"Viviamo il Natale
quando ascoltiamo la coscienza che parla in noi.
Viviamo il Natale quando
davanti ai crocifissi del nostro tempo impariamo a commuoverci, di
una commozione che non è sentimento, ma forza della ragione che spinge a
cercare la via del bene.
Viviamo il Natale se torniamo
a Dio, se proviamo a entrare nella sua logica. Scopriremo il
silenzio, che per molti è preghiera e capire meglio le sofferenze intorno
a noi.
Viviamo il Natale se
impariamo a piangere con chi piange senza strumentalizzare la
sofferenza, se scegliamo il perdono perché il rancore genera solo
vendetta.
Viviamo il Natale se noi
adulti abbiamo il coraggio di ascoltare il grido dei giovani e
cambiamo vita, senza aver paura del male.
Il male c’è, si presenta
da sé, ma noi possiamo mostrare con la vita che la luce annulla il
buio.
Possiamo suscitare in
chi ci incontra nostalgia di bene, il desiderio di una vita vera.
Viviamo il Natale se
noi, con ruoli di responsabilità nella politica, nell’economia, nelle
religioni entriamo in una dimensione di conversione.
Se capiamo che il vero
potere non è nelle lobby ma nel servizio e che solo la sobrietà
converte.
Se non abbiamo paura di
impastarci con la vita concreta che non è fatta di mondanità e di apparenze
ma di rispetto per chi fa fatica.
Viviamo il Natale se
capiamo che nessuno è perso e che se sbagliamo possiamo cambiare,
perché è l’Amore che non si arrende che ce lo insegna. Ci insegna che il
passato e il futuro non contano.
Esiste l’oggi, esistono
gli ideali.
Esiste l’età di ognuno
che non si misura con gli anni.
Perché ognuno ha
semplicemente l’età dei suoi sogni»"
Ernesto
Olivero, Natale 2014
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