Per San Valentino non il solito regalo
Gianni Epifani, sacerdote,giornalista e regista
Sacerdote
Basta guardarsi intorno per capire che sta arrivando il giorno
di San Valentino. I cuori rossi, che danno forma a qualunque genere di oggetto,
invadono vetrine, pubblicità e pensieri di milioni di fidanzati di tutto il
mondo che aspettano questa festa per scambiarsi regali e rinnovarsi promesse
d’amore.
Un po’ poco, sinceramente, per celebrare un sentimento su
cui si fonda una delle vocazioni umane più importanti, quella alla famiglia. Il
fidanzamento è infatti momento privilegiato per scoprirsi chiamati da
Dio a realizzare e fortificare la Chiesa attraverso l’unione
matrimoniale.
Con questo – prescindendo dalle considerazioni di merito sull’aspetto
consumistico della ricorrenza – non voglio ridicolizzare i gesti affettuosi che
trovano nei doni un modo di manifestarsi. Sono sani e sono normali, ma il senso
dello stare insieme va al di là di tali consuetudini.
Il fidanzamento è un cammino di maturazione della coppia,
durante il quale – oltre a condividere bei momenti insieme – si prende coscienza del significato e delle
difficoltà dell’esperienza sentimentale.
Un’esperienza i cui capisaldi sono il volersi
sinceramente bene, che vuol dire dare affetto e prendersi cura
dell’altro, e – soprattutto – il volere il bene dell’altro, dimensione
incompatibile con qualunque forma di egoismo o possessività.
Sembrano ovvietà, ma quando si analizza la portata
reale di queste espressioni ci si accorge di quanto impegnative e
complesse siano, ma anche di quanto edificanti se vissute nella giusta
ottica. L’amore “vive di gratuità, di sacrificio di sé, di perdono e
di rispetto dell’altro”, ricordava Benedetto XVI durante un dialogo con i
fidanzati, avvenuto nel 2011 ad Ancona, ed è solo affrontandolo in questa prospettiva
che il volersi davvero bene prende concretezza.
C’è poi l’altro aspetto che dà pienezza all’esperienza
amorosa ed è quello, si diceva, del volere il bene dell’altro, fine ancora più
nobile, alto e qualificante, che esprime l’essenza autentica
dell’amore.
“Amare – scriveva Aristotele – significa
volere per una persona le cose che si ritengono buone, a motivo di lei e non per
sé stessi, ed essere pronti a compiere queste cose, secondo le
proprie possibilità”.
Sono questi i regali più belli da offrire alla persona
amata, e non solo nel giorno di San Valentino.
giornalista e regista
della Santa Me
Fidanzamento:
Un tempo Speciale
Lorena Bianchetti, giornalista e conduttice
Nell’epoca dell’usa e getta dei sentimenti, il termine
fidanzamento è percepito come qualcosa di antico e “troppo impegnativo”. A questa
società, a volte, non piace fare le cose sul serio perché le priorità vengono
date a tutto ciò che può permettere un’affermazione personale.
I sentimenti e la costruzione di relazioni fondate su
verità, responsabilità, accoglienza e ascolto
dell’altro, spaventano. Il fidanzamento è un tempo speciale,
un percorso da vivere con intensità e responsabilità. È un momento di prova e
di conoscenza. Ecco perché, paradossalmente, vivere momenti difficili di vita
dopo un po’ che si è conosciuto l’altro può essere un dono.
L’indole di una persona si comprende veramente nelle prove
che la vita ci offre. L’amore vero va
al di là degli orpelli, delle fiabe e costruire una famiglia
significa condividere una quotidianità
meravigliosa che però può anche essere segnata da momenti
duri. Scegliere l’altra metà significa
amarla nella sua interezza, nella sua specificità.
Non sono dunque le stesse passioni, gli stessi gusti o la
combinazione perfetta di segni zodiacali
a decretare un amore, ma qualcosa che va più in profondità.
Il sentimento a volte è colmato con un fast food di rapporti che però ferisce dentro
lasciando solo solitudine.
Bruciare le tappe, non rispettare la trepidazione
dell’attesa, dell’incontro, vivere tutto con la stessa velocità con cui si
macinano i social network significa togliersi opportunità. Conoscere l’altro
non implica un cliccare “I like” sull’immagine che i nostri sogni hanno
costruito: incontrare l’altro significa conoscerne anche le fragilità da
sostenere e colmare affinché l’uno diventi complementare dell’altro.
Lorena Bianchetti , in A sua immagine
A Sua Immagine in onda
sabato e domenica su RaiUno
Nessun commento:
Posta un commento