giovedì 17 marzo 2011

Catechista responsabile

Per un catechista responsabile!


Scritto da Silvia Bartoletti pubblicato da Catechisti.puntozero



Scelto/a tra molti per un impegno non per tutti


Il parroco e l’incaricato della catechesi ti hanno scelto tra molti per un impegno non per tutti, per un impegno che ti farà onore dinnanzi alla comunità e chiederà un onere, una serie di adempimenti di doveri...


Per un anno ... ogni sabato ...


Non sarà questione di due ore, non sarà una sola partecipazione passiva ad una riunione, bensì un’attiva serie di incontri che ti vedranno “gestore” di 60 minuti importantissimi. Inoltre l’arco di durata dell’impegno sarà nove mesi, una dozzina di sabati e forse più di un anno. Ecco perché è indispensabile essere una presenza, una personalità, un professionista nel tuo lavoro !!!

Non un operaio in una fabbrica di astucci...


La serietà con cui ogni catechista deve rapportarsi è essenziale perché si lavora con ragazzi, con persone. Non si è un operaio che lavora in una catena di montaggio di astucci. Se è distratto, se irresponsabile, se inadatto a portarne le conseguenze sarà un astuccio mal montato, con la cerniera mal rifinita, ma se l’irresponsabile, l’inadatto è un educatore, un catechista a uscire mal rifiniti, rovinati saranno dei ragazzi che si apriranno alla società con idee errate e infondate, con caratteri maleducati e con un povero bagaglio culturale e spirituale. Pensa al prodotto del tuo lavoro !!!


Ragazzi bisognosi della parola del catechista


Forse mai come oggi la società rifiuta e rinnega tutto quanto è morale, etica ed educazione. E mai come oggi i fanciulli sono letteralmente bombardati da messaggi di odio, violenza, immoralità e vera e propria sporcizia per l’anima. Mancano della parola che salva, di due aspetti così importanti per una vita: i valori e le virtù. Anche se soli, anche se parlanti una lingua loro sconosciuta, non stanchiamoci, non vergogniamoci MAI di proporre una vita dignitosa alla ricerca del vero bene, della vera felicità e alla scoperta di quei tesori, capisaldi dell’esistenza umana.


Una guida per la loro crescita


Quanto sarebbe bello se per ognuno dei ragazzi affidati, io catechista, fossi il modello, la guida da seguire! Quanto sarebbe bello che il catechista fosse esemplare di vita cristiana e di bontà! I destinatari della nostra opera sono ragazzi che stanno crescendo e vanno formandosi volontà e carattere. Occorre essere incoraggiamento, additare loro la via in cui incamminarsi e non avere paura a condannare e denunciare tutto quanto è male e diseducativo. Si ricorderanno dei nostri ammonimenti!


Cosa insegnare ???
Quanti dubbi, quante perplessità sugli argomenti! Forse perché noi al catechismo da alunni non ci siamo impegnati a sufficienza o forse perché chi era a capo non sempre ha fatto il proprio dovere. Ora però siamo noi a dover condurre un’ora di lezione e ad insegnare diverse nozioni.


Perché vieni al catechismo


Non ci sta proprio quell’ora di catechismo nell’agenda della settimana ... stona, potrebbe essere sostituita da una partita alla Play Station, da un allenamento di calcio o da una festa con amici, eppure ... I ragazzi invasi da mille impegni e mille altre preoccupazioni considerano l’incontro del sabato pomeriggio una perdita di tempo, l’ultima ruota del carro che poco importa, un obbligo assurdo e stupido!!! Deve essere il catechista a spiegar l’importanza di un’educazione cristiana, spirituale e culturale e deve farsi tramite con i genitori spesso solo innervositi dal fatto che devono accompagnarli in auto. Deve risvegliare l’ardore per la catechesi!!


2. Far conoscere Gesù


Forse sanno poco o niente del Messia. Eppure Egli è venuto nel mondo a condividere la nostra natura umana, a mostrarci qual è la salvezza, a rivelarci l’amore misericordioso di Dio, Padre di tutti gli uomini e a morire in croce per la redenzione di ognuno. In passato era la famiglia, la scuola a parlare di Lui ai piccoli; ora nessuno più si osa o più si ricorda . Deve essere il catechista a renderlo di nuovo importante, a trasmettere la grandezza della sua venuta e della sua opera e a pretendere che ogni ragazzo conosca la sua vita.


3.Portare i ragazzi ad un’intima amicizia con Gesù


Dopo aver fatto conoscere l’eroicità, lo splendore e la magnificenza di Gesù ecco che il catechista è chiamato ad avvicinare ogni ragazzo al Messia affinché come ad una sorgente onde scaturisce acqua pura e fresca, possa dissetarsi e attingere a Lui con gioia. Deve il catechista portare il fanciullo ad un rapporto filiale, di amicizia intima, profonda e sincera con colui che ama il soggetto al di sopra di tutti. Il giovane deve aggrapparsi a Gesù con fiducia e tenere saldo questo legame con una corda ben valida e resistente ...inoltre da Lui non deve più staccarsi, ma vivere in sintonia mettendo la Sua Parola al centro della propria esistenza. Solo allora il catechista avrà svolto al meglio il proprio compito ... e solo se il catechista, per primo, ha capito e messo in pratica tutto ciò. Deve essere il riflesso di questa realtà !


