"È proprio perché
tu vali poco che sei il tipo di persona che io amo usare".
IL CANTO
DELLE RANE
(Deuteronomio
7, 7-8)
Dopo
l'acquazzone di oggi è regnato per qualche istante un silenzio
irreale. Le nuvole hanno esaurito la pioggia e il vento le ha
spazzate via, gonfiando il cielo di luce. L'ultima, perché fra non
molto sarà il tramonto e oltre le colline sembrerà che abbiano dato
fuoco al cielo con il napalm. Sul tappeto soffice dell'erba del
cortile risuona tremulo un gracidio, poi inizia un coro potente,
spiritato, come una preghiera a voce alta, che copre qualsiasi altro
rumore. Sono delle piccole rane. A volte ci sono qui in Africa giorni
veramente speciali. Stanotte lascerò aperta la finestra così potrò
godermi dal letto la sinfonia dei grilli e delle rane; la Filarmonica
di Dio. I grilli, le rane e qualche uccello notturno combineranno
insieme la loro voce in una incantevole e rumorosa serenata al chiaro
di luna. È una cosa strana il gracidio delle rane e il frinire dei
grilli: animali minuscoli, eppure fanno un rumore fortissimo!
Mi
viene in mente il libro del Deuteronomio. Dio dice al Suo popolo,
Israele, di come entreranno in possesso di un paese meraviglioso
chiamato la Terra Promessa... di come sconfiggeranno un esercito dopo
l'altro... di come diventeranno una nazione prospera e invidiata. Ma
la cosa più sorprendente è che Dio dice queste cose a un popolo,
Israele, che non è altro che un piccolo gruppo di tribù nomadi che
vagano nel deserto. In Deuteronomio 7, 7-8 Dio spiega loro perché fa
tutte queste cose: «Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti,
non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete
infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi
ama». In altre parole, Dio dice: "Voi siete piccoli,
insignificanti. Allora siete gli strumenti più utili perché io
possa fare attraverso di voi un grandissimo rumore!"
Di
fatto, è una delle tematiche che attraversa tutta la Bibbia. Quando
Saul ha capito che era stato scelto da Dio per essere il primo re di
Israele, dice a Samuele: «Non sono io forse un Beniaminita, della
più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più
piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino?» Insomma,
Dio sembra dire: "È proprio perché tu vali poco che sei il
tipo di persona che io amo usare".
E
pure il grande re Davide. Il Salmo 77, 70-71 dice: «Egli scelse
Davide suo servo | e lo trasse dagli ovili delle pecore. | Lo chiamò
dal seguito delle pecore madri | per pascere Giacobbe suo popolo, |
la sua eredità Israele». A un pecoraio Dio affida la sua creatura
più amata, Israele. Un altro grillo spirituale, una persona
insignificante attraverso il quale Dio farà un grandissimo
rumore.
A
Pietro, il pescatore traditore che gettandosi alle ginocchia di Gesù
dice: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore» (Luca
5,8), Gesù
consegna la Chiesa. Ma il più grande rumore Dio lo ha fatto con la
più umile delle sue creature: la Vergine Maria: «Ha guardato
l'umiltà della sua serva. | D'ora in poi tutte le generazioni mi
chiameranno beata. | Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente» (Luca
1, 48-49).
Dio
ci ha spiegato del suo "strano" criterio in 1 Corinzi 1,
26-31: «Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci
sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non
molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per
confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per
confondere i forti». Perché Dio agisce in questo modo? «Perché
nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio... Chi si vanta si vanti
nel Signore».
San
Giovanni Calabria diceva che Dio aveva scelto lui per fondare una
Congregazione religiosa perché non c'era in tutta Verona un prete
più buono a nulla di lui, che definiva sé stesso "zero e
miseria". Quando Dio fa cose meravigliose attraverso persone
deboli e inadeguate, tutta la gloria va a Lui. Perché gli strumenti
poveri e umili non si frappongono fra la gente e il Signore, non
bloccano la vista. Così la gente pensa: "Hmmm... il tale non è
affatto una persona dotata. Allora deve avere un Dio che è grande!"
Dio ama fare le Sue cose più grandi con gli strumenti più piccoli.
Persino nelle parrocchie o nelle comunità religiose. In questi tempi
di parrocchie super-organizzate e di comunità religiose
super-attrezzate, abbiamo bisogno di ricordarci quello che Dio ha
detto a una Chiesa del Nuovo Testamento che si trovava in una città
chiamata Filadelfia: «Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te
una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza,
lo stesso hai osservato la mia parola» (Apocalisse
3, 8).
Mentre
in quegli stessi capitoli dell'Apocalisse Dio dice che ritirerà il
Suo favore da alcune Chiese che sembrano essere potenti, Lui
spalancherà una porta a una Chiesa che è debole e insignificante,
il piccolo gregge. «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre
vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (Luca
12, 32). Non è
confortante? Il Dio che ha creato le piccole rane e i minuscoli
grilli, che possono riempire la notte col loro grande rumore, ama
usare i deboli e i poco dotati. Il che significa che se ti senti
debole, inadeguato, sopraffatto da quello che Dio sembra chiederti,
sei probabilmente la Sua piccola rana, cioè il Suo prediletto.
E
se Dio ti usa per fare un grande rumore per Lui, non dimenticare mai
che è qualcosa che sta facendo il grande Dio e non il tuo piccolo
Io.
Vi accompagno con la
preghiera, sempre con riconoscenza e affetto
don Luciano