Stimoli alla fede


In questa pagina troverai degli spunti, delle piccole riflessioni da meditare, fare proprie, gustare la gioia di essere cristiani.

  


Pensieri di fede

“Il male mette radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore degli altri”.
(Beata Teresa di Calcutta)


“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
(San Francesco d’ Assisi)


“Rivendicare per se stessi il diritto di agire secondo la propria coscienza, senza riconoscere, al tempo stesso, il dovere di cercare di conformarla alla verità e alla legge inscritta nei nostri cuori da Dio stesso, vuol dire in realtà far prevalere la propria limitata opinione”
(Giovanni Paolo II)



“La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso”.
(Giovanni Paolo II)


“Siate amanti e praticanti della semplicità e dell’umiltà, e non vi curate dei giudizi del mondo, perché se questo mondo non avesse nulla da dire contro di noi, non saremmo veri servi di Dio”.
(San Pio da Pietrelcina)


«Volendo mettere la libertà dove non è, la si distrugge dove Dio l’ha messa. L’uomo che non accetta di essere relativamente libero sarà assolutamente schiavo»
(Gustave Thibon)


“Non accettate nulla come verità che sia privo di amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità! L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva”.
(S. Teresa Benedetta della CroceEdith Stein)

Tutti vorrebbero guarire dai mali del corpo, ma non possono, tutti potrebbero guarire dai mali dell'anima, ma non vogliono.



                                 ......................................

Il frutto della fede è l'amore

(Madre Teresa di Calcutta)

La peggiore malattia dell'Occidente oggi
non è la tubercolosi o la lebbra,
ma è il non sentirsi desiderati né amati,
il sentirsi abbandonati.
L'unica cura è l'amore.


Una volta che comprendi quanto Dio sia innamorato di te,
puoi vivere solo irradiando quell'amore.


L'amore non ha senso se non viene condiviso.
Ciò che conta non è quanto fai, ma quanto amore metti
in ciò che fai e condividi con gli altri.


Amare significa anche accettare la sofferenza con gioia.
Dio ama chi dona con gioia.





Dio si rivela...

(Fratel Carlo Carretto, Ogni giorno un pensiero)
Fin quando senti un contrasto tra il tuo lavoro e la tua preghiera vuol dire che non sei ancora arrivato alla contemplazione. Perché Dio non è detto che si rivela mentre sei in ginocchio, Dio può rivelarsi mentre guidi la macchina, Dio può rivelarsi mentre stai riposando o stai giocando.

-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~
* Leggi il ritaglio su Qumran!

 





La sofferenza dei poveri

(Henry Fielding, La Fatica della Carità, Luciano Manicardi, pag. 18)
La sofferenza dei poveri è notata meno dei loro reati, e per questo riduce la nostra pietà nei loro confronti. Periscono di fame e di freddo in mezzo ai loro simili, ma gli occhi dei benestanti li vedono soltanto quando chiedono l'elemosina, quando rubano e quando delinquono.

-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~
* Leggi il ritaglio su Qumran!

 

Donna

(Mahatma Gandhi)
Ritengo che la donna sia la personificazione di quella che io chiamo "non violenza", che significa amore infinito capace di assumere il dolore.
Permettiamo alla donna di estendere questo amore a tutta l'umanità. A lei è dato di insegnare la pace ad un mondo lacerato.

-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~-~
* Leggi il ritaglio su Qumran!

 





“Non di rado, nel mondo moderno, ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre. Un giorno ho trovato scritto su un calendario queste parole: «Il mondo è di chi lo ama e sa meglio dargliene la prova». Quanto sono vere queste parole! Nel cuore di ogni persona c’è un’infinita sete d’amore e noi, con quell’amore che Dio ha effuso nei nostri cuori, possiamo saziarla.”
(François Xavier Nguyen van Thuân




Una delle regole fondamentali per il discernimento degli spiriti potrebbe essere dunque la seguente: dove manca la gioia, dove l’umorismo muore, qui non c’è nemmeno lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Cristo. E viceversa: la gioia è un segno della grazia. Chi è profondamente sereno, chi ha sofferto senza per questo perdere la gioia, costui non è lontano dal Dio del vangelo, dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito della gioia eterna.”
(Joseph Ratzinger)


