tag:blogger.com,1999:blog-8105901291079575406.post3522117454464353329..comments2023-05-07T10:25:01.322+02:00Comments on una scelta di vita: SINODO DEI VESCOVI : COMUNIONE ALLE PERSONE DIVORZIATEenzo riilihttp://www.blogger.com/profile/00431973689320412705noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8105901291079575406.post-14328500594489691052014-10-26T17:56:43.546+01:002014-10-26T17:56:43.546+01:00Così i Vescovi nella relazione finale del Sinodo: ...Così i Vescovi nella relazione finale del Sinodo: <br /><br />50. Le persone divorziate ma non risposate, che spesso sono testimoni della fedeltà matrimoniale, vanno incoraggiate a trovare nell’Eucaristia il cibo che le sostenga nel loro stato. La comunità locale e i Pastori devono accompagnare queste persone con sollecitudine, soprattutto quando vi sono figli o è grave la loro situazione di povertà.<br /><br />51. Anche le situazioni dei divorziati risposati esigono un attento discernimento e un accompagnamento di grande rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati e promovendo la loro partecipazione alla vita della comunità. Prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità.<br /><br />52. Si è riflettuto sulla possibilità che i divorziati e risposati accedano ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Diversi Padri sinodali hanno insistito a favore della disciplina attuale, in forza del rapporto costitutivo fra la partecipazione all’Eucaristia e la comunione con la Chiesa ed il suo insegnamento sul matrimonio indissolubile. Altri si sono espressi per un’accoglienza non generalizzata alla mensa eucaristica, in alcune situazioni particolari ed a condizioni ben precise, soprattutto quando si tratta di casi irreversibili e legati ad obblighi morali verso i figli che verrebbero a subire sofferenze ingiuste. L’eventuale accesso ai sacramenti dovrebbe essere preceduto da un cammino penitenziale sotto la responsabilità del Vescovo diocesano. Va ancora approfondita la questione, tenendo ben presente la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti, dato che «l’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate» da diversi «fattori psichici oppure sociali» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1735).<br /><br />53. Alcuni Padri hanno sostenuto che le persone divorziate e risposate o conviventi possono ricorrere fruttuosamente alla comunione spirituale. Altri Padri si sono domandati perché allora non possano accedere a quella sacramentale. Viene quindi sollecitato un approfondimento della tematica in grado di far emergere la peculiarità delle due forme e la loro connessione con la teologia del matrimonio.<br />(sole considerazioni)enzo riilihttps://www.blogger.com/profile/00431973689320412705noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8105901291079575406.post-35363203497428782602014-10-20T23:41:14.948+02:002014-10-20T23:41:14.948+02:00Sicuramente il tema è molto impegnativo e anche sc...Sicuramente il tema è molto impegnativo e anche scottante, tanti sono i pareri ed i contrasti, non è facile dare consigli o giudizi in merito, perchè credo che solo i Pastori della Chiesa, guidati dallo Spirito Santo, possano dire una parola definitiva in merito alla questione. Io credo che qualunque sia la decisione che loro prenderanno sarà ponderata e applicata con animo misericordioso. Certo ne è che non si può stravolgere quella che è la dottrina della Chiesa, si deve considerare anche il momento storico che stiamo vivendo, sempre più difficile e disordinato moralmente. Questa nostra società sembra aver perso il senso del peccato e del limite, tutto appare lecito e possibile, tutto viene visto con occhi molto umani e poco spirituali. Il guaio è che purtroppo si sta assistendo ad un degrado della famiglia in tutti i suoi aspetti e ad un progressivo peggioramento dei costumi e della qualità delle relazioni umane. Il non concedere l'Eucarestia ai divorziati risposati non vuole essere un castigo, così come non vuole essere una mancanza di misericordia, è stata semplicemente una scelta coerente allo stato di peccato nel quale si trova chi ha violato il rapporto di indissolubilità del matrimonio unendosi nuovamente ad un'altra persona. Io credo che sia giusto valutare e chiarire la posizione dei divorziati risposati di fronte a Dio, valutandone i vari aspetti alla luce della Misericordia, senza però annacquare quelle che sono le fondamentali esigenze del Vangelo. Chi vive una condizione di peccato, deve pentirsi ravvedersi e cambiare vita, se continua a perseverare nella colpa possiamo considerarlo convertito? marilillehttps://www.blogger.com/profile/16821751699659066718noreply@blogger.com