4.«Io sono venuto perché la gioia sia in voi...»


Il catechista deve far presente questo fatto: Gesù è venuto nel mondo perché la gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena. Senza Dio noi non possiamo fare nulla. Soli siamo solo capaci di odio, di violenza, di persecuzioni, di ingiustizie e di morte. Dio invece eleva e perfeziona i nostri cuori e ci invita a costruire una civiltà di pace, di amore, di tranquillità e di serena convivenza (“amatevi l’un l’altro come io vi ho amati”). Deve il catechista far ben presente questo ai ragazzi affinché si convincano che una vita senza Dio è una miseria, un fallimento e una perdita di tempo. Che consolazione se i fanciulli affidati comprendessero questo !


5.Far capire che l’esperienza di Chiesa è qualcosa di bello


Quanti oggi disprezzano la Chiesa, le comunità parrocchiali. Eppure chi si prende cura dei malati è la Chiesa, così per i drogati, per gli immigrati e così nel terzo mondo. Deve il catechista mostrare ai ragazzi la positività e la bellezza di una vita autentica in seno alla Chiesa. Celebrazioni eucaristiche partecipate e animate, incontri formativi, oratori attivi e sfavillanti delle urla gioiose dei fanciulli, malati e poveri soccorsi e aiutati, un clima fraterno all’interno della Parrocchia e tanta felicità... queste le caratteristiche e questi gli ambienti di una vera comunità! Il tutto derivante da un’unione con Gesù, primizia e maestro della Chiesa. Il catechista deve invitare i ragazzi a collaborare tutti insieme per realizzare questo nel proprio paese!


6. Preghiera e Ss. Messa


I due punti su cui insistere devono essere la preghiera e la Ss. Messa. Non basta però dir loro: «domani tutti a Messa», ma con cura spiegare il significato dei sacramenti, della preghiera, abituarli a farli parte integrante della loro giovinezza e una volta compresa l’importanza renderli partecipi nelle celebrazioni e consegnar loro qualche spunto o mezzo per pregare.


7. Si alle nozioni cristiane e alla dottrina della Chiesa


Il tutto però deve essere completato da un’attenta analisi della realtà cristiana...dai fondamenti alla legge, dalla morale alle vicende, garantendo nel corso degli anni una panoramica generale e completa di tutta la cultura religiosa cristiana. Deve il catechista prepararsi con cura ed esporre nel modo più interessante e maggiormente comprensibile gli argomenti. Perché non verificare che i ragazzi le abbiamo imparate????


Il catechismo però non sia un gioco, un’ora di divertimento o un’inutile perdita di tempo. Il catechista richiami con la dovuta esigenza e severità all’ordine, all’educazione, allo studio e alla buona volontà. Non abbia timore a sgridare e a fare le cose per bene. Si allo svago e alla risata,ma quando è ora si pongano dei paletti e si esiga di fare lezione!!!


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Semplice e chiara questa esposizione del catechista responsabile. Credo che ogni catechista vorrebbe essere così come descritto in questo post, ma spesso non è così e non dipende dal catechista soltanto. Purtroppo nella maggior parte delle parrocchie i catechisti sono lasciati a se stessi, alla loro iniziativa, senza un programma preciso, senza una formazione adeguata, senza l'appoggio del parroco che spieghi il senso vero dell'argomento ( Parola) e una metodologia che possa arrivare ad ogni ragazzo, secondo le età per potersi "aggrappare a Gesù" e " vivere nella gioia piena".


I catechisti abbiano il coraggio di chiedere e ottenere l'assistenza del sacerdote, la guida, un programma di tutto l'anno, del materiale e dei libri per migliorare la propria preparazione per tempo.


Inoltre i catechisti formino un gruppo, una piccola comunità nella loro chiesa locale, che sia sale da rendere saporiti i ragazzi e luce per aprire i loro occhi e riempirli di meraviglia e gioia, illuminati.


Nomino un responsabile a cui fare riferimento in qualsiasi occasione e discutere insieme i problemi man mano che sorgono: non lasciare nulla al caso o rimandare.


Per ultimo, non mi piace la parola "sgridare", ma umiltà e pazienza, e usare accorgimenti diversi per richiamare l'attenzione, ovvero il colloquio personale.


Il parroco assieme ai catechisti pretendano la collaborazione dei genitori: è uno sforzo che devono fare se si vuole raggiungere un obiettivo più sicuro. Non dimentichiamo che, oggi più che in altri tempi, i genitori hanno anche loro bisogno di catechesi. Un incontro al mese all'inizio ( anche assieme ai ragazzi) e successivamente incominciare ad invogliare qualche mamma o papà a partecipare come aiuto durante l'ora di catechismo.


Per gli incontri con i genitori cercate argomenti semplici in modo da far parlare loro, esprimersi : l'incontro sia come una discussione tra amici che credono in Dio.


Tanti auguri!!

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