23 commenti:

  1. Chi sono i poveri?

    “Sappiamo chi sono i nostri poveri? Conosciamo i nostri vicini, i poveri della nostra zona? E’ così facile per noi parlare e parlare dei poveri di altri luoghi. Molto spesso abbiamo chi soffre, chi è solo, le persone anziane, non volute, infelici, ed esse sono vicine a noi e noi neppure le conosciamo. Non abbiamo nemmeno il tempo di sorridere loro”. ( Madre Teresa)

    “Ai poveri dai scuola subito, prima d’esser pronto, prima d’esser matur0, prima d’essere
    laureato, prima d’esser fidanzato o sposato, prima d’esser credente.
    Ti ritroverai credente senza nemmeno accorgertene”. ( don Lorenzo Milani)

    RispondiElimina
  2. Non tutti siamo chiamati all’eroismo, ma tutti siamo invitati al rispetto dei poveri, ad aiutare i poveri non con le briciole, non con il superfluo, ma con qualcosa che ci costa, qualcosa di cui ci priviamo volentieri e ne facciamo a meno per avvicinarci a quella povertà di spirito predicata da Gesù.
    “ Ero nudo e mi avete vestito…avevo fame e mi avete dato da mangiare…avevo sete e mi avete dissetato…”: ecco il giudizio per i beati!

    RispondiElimina
  3. Mostrami le tue ferite

    Un uomo morì e arrivò alle porte del cielo.
    l'angelo addetto all'accoglienza gli chiese:
    «Scusami ma per entrare in paradiso devi mostrami le tue ferite».

    Sorpreso, l'uomo replicò:
    «Le mie ferite? Quali ferite? Io non ho ferite!».
    E l'angelo gli disse:
    «Non hai mai pensato che nella vita ci fosse qualcosa per cui valesse la pena di combattere?».

    Hai nella vita un motivo per cui valga la pena di vivere, faticare, gioire e combattere?
    Vivere una vita senza senso può far soffrire molto...
    ( da La rivincita dei catechisti)

    RispondiElimina
  4. “E sarai beato perché non hanno da ricambiarti”. Strana felicità, bella felicità!

    Il nostro essere cristiano comporta dedizione disinteressata, una sequela di Gesù senza altre predilezioni che non siano in funzione dell’amore, un amore senza chiedere di più, un amore che a sua volta va donato, un dono di se stessi senza misura e senza orologio, una vita sempre nella gioia dono di Gesù per cui siamo e viviamo?

    RispondiElimina
  5. "Come parlare di Dio oggi? La prima risposta è che noi possiamo parlare di Dio, perché Egli ha parlato con noi. La prima condizione del parlare di Dio è quindi l'ascolto di quanto ha detto Dio stesso. Dio ha parlato con noi! Dio non è quindi una ipotesi lontana sull'origine del mondo; non è una intelligenza matematica molto lontana da noi. Dio si interessa a noi, ci ama, è entrato personalmente nella realtà della nostra storia, si è autocomunicato fino ad incarnarsi. Quindi, Dio è una realtà della nostra vita, è così grande che ha anche tempo per noi, si occupa di noi. In Gesù di Nazaret noi incontriamo il volto di Dio, che è sceso dal suo Cielo per immergersi nel mondo degli uomini, nel nostro mondo, ed insegnare l'«arte di vivere», la strada della felicità; per liberarci dal peccato e renderci figli di Dio (cfrEf 1,5; Rm 8,14). Gesù è venuto per salvarci e mostrarci la vita buona del Vangelo.
    Parlare di Dio vuol dire anzitutto avere ben chiaro ciò che dobbiamo portare agli uomini e alle donne del nostro tempo: non un Dio astratto, una ipotesi, ma un Dio concreto, un Dio che esiste, che è entrato nella storia ed è presente nella storia; il Dio di Gesù Cristo come risposta alla domanda fondamentale del perché e del come vivere". Benedetto XVI , Udienza generale del 28 novembre 2012

