Io la vela, Tu il vento di
Ernesto Olivero
La vela che vuole
catturare il vento sta sempre in alto aperta, distesa
e non importa se mostra
i buchi di qualche incertezza o di
qualche
infedeltà. Va avanti e
non indietro.
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La forza degli Arsenali
ruota intorno al sì di migliaia di persone. Sono le decine di migliaia di
persone disposte a dare tempo, denaro, professionalità. Tanti sì che si
uniscono a quelli di chi ha donato tutta la vita. Nella Fraternità del Sermig
c’è chi ha detto sì da giovanissimo.
A volte qualcuno mi chiede
come sia possibile, come mai la nostra avventura continui ad affascinare tante
persone. Anche io sono incantato a vedere certi sì. Sono incantato a pensare
che certi amici, tanti amici, non hanno mai detto di no durante la vita. In
tante occasioni mi sono accorto del sì di un amico che, pur stando male, era al
suo posto e faceva il suo dovere, con la stessa grinta, con la stessa
disponibilità come se fosse in piena forma. Non ci sono tante spiegazioni, se
non una: le avventure di Dio si allargano, vanno là dove devono andare, perché
i sì si uniscono ad altri sì. I sì per sempre diventano una vela e più la vela
è larga più il vento la porta là dove vuole.
Un giorno, ricordo che
vennero da me alcune persone a parlarmi di vocazione. Le aspettavo con gioia,
ma mi accorsi subito di come, piuttosto che prendere il largo, stessero cercando
di indirizzarsi verso un ormeggio: per esempio, un problema. Non ne ero
sorpreso. Capita spesso che rimandiamo una chiamata che ci riguarda perché c’è
un problema che ci frena. I problemi ci sono, inutile negarlo, fanno parte
della vita, fanno parte della vocazione di ognuno, ma non sono la vocazione.
Spesso nascono da egoismi non smascherati, dall’illusione che ci stiamo già
consumando per Dio. Con la nostra intelligenza dovremmo smascherare queste
nostre bugie e riderci sopra.
La vela che vuole
catturare il vento sta sempre in alto
aperta, distesa e non importa se mostra i buchi di qualche incertezza o di
qualche infedeltà. Va avanti e non indietro.
Sovente disponiamo la
nostra vela in modo che il vento non la possa alimentare e preferiamo dare
spazio ancora una volta all’illusione.
Per me la vita è amore.
L’amore vero spinge sempre, l’amore vero fa ricominciare anche quando è
appesantito dalla stanchezza e dalle delusioni. Per l’amore come per la vita la
vela è importante. Se non c’è la vela il vento non ci porta al largo: Dio è il
vento, io la vela. Da parte sua, l’amore resta sempre amore, come la vela resta
sempre la vela. Bisogna difenderla perché, senza vela, il vento non ci porterà
né al largo né a casa.
Con questa certezza, ogni
uomo può cambiare attraverso il sì che ha detto. Nella mia esperienza, ho visto
ragazzi qualunque diventare giganti. Ho visto impegni di due ore alla settimana
portati a cento: novantotto ore in più di conoscenza, di riflessione, di amore.
Una trasformazione che porta a scoprire la bellezza del dono di sé, della
possibilità di alleviare una fatica, di consolare una persona triste. Una
trasformazione che ti fa salvare un ragazzo solo perché lo hai conosciuto e gli
hai dato una speranza per non uccidersi. Una trasformazione che ti fa vedere
con chiarezza che nella solitudine non c’è un ponte, ma la strada della tua
vita. Una trasformazione impossibile, umanamente parlando. Possibile, solo
perché il sì è detto a Dio. Non a se stessi, ma alla felicità di fare felici
gli altri”. da “Una chiesa scalza”.
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Una trasformazione che ti fa vedere
con chiarezza
che nella solitudine
non c’è un ponte,
ma la strada della tua vita.
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