mercoledì 10 ottobre 2012

Anno della Fede, appunti di riflessione


Dalla meditazione del Papa tenuta nel Sinodo dei vescovi ho estratto dei punti che mi sembra siano anche l’indicatore programmatico di questo anno della fede: li propongo con qualche mia riflessione come preparazione e attenzione a quanto avverrà durante questo anno che spero sia di benedizione per tutta la Chiesa. ( In grassetto le parole del Papa)

 “il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo: segno di amore e di pace, appello alla conversione e alla riconciliazione”.

Questa affermazione richiede a chi preposto all’evangelizzazione per ministero, per vocazione o soltanto per chi crede di essere cristiano “adulto” un serio esame di coscienza: ci credo veramente fino a ritenermi un testimone della mia fede?

“la nuova evangelizzazione, orientata principalmente alle persone che, pur essendo battezzate, si sono allontanate dalla Chiesa, e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana”.

In questo sinodo i vescovi riuniti avranno il coraggio e l’umiltà di riconoscere le cause di questo allontanamento, riconoscere le colpe di un’evangelizzazione del passato che non ha tenuto conto dei cambiamenti del mondo contemporaneo? Le colpe non sono solo dei cristiani.

L’Assemblea sinodale che oggi si apre è dedicata a questa nuova evangelizzazione, per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace la nostra esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di Grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale.

Spero tanto che non si facciano tante parole ma proposte concrete da attuare al più presto in tutte le diocesi e particolarmente nelle parrocchie, proposte di lavoro che trovino consenso e forza, tenacia nella loro realizzazione .

“Il tema del matrimonio, propostoci dal Vangelo e dalla prima Lettura, merita a questo proposito un’attenzione speciale….il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato”.
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Valorizzare dunque la famiglia, senza paura di fallimenti (perché questa esiste!) accontentandosi di pochi passi alla volta: l’evangelizzazione di massa non produce molti frutti. Penso in questo momento ai tanti catechisti e ai tanti parroci e alla loro difficoltà.

“C’è un’evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio”.

Il mea culpa in questo caso è d’obbligo: le strutture create anni fa non hanno funzionato o meglio non hanno dato i frutti desiderati…troppi battesimi sono ancora celebrati per la famiglia e amici e non nella comunità cristiana; tanti matrimoni celebrati non tengono conto della formazione cristiana, la frequenza ai corsi prematrimoniali sono un patentino matrimoniale.

Lo sguardo sull’ideale della vita cristiana, espresso nella chiamata alla santità, ci spinge a guardare con umiltà la fragilità di tanti cristiani, anzi il loro peccato, personale e comunitario, che rappresenta un grande ostacolo all’evangelizzazione, e a riconoscere la forza di Dio che, nella fede, incontra la debolezza umana. Pertanto, non si può parlare della nuova evangelizzazione senza una disposizione sincera di conversione. Lasciarsi riconciliare con Dio e con il prossimo (cfr 2 Cor 5,20) è la via maestra della nuova evangelizzazione. Solamente purificati, i cristiani possono ritrovare il legittimo orgoglio della loro dignità di figli di Dio, creati a sua immagine e redenti con il sangue prezioso di Gesù Cristo, e possono sperimentare la sua gioia per condividerla con tutti, con i vicini e con i lontani.

Si predicherà meno dei doveri e degli obblighi dei cristiani, e predicare invece l’amore di Dio per loro, quell’amore che traspare in ogni pagina dei vangeli, in ogni passo e parola della vita di Gesù quale richiamo ad una decisione libera e convinta?

La vera purificazione avverrà soltanto se si riuscirà a far scoprire e accettare l’Amore di un Dio che ama e vuole essere corrisposto.

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