    RispondiElimina
  6. È BUIO DENTRO di ME
    È buio dentro di me, ma presso di te c’è luce.
    Sono solo, ma tu non mi abbandoni.
    Sono impaurito, ma presso di te c’è aiuto.
    Sono inquieto, ma presso di te c’è pace.
    In me c’è amarezza, ma presso di te c’è pazienza.
    Io non comprendo le tue vie, ma tu conosci la mia vita.
    (D. Bonhoeffer)

    RispondiElimina
  7. 'Non amo attendere'
    Autore: Jean Debruynne

    Dio, tu hai scelto di farti attendere
    per tutto il tempo di un Avvento.
    Io non amo attendere.
    Non amo attendere nelle file.
    Non amo attendere il mio turno.
    Non amo attendere il treno.
    Non amo attendere prima di giudicare.
    Non amo attendere il momento opportuno.
    Non amo attendere un giorno ancora.
    Non amo attendere perchè non ho tempo e non vivo che nell'istante.
    Ma tu, Dio, hai scelto di farti attendere
    per tutto il tempo di un Avvento.
    Perchè tu hai fatto dell'attesa
    lo spazio della conversione,
    il faccia a faccia con ciò che è nascosto.
    Solo l'attesa risveglia l'attenzione
    e solo l'attesa è capacità di amare.

    RispondiElimina

  8. «[...] I pastori, che vegliano nella notte, facendo la guardia al gregge, e scrutando l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino un desiderio profondo di vivere poveri che poi è l'unico modo per morire ricchi.

    Sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza...!»

    Vostro + don Tonino Bello

    RispondiElimina
  9. "In tutto ciò, però, Maria non si scompone, non si agita, non è sconvolta da fatti più grandi di lei; semplicemente considera, in silenzio, quanto accade, lo custodisce nella sua memoria e nel suo cuore, riflettendovi con calma e serenità. E’ questa la pace interiore che vorremmo avere in mezzo agli eventi a volte tumultuosi e confusi della storia, eventi di cui spesso non cogliamo il senso e che ci sconcertano".
    BENEDETTO XVI

    RispondiElimina
  10. Non fidatevi dei cristiani “autentici” che non incidono la crosta della civiltà. Fidatevi dei cristiani “autentici sovversivi” come san Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire.
    Il cristiano autentico è sempre un sovversivo.
    Uno che va contro corrente non per posa ma perché sa che il Vangelo non è omologabile alla mentalità corrente.
    + don Tonino Bello

    RispondiElimina
  11. Lasciami dove sono

    Quando si fa silenzio intorno a me,
    nelle ore del giorno e della notte,
    un lamento che scende dalla Croce
    mi colpisce e mi fa trasalire.
    La prima volta che l’udii uscii dalla mia casa,
    e cercando intorno trovai
    un Uomo nel terrore della Crocifissione.
    "Lasciate che vi stacchi dalla Croce"
    e cercai di togliere i chiodi dai suoi piedi!
    Ma Egli mi rispose: "Lasciami dove sono!
    Perché Io non scenderò dalla Croce fino a quando
    tutti gli uomini, tutte le donne, tutti i fanciulli
    non si uniranno insieme a distaccarmi"
    Gli dissi allora: "Come posso sopportare il Vostro lamento?
    Che cosa posso fare per Voi?"
    Egli mi rispose: "Và per tutto il mondo, e dì a quelli
    che incontrerai che c’è un Uomo su una Croce"
    (Fulton J. Sheen)

