivevamo sprofondati in una grande eruzione di male e
soltanto gradualmente cominciammo a renderci conto della sua reale entità. I
responsabili di esso facevano infatti molti sforzi per nascondere i loro
misfatti agli occhi del mondo.
Sia i nazisti durante la guerra che, più tardi, nell'Est dell'Europa
i comunisti, cercavano di occultare all'opinione pubblica ciò che facevano. Per
lungo tempo l’Occidente non volle credere allo sterminio degli Ebrei. Solo in
seguito questo venne pienamente alla luce…
…Più tardi, ormai a guerra finita, pensavo tra me: il
Signore Dio ha concesso al nazismo dodici anni di esistenza e dopo dodici anni
quel sistema è crollato. Si vede che quello era
il limite imposto dalla Divina Provvidenza a una simile follia…
…Se il comunismo è sopravvissuto più a lungo e se
ha ancora dinanzi a sé, pensavo allora tra me, una prospettiva di ulteriore
sviluppo, deve esserci qualche senso in tutto questo…
…Ma dopo la vittoria sul nazismo nella seconda guerra
mondiale i comunisti si sentirono rinfrancati e si accinsero con sfrontatezza
ad impadronirsi del mondo o almeno dell’Europa…
…Ciò che veniva fatto di pensare era che quel male fosse in
qualche modo necessario al mondo e all'uomo. Succede, infatti, che in certe
concrete situazioni dell’esistenza umana il male si riveli in qualche misura
utile, in quanto crea occasioni per il bene. Non ha forse Johann Wolfgang von
Goethe qualificato il diavolo come "una parte di quella forza, che vuole
sempre il male e opera sempre il bene"?
San Paolo, per parte sua, ammonisce a questo proposito: “
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12,21).
In definitiva si arriva così, sotto lo stimolo del male, a
porre in essere un bene più grande”.
Spesso viviamo un cristianesimo negativo, pensiamo di più al
male che vediamo e meno al bene spesso nascosto; ci facciamo coinvolgere dalla
notizia giornalistica, notizia del male e raramente del bene; il male fa più
scalpore, ci turba, sorprende, fa il giro del mondo…entra dentro di noi e
quello che è peggio ci lascia impotenti, rimaniamo impotenti…
Rimanere impotenti: debolezza umana, omissione, incapacità
di mezzi, fede debole, ipocrisia, solitudine, vita cristiana individuale e non
comunitaria…?
Eppure non c’è altra religione più positiva, più ottimista
come quella del cristianesimo, che dà spinta alla vita, all’amore: non è un
peccato tenere nascosto questo bene immenso?
Gesù aveva detto: zizzania e grano crescono insieme, bisogna
arrivare alla mietitura per separare l’una dall’altro, la prima sarà bruciata
il grano riposto nel granaio.
Tornando al pensiero di Giovanni Paolo Secondo:
“ Questo
vuol dire, se il male esiste accanto al bene, il bene però persevera accanto al
male e cresce, per così dire, sullo
stesso terreno, che è la natura umana. Questa, infatti, non è stata distrutta,
non è divenuta completamente cattiva, nonostante il peccato delle origini. La
natura ha conservato una sua capacità di bene, come dimostrano le vicende che
si sono susseguite nelle varie epoche della storia” (id.).
Natura umana, capacità di bene: cosa aspettiamo a far
prevalere il bene, a vincere con il bene il male?
Nessun commento:
Posta un commento