sabato 4 novembre 2017

“ entriamo nella logica della sequela di Gesù Cristo”.


Una chiesa che si fa ultima...

( appunti dal libro “Insieme alla sequela di Cristo sul passo degli ultimi” di don Tonino Bello)




Che significa farsi ultima? Significa “ entrare nella logica della sequela di Gesù Cristo”. Mettersi in fila dietro di Lui e lasciarsi devastare dalla gioia di offrire un servizio alle retrovie.
Rallentare il passo per farlo accelerare da altri.
Accelerare la marcia per destare i sonnolenti. Incoraggiare chi si è fermato. Sollevare chi è caduto.
... Farsi ultimo significa stare in retrovia per mantenere i contatto con Lui, fare la spola per legare col resto della truppa, andare su e giù per non creare nello schieramento soluzioni di continuità...allora vuol dire che farsi ultimi significa lasciarsi prendere da un incontenibile bisogno di comunione...non per “smania” di evidenza...
...Parliamo chiaro: questa comunione non è molto forte nelle nostre Chiese. Siamo troppo divisi nelle scelte, nei progetti, nei metodi, forse anche nei traguardi.

All'interno del presbiterio non sempre corre buon sangue tra tutti. Tra presbiteri, religiosi e vescovo, mille riserve mortificano quella sinfonia di cui Parlava Ignazio di Antioquia.

Tra associazioni e parrocchie e gruppi di comunità e laici e preti serepeggiano reticenze, dissapori, rivalità..., le mormorazioni del popolo ebreo nel deserto.

Così, non facciamoci illusioni, l'annuncio del Regno ristagna. E a pagarne le conseguenze sono gli ultimi, disorientati da una Chiesa solo velleitaria, che, con metodologie contraddittorie e spesso all'insegna dell'elisione reciproca pretende di riportarli tra i primi!”.

E ancora:

La Madonna, povera di Javhé, che ha cantato il riscatto degli umili, dia alle nostre Chiese la nforza di confidae negli ultimi.

E ciascuno di noi, pur nella fatica del viaggio e nelle delusioni della vita, possa sentirsi confortato dalle parole di Sant'Agostino:

Aiuta il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a Colui con il quale desideri rimanere”.






Io che scrivo, tu che hai letto queste parole di don Tonino chiediamoci una volta per tutte: sono veramente un cristiano vero, vero discepolo di Gesù? In che cosa sono impegnato nella Chiesa voluta da Gesù? Ovvero sono soltanto un cristiano della domenica perché vado a Messa? Cosa mi manca? Cosa posso fare?

La via della condivisione





(Ernesto Olivero)
I poveri continueremo ad averli sempre con noi, ma se ogni persona trovasse nella solidarietà un senso al proprio vivere, la loro povertà sarebbe diversa; diventerebbe scuola di vita e nella condivisione troveremmo la via per abbattere le miserie che abbrutiscono l'uomo.



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