mercoledì 6 giugno 2012

Giovani, so anche del vostro imbarazzo per la Chiesa...


Carissimi giovani di Mons. Edoardo Menichelli




Carissimi giovani,
da tempo nutrivo il desiderio di scrivervi per continuare il dialogo franco e diretto che ho con voi attraverso gli incontri promossi nelle comunità parrocchiali o nelle scuole.

Di fronte al ripetersi quasi quotidiano di eventi di morte, prevalentemente conseguenza dell'uso di droghe, di sostanze da «sballo», o dello «scriteriato» correre in moto o in auto, alla ricerca di «eccitazione», che non hanno nulla del valore della libertà e della sapienza, come padre e maestro di questa diocesi, affidata da Dio alle mie cure pastorali, devo dirvi con amore «vivete con saggezza e non rattristate l'amore delle vostre famiglie».

- Conosco e apprezzo la vostra generosità, ammiro l'immediatezza dei comportamenti con cui cercate di smascherare le paure e le falsità di noi adulti.

- Godo nel sapervi impegnati in gesti di solidale compagnia con chi è più debole.
- Sono lieto per la vostra fede che avete il coraggio di testimoniare con vivacità e franchezza.

- Prego per il vostro impegno orientato a definire la vostra identità dentro una storia che si rivela non affatto autentica rispetto ai valori umani.

- Lotto con voi affinché abbiate una scuola maestra di formazione e poi un lavoro che dia dignità alla vostra vocazione di uomini e donne.

- Condivido con voi l'indignazione (non assenteismo), verso una politica che non conosce nessun vostro volto e non progetta con voi il futuro.

- So anche del vostro imbarazzo per una Chiesa che non sempre vi offre l' abbraccio e la consolazione di madre.

- Guardo i vostri cuori spezzati quando siete costretti a dividervi l'amore dei vostri genitori che, per ragioni che solo Dio può conoscere, hanno abbandonato la casa dove siete nati.

So tutto questo!
Per questo vi chiedo saggezza, sorgente di bene e di gioia.
Per questo vi ricordo: amate la vita, dono prezioso e inviolabile di Dio.
Vivete in un periodo storico stupendo: un tempo di abbondanza, di libertà, di ampia conoscenza. Potete celebrare la vita decorandola con tante possibilità di rapporti interpersonali, di mezzi e di scoperte.
Vi scongiuro: amate la vita, non sciupatela; vivete la vita, non uccidetela; godete della bellezza della vita, non mortificatela.
Fate della vita una sorgente di gioia per voi, per le vostre famiglie, per i tanti fratelli e sorelle che condividono con voi il pellegrinaggio terreno.
Custodite la bellezza del vostro cuore, la gioiosità del vostro amore e anche la vivacità dei vostri sogni: tutto ciò è arte difficile e paziente.
Tutto questo ha bisogno di voi, soprattutto che voi non vi prestiate a che altri giochino su di voi e vi facciano diventare piccoli o grandi «robot», iniettandovi «moduli» che alimentano la vita con tecniche da illusionisti.

Vi do qualche suggerimento su alcuni percorsi o atteggiamenti di vita più sperimentati.
Amate divertirvi: bene! Ma ciò non sia mai libertà dalla responsabilità e, soprattutto, non vi manchi mai la capacità sapienziale delle priorità. La vita non è e non sarà mai un gioco!
Vi piace la discoteca: bene! Ma perché non pensate che la discoteca non è il luogo della «pazzia svitata»? Perché non pensate che anche il corpo ha la sua dignità e non può essere ridotto a un oggetto da usare pur con il «consenso felice» dell'altro? Perché non pensate di tornare a casa presto, senza «rovesciare» i ritmi naturali: la notte è fatta per recuperare le energie fisiche con il riposo e il sonno.
Non aspettate che sia una delle tante leggi a dirvi l'ora di apertura o di chiusura di un locale: siate voi capaci di «libertà vera» e di decidere per le ore della saggezza, coniugando divertimento sereno e lecito con la premura delle famiglie e il rispetto della vita.
Vi piace il sogno: bene! Sappiate godere del sogno della fantasia e dell' amore, rifiutare il sogno proibito e mortale della droga. Ogni droga è preavviso di morte e di logorio devastante della vita. La droga è un'edera asfissiante! Liberatevi da questo abbraccio mortale e allontanate i «venditori di morte» che con suadenti parole vi suggeriscono di «provare...», di «sballare»: lo sballo è stupidità mortale.
Vi piace andare a correre, vi piace esser liberi: bene! Sappiate con sapienza «usare» la moto o la macchina. Guidate con prudenza, non fate gare da irrequieti. Rispettate le tante regole che, si dice, vi fanno studiare a scuola.
Tu guidi: non farti guidare dalla macchina.
Tu pensi: non far pensare la macchina.
Tu usi: non farti usare dalla macchina.

Vi piace «bello»: bene! Ma cercate di non coltivare solo il modello «body-building», l'estetica «curvata», fatua produzione dei mass media ed eterea impalcatura patinata. Coltivate, piuttosto, la vostra persona affinché sia bella: corpo e anima; estetica e bontà; bellezza e sapienza;se volete muscoli e intelligenza.
Vi piace pensare «immenso»: bene! Abbiate il coraggio di entrare e di vivere nell'immensità dell'amore di Dio. Dio vi ama: per amore vi ha creato; per amore vi ha perdonato; per amore vi offre moltitudine di doni; per amore vi dona se stesso in Gesù morto e risorto per amore.
Non abbiate paura di Dio. Non abbiate paura del crocifisso e della sua logica d'amore. Abbiate, invece, paura di chi lo ha messo in croce e di chi condanna ancora a morte tanti fratelli.
Vi ho scritto per amore vostro e delle vostre famiglie.
Vi ho scritto con amore di padre.
Vi ho scritto pensando e amando ogni vostra vita che è un bene personale e una ricchezza comune.
Vi ho scritto perché ho fiducia in voi.

Vi ho scritto con affetto.
(Mons. Edoardo Menichelli,arcivescovo di Chieti-Vasto)

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