    RispondiElimina
  12. La conversione
    La conversione attesta la perenne giovinezza del cristianesimo: il cristiano è colui che sempre dice: « Io oggi ricomincio». Essa nasce dalla fede nella resurrezione di Cristo: nessuna caduta, nessun peccato ha l'ultima parola nella vita del cristiano, ma la fede nella resurrezione lo rende capace di credere più alla misericordia di Dio che all'evidenza della propria debolezza, e di riprendere il cammino di sequela e di fede. Gregorio di Nissa ha scritto che nella vita cristiana si va «di inizio in inizio attraverso inizi che non hanno mai fine». Sì, sempre il cristiano e la chiesa abbisognano di conversione, perché sempre devono discernere gli idoli che si presentano al loro orizzonte, e sempre devono rinnovare la lotta contro di essi per manifestare la signoria di Dio sulla realtà e sulla loro vita. In particolare, per la chiesa nel suo insieme, vivere la conversione significa riconoscere che Dio non è un proprio possesso, ma il Signore. Implica il vivere la dimensione escatologica, dell’attesa del Regno di Dio che deve venire e che la chiesa non esaurisce, ma annuncia. E annuncia con la propria testimonianza di conversione.
    (Enzo Bianchi, Le parole della spiritualità, 67-70).

    RispondiElimina
  13. Papa Francesco ai giovani:

    "Ho visto che ci sono tanti giovani nella piazza: ragazzi e ragazze. Eccoli! A voi vi dico: portate avanti questa certezza. Il Signore è vivo e cammina al nostro fianco nella vita! Questa è la vostra missione: portate avanti questa speranza. Siete ancorati a questa speranza. Quest’ancora che è nel cielo. Tenete forte la corda. Siete ancorati e portate avanti la speranza. Voi, testimoni di Gesù, portate avanti la testimonianza che Gesù è vivo e questo darà speranza a questo mondo un po’ invecchiato per le guerre, per il male, per il peccato. Avanti giovani!".

    RispondiElimina
  14. Perché avete paura?
    Bruno Ferrero, C'è qualcuno lassù?
    Era una famigliola felice e viveva in una casetta di periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio.
    Mentre le fiamme divampavano. genitori e figli corsero fuori. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore.
    Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile... E i vigili del fuoco tardavano.
    Ma ecco che lassù, in alto, s'aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò, urlando disperatamente: "Papà! Papà!".
    Il padre accorse e gridò: "Salta giù!".
    Sotto di sè il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero, ma senti la voce e rispose: "Papà, non ti vedo...".
    "Ti vedo io, e basta. Salta giù!", urlò, l'uomo.
    Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo.

    Non vedi Dio. Ma Lui vede te. Buttati!

    RispondiElimina
  15. Vorrei salire in alto

    Vorrei salire molto in alto, Signore,
    sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo.
    Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.
    Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia,
    come li vede il Padre.

    Vorrei la bella, eterna idea d'amore del tuo Padre
    che si realizza progressivamente:
    tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra.
    E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari vi partecipano,
    ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto.
    Vedrei la minima particella di materia e il più piccolo palpito di vita;
    l'amore e l'odio, il peccato e la grazia.

    Commosso, comprenderei che dinanzi a me
    si svolge la grande avventura d'amore
    iniziata all'alba del mondo.

    Comprenderei che tutto è unito insieme,
    che tutto non è che un minimo movimento
    di tutta l'umanità e di tutto l'universo verso la Trinità,
    in Te e per Te, Signore.

    (Padre Michel Quoist)

    RispondiElimina
  16. Cari fratelli e sorelle, guardare al giudizio finale non ci faccia mai paura; ci spinga piuttosto a vivere meglio il presente. Dio ci offre con misericordia e pazienza questo tempo affinché impariamo ogni giorno a riconoscerlo nei poveri e nei piccoli, ci adoperiamo per il bene e siamo vigilanti nella preghiera e nell’amore. Il Signore, al termine della nostra esistenza e della storia, possa riconoscerci come servi buoni e fedeli. Grazie.
    Papa Francesco

    RispondiElimina
  17. Fiore e farfalla

    Una volta, un uomo chiese a Dio: un fiore e una farfalla.
    Ma Dio gli diede un cactus e una larva.
    L'uomo era triste poiché non capiva cosa aveva sbagliato nella richiesta. Allora pensò: con tanta gente che aspetta.... e decise di non domandare niente.
    Passato qualche tempo, l'uomo verificò la richiesta che era stata dimenticata.
    Con sua sorpresa, dallo spinoso e brutto cactus, era nato il più bel fiore.
    E la orribile larva si era trasformata in una bellissima farfalla.

