La chiesa e gli ultimi: il
richiamo di Papa Francesco
La chiesa e gli ultimi: Papa Francesco sta ricordando a
tutti noi, popolo di Dio sua Chiesa, e anche ai potenti della terra, che
esistono i poveri, i diseredati, i disperati, i disprezzati, gli abbandonati, i
maltrattati, gli ingannati. Che esiste una parte del nostro mondo egoista,
indifferente, omicida, noncurante di chi soffre, di chi subisce. In questo post
don Gianni Epifani ci parla di alcune prese di posizioni di papa Francesco.
Attenzione: a molti “piace” questo papa, ma quanti di noi
seguiamo i suoi esempi, ci compromettiamo come Lui, siamo capaci di combattere
in prima linea, preghiamo per il cambiamento e conversione dei cuori ambiziosi
che denunciamo
I viaggi di Papa Francesco di
don Gianni
Epifani
Vicinanza, perdono e coraggio. Le tappe di un cammino
È trascorso un anno dal viaggio di Papa Francesco a
Lampedusa. Lo storico approdo – nella terra che, per prima in Italia, accoglie
gli immigrati – è stato la testimonianza di una Chiesa vicina a chi soffre, una
Chiesa presente dove ci sono dolore e disperazione, una Chiesa afflitta per
l’indifferenza dilagante, figlia della cultura del benessere.
Sicuramente non è stato un caso che il Santo padre abbia
scelto di visitare un altro luogo “difficile” del nostro Paese. Il recente
viaggio a Cassano allo Jonio si è posto infatti in una sorta di continuità
ideale con quello fatto nell’isola degli sbarchi
La presenza di Papa Francesco nella terra in cui sono
maturati due efferati omicidi, quello del piccolo Cocò e quello di padre
Lazzaro, di matrice diversa – uno legato alla malavita locale, l’altro
all’ordinario lavoro di accoglienza e aiuto del sacerdote verso i bisognosi – è
stata altrettanto significativa.
Ha dimostrato una volta di più che la Chiesa è accanto a chi
ha bisogno, che cammina con i deboli e con le vittime, che li sostiene. Ma
anche una Chiesa che è capace di chiedere perdono.
“Vengo per chiedere scusa” aveva annunciato il Papa,
riferendosi al fatto di aver sottratto a quella comunità, particolarmente
bisognosa, le cure del proprio vescovo, mons. Nunzio Galantino, chiamato a Roma
come segretario generale della Cei.
Questa richiesta di perdono però sembra andare oltre la
circostanza legata all’incarico conferito al vescovo. Sembra essere l’esemplare
e umile attestazione di una Chiesa capace di riconoscere
quando sente di non essere stata presente in modo forte
accanto ai suoi fedeli, soprattutto laddove il bisogno è più vivo.
E il concetto del perdono torna anche nel viaggio pastorale
in Molise.
“Dio non si stanca di perdonare” è stato il motto scelto per
accompagnare questa visita che, al tema della misericordia divina, ha
affiancato il messaggio di una Chiesa che predilige i piccoli e che da questi
parte per lanciare a tutti la sfida del coraggio nel futuro.
Questi tre viaggi sono parte di uno stesso percorso, di una
storia che vede la Chiesa “in uscita” verso i semplici, gli umili, i bisognosi.
Una Chiesa vera testimone del messaggio evangelico. Una Chiesa che sa trovare,
con Papa Francesco, gli argomenti giusti per essere credibile.
Don Gianni Epifani, sacerdote e giornalista
Dalla Rivista A SUA IMMAGINE
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