Forse tutti coloro che abbiamo superato tanti "anta" abbiamo un po' di nostalgia...
dei
Natali passati da bambini quando noi nonni eravamo piccini.
Il
freddo forte e i guanti poco buoni procuravano a tutti dei geloni
e le
mani di tutti, un po' arrossate facevano male, si erano gelate.
Ciononostante
si poteva andare nei cortili e nei campi a passeggiare
con
le palle di neve e coi pupazzi ci giocavamo tutti, da ragazzi.
Alla
sera alla chiesa poi si andava, del Natale la novena si ascoltava
e
spesso, mentre in chiesa noi stavamo, per la stanchezza ci addormentavamo.
La
vigilia era un giorno mica male: al mattino c'è il pane di Natale,
la
stortina alla sera vien mangiata, era solo un anguilla marinata.
Non
c'era l'albero, neppure dei grandi doni, mancavano pandori e panettoni,
e per
fare felici noi bambini ci regalavano quattro mandarini.
Ma
era bello il presepe fabbricare, i pastori e le pecore piazzare
tra
dei ciuffi di muschio che trovavi nel parco dove a spasso te ne andavi.
E se
dicevi bene i tuoi sermoni ricevevi dai grandi anche dei doni.
Oggi
é diverso, ma é bello ricordare e per questo ho deciso di narrare
di
quei Natali di tant’anni fa sperando che a qualcuno piacerà.
Da: http://digilander.libero.it/pinoligabue/libronatale.pdf
Testo di Pino Ligabue
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