Quel pomeriggio di molti anni fa, Gesù era in croce ma danzava di
gioia.
Mistero pasquale, mistero di gioia…
Di Don Michelangelo Tondolo
Nel Giardino degli Ulivi, mentre Gesù stava pregando,
arrivano quelli che volevano arrestarlo. Gesù vuole che anche Giuda capisca il
gesto dell’Ultima Cena. Purtroppo il suo discepolo arriva, si avvicina a Gesù e
compie un gesto affinché nel pieno della notte le guardie possano vederlo e
prenderlo…Giuda si avvicina, lo abbraccia e lo bacia.
Anche in questa situazione così terribile… Gesù ha la forza
di chiamarlo “Amico”, <<Amico, tu mi tradisci, ma guarda che io ti ho già
perdonato ancor prima che le guardie venissero, e sappi che io ho dato la vita
per te, che io morirò anche per te; affinché il vostro amore tra fratelli sia
alimentato dal mio: unico e generoso>>.
Giuda non solo lo tradisce, ma non capisce un tubo di questo
amore così libero, gratuito e liberante del suo amico Gesù, infatti va… a
uccidersi.
Invece un altro crocifisso e sofferente come Lui in croce,
riconosce che Gesù, proprio per il fatto di essere innocente, non si era mai
difeso. E a questa Persona, per la prima volta nella sua vita, con coraggio
chiede aiuto e comprensione verso quel Dio di cui non gli era mai fregato
niente. E prima di morire gli dice:<<Io ho combattuto i Romani e loro
hanno fatto poi del male al popolo che io difendevo.. tu invece sei stato buono
con tutti, non hai mai commesso peccati, mai hai parlato male degli altri o
detto cattiverie..beh quando ritornerai vicino al tuo Papà, ricordati di me! Io
son stato un ladrone, un violento, un terrorista…>>.
Ecco due modi di morire diversi, due peccatori: uno lo era
stato per tutta la sua vita, l’altro, Giuda, solo negli ultimi istanti. Gesù
moriva per entrambi: per chi lo aveva tradito e per chi lo aveva invocato e al
suo grande e immenso Papà diceva:<<Perdona tutti gli uomini, se peccano è
perché vengono imbrogliati, si lasciano illudere e non sanno quello che
fanno>>.
Così in quel pomeriggio di molti anni fa, Gesù era in
croce ma danzava di gioia. Stava danzando per il fariseo e il pubblicano,
per il sacerdote del tempio e per il romano, per lo scriba e per chi non
conosceva Dio, per la peccatrice perdonata e per l’amico Lazzaro risuscitato.
Sì Dio danzava per tutte quelle persone che lo avevano conosciuto, che lo
avevano toccato, per noi che lo abbiamo conosciuto tramite i nostri nonni e
genitori.
Gesù fisicamente piangeva, urlava, ma nel suo spirito
danzava di gioia perché finalmente l’uomo era da Lui riconciliato con Dio suo
Papà.
Gesù quel pomeriggio, inchiodato alla croce, danzava di
gioia tra il cielo e la terra, invitava alla festa del perdono e
diceva:<<Venite amici ebrei, il banchetto è pronto! Venite pagani, venite
voi che non credete, venite voi che vi pensate così peccatori da non sentirvi
degni di essere vicini al mio Papà, venite! Il Regno ormai è aperto e tutti
voi, che Dio ha tanto amato fino a donarvi me, il suo unico Figlio!!!>>.
…quel pomeriggio fu sepolto dai suoi amici in una tomba, ma
Lui era il Signore della vita e alla vita sarebbe ritornato, chiamato da Dio il
suo grande e immenso papà.
E oggi questo Gesù a ciascuno di noi dice :<<Amami
come sei, conosco le tue difficoltà, le tue deficienze, le tue miserie, le tue
stanchezze, i tuoi peccati, le tentazioni della tua carne, il tuo essere
vigliacco, la poca fede nel tuo essere comunque figlio mio… ma ti dico lo
stesso: amami come sei. Voglio il tuo cuore; non aspettare che tu sia perfetto
per amarmi, perché rischierai di non amarmi mai! Non voglio trasformarti, ma ti
amo così: come Giuda o il ladrone sulla croce. Oggi son qui alla tua porta con
le ferite, ma risorto, e busso alla tua porta: non voglio condannarti, ma
amarti. Figlio e figlia mia aspetto il tuo amore, ma io ti amo già così come
sei; io ti ho donato la vita: te l’ ho data per amare così come sei>>.
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