L’attimo
dura solo un attimo ma quell’attimo…
Di Ernesto Olivero, da “ Per una Chiesa scalza”.
“Penso ad
un’altra visita, questa volta in carcere. Una ragazza molto giovane con un
accappatoio bianco – arriva dalla doccia – mi si pianta davanti: vuole
parlarmi. Non ho tempo per lei, perché devo andare ad un appuntamento. In
quell’istante decido e do la precedenza all’incontro che ho davanti. Per far
capire a quella ragazza che è tutto per me, giro l’orologio. E lei apre il
cuore. A dodici anni è stata violentata, una storia incredibile la sua. A un
certo punto si prende la testa fra le mani e mi dice: ” Ma che cavolo dico! Non
ho mai raccontato a nessuno la mia vita, perché devo raccontarla a te?”.
Le rispondo:
“ L’hai voluto tu, non sono io che ti ho fatto domande”.Lei ribatte: “ Già, tu
avevi tempo per me, tu non guardavi l’orologio”. Quella frase mi cambiò la
vita. Mi fece capire il valore di un minuto, l’importanza immensa dell’attimo
presente.
L’attimo che
hai davanti non è bello o cattivo, è l’attimo che diventa quello che tu
veramente vuoi. L’attimo che hai davanti è sempre l’occasione per fare la
rivoluzione, l’occasione per cambiare, l’occasione per capire una cosa nuova,
l’occasione per chiedere scusa, l’occasione per volare.
E’ sempre
un’occasione positiva, è sempre un ponte, non è mai una rottura. Non esiste la
notte o il giorno, esiste il sì che prende vita in quel momento, esiste il sì
che incoraggia in quel momento, quel sì che non indietreggia mai.
Se viviamo il
momento presente con gli occhi di Dio, con gli occhi dei poveri, allora
scopriamo che nel momento presente può esserci l’indicazione di chi si ama, di
dove vogliamo andare. Il momento presente è l’incontro che ho con il Signore,
col progetto che lui mi ha regalato, con l’umanità, con la natura. Ogni tempo è
tempo di Dio, e ogni tempo è un’occasione perché Dio possa essere contento di
noi.
Quando sono
debole, qualcuno intorno a me può essere forte; quando uno sbaglia, qualcuno di
noi può non giudicare; quando uno cade, qualcuno può soccorrere; quando uno è
odioso, può avere qualcuno intorno che copre le odiosità.
Ogni tempo è
un tempo in cui Dio può dire: “Sono contento dei miei figli, perché si stanno
amando, si stanno aiutando e hanno fatto un passo in profondità che li avvicina
di più a me e ai miei pensieri”.
Ogni tempo,
anche il più apparentemente malvagio, può essere il tempo in cui Dio ci sta
chiedendo qualcosa, ci sta facendo vedere qualcosa.
. . . . . . . . . . . . . . .. . . . .
Ho avuto la fortuna di
conoscere personalmente Ernesto Olivero, tutti lo chiamano Ernesto. Ero andato
ad una serata di preghiera presso L’arsenale della Pace a Torino. Avevo una
gran voglia di parlargli, sentire la sua voce. Il salone era pieno zeppo. Molti
si avvicinavano a lui per salutarlo, chiedere qualcosa.
Quando arrivò il mio turno
feci come per andarmene ma qualcosa mi trattenne e mi feci coraggio. Mi
presentai dicendo il motivo della mia presenza: la voglia di conoscerlo e di
pregare assieme ai suoi ragazzi e i tanti giovani presenti quella sera.
Mi guardò, ascoltò. Poi,
mi apparve molto timido e con voce bassa mi disse: “ C’è Dio qui, portalo
sempre con te”.
Posso testimoniare che
Ernesto è così come scrive, persona umile, semplice, uomo di molta fede.
Ho avuto l’impressione
quella sera di avere stretto la mano ad un santo, tanta fu la mia commozione.
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