giovedì 29 gennaio 2015

LA MISSIONE SOCIALE E UNIVERSALE DEGLI SPOSI



UNA LUCE NELLA NOTTE


Da un’omelia di don Zeno per il 

matrimonio di due figli di 

Nomadelfia, 20 ot tobre 1963




Pubblico questo articolo ripreso dalla rivista  NOMADELFIA E' UNA PROPOSTA, ritenendo ancora valido quanto allora detto dal fondatore Don Zeno e ancora vissuto dalla sua comunità. Nomadelfia è una comunità di famiglie che vivono insieme, anche adottando ragazzi che trovano qui genitori, fratelli, sorelle. Qui tutto è im comune, nessuno possiede qualcosa di suo , ma tutto è di tutti per il bene di tutti, come le prime comunitàè cristiane. Potete trovare ulteriori notizie su internet, www.nomadelfia.it


La fraternità nella Chiesa

Nomadelfia cammina il corso della Chiesa, perché la fraternità cristiana è sorta coi primi cristiani, i
quali tentarono subito di fraternizzarsi, condividendo la vita: l’uno di sostegno all’altro. E negli
Atti degli Apostoli leggiamo che tra loro non c’era il povero, il bisognoso: tentarono una società
nuova, ma si sono dispersi come forma fraterna. E allora cominciarono altre forme, tentativi di comunità, ma nella Chiesa questo spirito sempre si rinnova. Quindi il fatto a cui assistiamo oggi è una cosa di venti secoli, è l’aspirazione della Chiesa: che gli uomini si fraternizzino fra di loro.

Il matrimonio e l’apostolato

Nella storia di questi secoli, pareva impossibile che i matrimoni potessero far parte della vita cristiana apostolica, così da poter vivere un apostolato, in modo che la famiglia non fosse tale da assorbirli e da impedire ad essi di essere nella vita degli apostoli.
Quando, da giovane, mi interessavo dell’Azione Cattolica, vede vo che i miei amici, finché erano giovani, mi aiutavano, erano liberi, ma appena sposati non si concludeva più niente. 


Col matrimonio, anziché aumentare la forza e la possibilità di far delle opere di bene, si chiudevano in questa piccola cerchia.
E sempre più la famiglia, nella storia, sta rimpicciolendosi.
È già radicata l’idea, propria della vita umana non soprannaturale, che l’uomo e la donna, quando sono sposati, non possono più dedicarsi ad opere di apostolato e di redenzione umana. Ciò ha fatto sorgere gli ordini religiosi, i quali hanno tentato e hanno fatto cose meravigliose, ma non erano un popolo. Si sono dedica ti individualmente e insieme come fratelli, e hanno fatto opere giganti,
mentre i laici si sono conservati, pratica mente, pagani nel loro sistema di vivere.

Nel popolo non esiste una concezione fraterna, ci si aiuta qual che volta con opere assistenziali, ma
proprio l’abbraccio fraterno non esiste: l’uno non può contare sull’altro. E allora è lo squallore del
paganesimo. Che un uomo possa contare sul l’altro uomo, in tutte le sue sofferenze, in tutte le sue angustie, in tutte le sue gioie, questo non avviene, in quanto ognuno è un mondo a sé.

Come si devono fraternizzare gli individui, così si devono fraternizzare le famiglie

C’è da piantare nel mondo un colpo come questo, e dire: “No, non è così, avete torto, bisogna che il matrimonio moltiplichi la potenza dei giovani per essere apostoli nel mondo e fraternizzarsi tra di loro”. Mentre la  storia sociale e politica del mondo sta minacciando dei grossi guai, e solo gli illusi possono vedere roseo, la Chiesa pianta di questi semi: matrimoni che si legano fraternamente tra di loro. Essi sono più forti, apostoli più di prima, in quanto l’uno sostiene l’altro nella vita di apostolato e di amore fraterno verso tutti. Un matrimonio così si sente sorretto dall’altro, perché come si devono fraternizzare gli individui, così si devono fraternizzare le famiglie.
Se il mondo non si piega a Cristo, il mondo va alla deriva.

Siete il ritorno a Cristo, il ritorno alla vita


Voi vi sposate: siete cresciuti qui, siete stati amati, avete imparato ad amare. Tutti quelli che sono qui vi
amano e voi dovete amare. Voi amate. Voi siete forti, se volete siete una potenza, nessuna forza può
riuscire a spezzarvi, contro di voi non c’è forza mondana che riesca, non ci sono i potenti, non c’è
niente: tutto si spezza, perché vi amate di un amore fraterno. Voi rappresenta te il ritorno a Cristo, il ritorno alla vita.


Rinnovare il mondo

Ricordatevi che uscite da questa chiesa con un’idea preci sa: “Abbiamo una missione da compiere, rinnovare il mondo”. E non dovete aver paura. Una volta, a scuola di teologia, un professore, perché ho fatto certe obiezioni, mi dice: “Non vorrà mica salvare il mondo, lei?”.
Battendo i pugni sul tavolo ho detto: “Sono qui solo per questo”.

 Con Cristo salvatori del mondo Con Cristo dobbiamo essere salvatori del mondo, quindi uscendo da
questa chiesa dovete pensare: “Ci siamo sposati per realizzare il piano di Dio nel matrimonio, e, nello
stesso tempo, con il matrimonio ci assumiamo davanti al popolo la missione di portare nel mondo il
rinnova mento della famiglia e della società umana”. Questa è la vostra missione.
Dei difetti non preoccupatevi, perché ci saranno sempre: tutti li hanno, e più ne avete meno paura dovete avere. Quello che vi deve premere è di amarvi molto, ma in questo amore sentire in voi questa missione: essere rinnovatori della vita umana, della società umana.
Questo è un grande fatto, un fatto di Dio. Essere un seme
La società umana si affronta moltiplicando il seme. Il regno dei cieli è simile a un grano di senape che,
buttato nel terreno, creerà una pianta sulla quale gli uccelli dell’aria andranno a riposare. Questo è il seme di senape, simile al regno dei cieli, e sulle cose che farete, gli uomini sfiniti, stanchi di tutti gli errori che stanno commettendo, correranno a riposare dalle loro fatiche e a fare i nuovi nidi.

2 commenti:

  1. Con Cristo dobbiamo essere salvatori del mondo, quindi uscendo da
    questa chiesa dovete pensare: “Ci siamo sposati per realizzare il piano di Dio nel matrimonio, e, nello
    stesso tempo, con il matrimonio ci assumiamo davanti al popolo la missione di portare nel mondo il
    rinnova mento della famiglia e della società umana”

    Questa parte dell'articolo è bellissima e secondo me è proprio questo che a molti sfugge... ed è per questo che molti matrimoni non si celebrano più o falliscono.
    Enzo grazie per questa bellissima riflessione, tra l'altro molto utile per me che mi sposerò il 24 maggio di quest'anno. Mi riscriverò queste frasi e le appenderò nella mia futura casa, così le terremo sempre a mente tutti e due!
    Dani

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    1. Grazie Dani per questo commento. 24 maggio 2015 ricorderò questa data gustando fin d'ora la tua gioia e le tue sante ragioni.
      Sapessi quanto ho lottato per portare avanti il discorso della famiglia in parrocchia, ogni volta si è alzato un muro alto, insormontabile: tanto non viene nessuno..Questo fa male,,, fa parte della croce che ognuno di noi deve accettare,
      Un abbraccio e una preghiera! ciao!

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