    Dio agisce sempre giustamente.
    Il tuo cammino è migliore, anche se ai tuoi occhi appare tutto sbagliato.
    Se hai chiesto a Dio una cosa e ne hai ricevuto un'altra, abbi fiducia. Abbi la certezza che egli dà sempre quello di cui hai bisogno, al momento giusto. Non sempre quello che desideri è quello che necessiti.
    Siccome egli non sbaglia mai la consegna delle tue richieste, vai avanti senza mormorare o dubitare.
    La spina di oggi sarà il fiore di domani!


    Da Qumran2.net/ritagli

    RispondiElimina
  18. DESERTI

    All'inizio il mondo era tutto un immenso giardino fiorito: Dio, creando l'uomo gli disse:
    " Ogni volta che compirai una cattiva azione, io farò cadere sulla terra un granellino di sabbia "

    Ma gli uomini non gli fecero caso. Che cosa avrebbero significato uno, cento, mille granellini di sabbia in un immenso giardino fiorito? Passarono gli anni e i peccati degli uomini aumentarono: torrenti di sabbia inondarono il mondo. Nacquero così i deserti, che di giorno in giorno divennero sempre più grandi.

    Ancor oggi Dio ammonisce gli uomini dicendo:
    "Non riducete il mondo fiorito in un immenso deserto; piantate i fiori del vostro impegno ogni giorno, senza mai stancarvi".

    da: se staremo zitti noi-grideranno le pietre

    RispondiElimina
  19. Nella nostra vita non siamo mai soli: abbiamo questo avvocato che ci attende, che ci difende. Non siamo mai soli: il Signore crocifisso e risorto ci guida; con noi ci sono tanti fratelli e sorelle che nel silenzio e nel nascondimento, nella loro vita di famiglia e di lavoro, nei loro problemi e difficoltà, nelle loro gioie e speranze, vivono quotidianamente la fede e portano, insieme a noi, al mondo la signoria dell’amore di Dio, in Cristo Gesù risorto, asceso al Cielo, avvocato per noi.
    Papa Francesco

    RispondiElimina
  20. La fede è anzitutto un dono che noi abbiamo ricevuto. Ma per portare frutti, la grazia di Dio richiede sempre la nostra apertura a Lui, la nostra risposta libera e concreta. Cristo viene a portarci la misericordia di Dio che salva. A noi è chiesto di affidarci a Lui, di corrispondere al dono del suo amore con una vita buona, fatta di azioni animate dalla fede e dall’amore.
    Papa Francesco

    RispondiElimina
  21. Chiesi a Dio


    Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
    Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
    Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: Mi ha fatto povero per non essere egoista.
    Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
    Domandai a Dio tutto per godere la vita: Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
    Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io!"
    (Kirk Kilgour famoso pallavolista rimasto paralizzato nel '76 a seguito di un incidente durante un allenamento. La preghiera è stata letta da lui in persona di fronte al Papa durante il Giubileo dei malati a Roma)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. “Non di rado, nel mondo moderno, ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre. Un giorno ho trovato scritto su un calendario queste parole: «Il mondo è di chi lo ama e sa meglio dargliene la prova». Quanto sono vere queste parole! Nel cuore di ogni persona c’è un’infinita sete d’amore e noi, con quell’amore che Dio ha effuso nei nostri cuori, possiamo saziarla.”
      (François Xavier Nguyen van Thuân




      “Una delle regole fondamentali per il discernimento degli spiriti potrebbe essere dunque la seguente: dove manca la gioia, dove l’umorismo muore, qui non c’è nemmeno lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Cristo. E viceversa: la gioia è un segno della grazia. Chi è profondamente sereno, chi ha sofferto senza per questo perdere la gioia, costui non è lontano dal Dio del vangelo, dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito della gioia eterna.”
      (Joseph Ratzinger)

      Elimina