giovedì 9 giugno 2016

Pregherò per te

Ci stanno a cuore i problemi degli altri?


Pregherò per te!
Questo è il titolo che ho dato io a questo articolo di don Luciano. Pregherò per te, vuol dire che c'è stato un incontro con qualcuno e prima con Qualcuno con lettera maiuscola: Dio. Potrebbe essere la fine di un incontro ovvero l'inizio di una nuova relazione, amicizia. Ma ascoltiamo don Luciano..
In Africa c'è un certo pudore a mostrare i propri sentimenti, è una questione culturale. Ma se c'è una cosa che non ho mai avuto paura di fare con i miei bambini è stato mostrar loro che li amavo veramente, a fatti e a parole - e loro hanno capito e ricambiato. Ogni giorno, a uno a uno, non mancavo mai di dire loro: "Ti voglio bene!" E loro me lo ridicevano. Quotidianamente c'era per tutti un abbraccio, una carezza, un bacio. C'era una intensa relazione di affetto tra noi - e chiunque veniva la percepiva chiaramente!

Quei gesti e quelle parole di affetto tra me e i miei bambini non erano manifestati per impressionare. Esprimevano invece il rapporto che c'era tra noi, e questo toccava il cuore delle persone. C'è qualcosa di potente che si scatena quando mostriamo alle altre persone il rapporto che abbiamo con qualcuno. Specialmente quando si tratta della relazione più importante della nostra vita - il tuo rapporto con Gesú. È una relazione di cui hanno disperatamente bisogno molte persone che ti circondano. La loro vita dipende da quella relazione.
Anche la Parola di Dio ha qualcosa da dirti a questo riguardo. In Atti degli Apostoli 16, 25 e seguenti, abbiamo un luminosissimo esempio di cosa succede quando mostriamo la nostra relazione con Gesú - altre persone vogliono anche loro conoscere Gesú. Dopo che Paolo e Sila sono stati picchiati e buttati in carcere per la loro testimonianza cristiana, sta scritto: «Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli». Poco dopo, quando arriva la crisi sotto forma di un violento terremoto, sta scritto: «Il carceriere si precipitò dentro [la cella] e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa devo fare per esser salvato?". Risposero: "Credi nel Signore Gesú e sarai salvato tu e la tua famiglia"». Li aveva sentiti cantare inni a Dio e pregare nella crisi della cella - ossia esprimere davanti a tutti la relazione che avevano con Gesú - e ha capito che doveva rivolgersi a quei due testimoni quando è sopraggiunta la sua crisi.

 
In tutti questi anni ho visto gente poco vicina alla Chiesa reagire con gioia a una promessa che quelli "di Chiesa" considerano scontata - "Pregherò per te!". Se hai a cuore il bene di chi ti sta intorno allora sai anche capire quando arriva la loro crisi, il terremoto che scombussola la loro vita. Forse sono venuti a raccontarti la preoccupazione che hanno per una persona della loro famiglia, un problema di salute, una sconfitta, una ferita, un problema economico. 
Quello è per te il momento di promettere loro che parlerai a Dio del loro problema.
E se fortunatamente sei da solo con loro, chiedi se non vorrebbero che cominciaste subito a pregare Dio insieme. Si tratta solo di chiedere gentilmente: "Vi dispiace se comincio a pregare subito, mentre siamo insieme?" L'ho fatto molte volte con chi si riteneva "lontano" dalla Chiesa. Nessuno mi ha mai detto no. Anzi, succede spesso che mentre prego vedo i loro occhi bagnarsi di lacrime.

Quella persona con cui stai pregando probabilmente non ha mai sentito nessuno in vita sua pregare per lui. Non ha mai sentito il suo nome portato davanti a Dio in preghiera. E, come Paolo e Sila, quando stai portando in preghiera quel loro problema davanti a Dio - stai annunciandogli che è possibile avere una relazione con Gesù. Dio può persino accenderti il semaforo verde dello Spirito Santo, e ispirarti a dire le parole giuste per quel momento.

Quando le ferite sono scoperte e fanno male c'è molta più gente disposta che si preghi per loro, che non noi a pregare per loro. A chiedere di pregare con loro non si perde niente, anche se l'altro ti risponde no. In ogni caso, tu hai mostrato che il loro problema ti sta a cuore. E inoltre hai testimoniato che hai una relazione di amore con Dio, quella stessa relazione che tu vorresti che abbia anche chi ami.

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto. don Luciano .

 

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