Proponiamo una sintesi della relazione di Mario Fornero tenuta a Bologna all'assemblea del CEF il 12/12/1998 continando così a grandi linee la storia evolutiva negli anni del Volontariato internazionale cristiano.
" Nel volontariato internazionale cristiano, nella sua storia, nel suo cammino, vi sono stati cambiamenti sostanziali, ne cito solo due:
- La scelta dell'inserimento del volontariato internazionale nel quadro della legge della Cooperazione tecnica dell'Italia con i paesi in via di sviluppo. I volontari sono passati da "aiuti missionari" a " volontari della cooperazione tecnica".
- L'altro cambiamento è avvenuto quando gli organismi hanno deciso di collaborare non solo con i missionari, ma anche con i governi locali.
Ricordo che all'inizio degli anni '80, in Burundi, quando i rapporti tra Stato e Chiesa erano tesi, il mio organismo decideva di accettare l'avvio di un progetto con il Ministero della Cooperazione burundese. Prima però informammo l'allora Presidente della Comnferenza Episcopale Mons. Ruhuna, (assassinato nel 96 , durante la guerra civile) il quale ci disse: "fate bene, così dimostrate la vostra disponibilità a lavorare con tutti"....
...La crisi della Cooperazione Italiana e il taglio dei fondi al volontariato ci hanno obbligati a una seria riflessione, in particolare sulla nostra identità in quanto Organismi non Governativi radicati sul territorio con una base popolare, caratteristica questa che va mantenuta...Un nostro volntario in servizio ci scriveva: "Forse è un bene, ci aiuterà a riflettere e capire che, forse , si può cooperare per lo sviluppo anche senza grossi investimenti".
La rivista Volontari per lo Sviluppo, che è nata come rivista CISV, oggi è diventata la rivista di sei Organismi e questo significa che oggi la redazione è composta dai rappresentanti degli stessi Organismi. Ora cinque di questi organismi vogliono consorziarsi. Sono scelte che alcuni anni fa erano impensabili...
...Cambia l'organizzazione, cambiano le tecnologie, ma quello che deve caratterizzarci sono i valori e il nostro definirci cristiani. Il nostro riferimento deve essere Gesù di Nazaret il quale ci ha lasciato un messaggio: "Ama il prossimo tuo come te stesso" che vuol dire abbine cura, in particolare del fratello debole, oppresso, trattato ingiustamente... Ci devono riconoscere, prima di tutto, non per quello che facciamo per per come viviamo...
... E se il volontariato cristiano non è più testimonianza, se non è più alternativo a una società dell'avere più che dell'essere che cosa è?... Una riflessione sui valori è urgente, per noi e per coloro con i quali lavoriamo..
Ma vi è un altro aspetto che va seguito con attenzione ed è quello del ruolo dei volontari... Si va diffondendo sempre di più, da parte dei nostri partner, l'idea che la presenza dei volontari non sia più necessaria... Una cosa è certa: servono sempre meno volontari con il ruolo che avevano negli settanta cioè quello di gestori e protagonisti dei progetti...Il volontario deve essere una persona che si affianca, che appoggia, che consiglia, che cerca di non diventare indispensabile
Queso io lo chiamo "volontariato di presenza", una presenza che acquista significato dal tipo di relazioni che si riescono a stabilire con la gente.
Dobbiamo rivedere i contenuti della formazione e aggiornarla alle problematiche nuove che i volontari incontrano nei paesi di destinazione".
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