martedì 21 aprile 2015

La testimonianza di un oncologo: la morte e una bimba con cancro terminale




 “La nostalgia è l'amore che rimane!”


   La morte spiegata da una bambina 
con cancro terminale


Come oncologo con 29 anni di esperienza professionale, posso affermare di essere cresciuto e cambiato a causa dei drammi vissuti dai miei pazienti. Non conosciamo la nostra reale dimensione fino a quando, in mezzo alle avversità, non scopriamo di essere capaci di andare molto più in là.

Ricordo con emozione l'Ospedale Oncologico di Pernambuco, dove ho mosso i primi passi come professionista. Ho iniziato a frequentare l'infermeria infantile e mi sono innamorato dell'oncopediatria.

Ho assistito al dramma dei miei pazienti, piccole vittime innocenti del cancro. Con la nascita della mia prima figlia, ho cominciato a sentirmi a disagio vedendo la sofferenza dei bambini. Fino al giorno in cui un angelo è passato accanto a me!

Vedo quell'angelo nelle sembianze di una bambina di 11 anni, spossata da due lunghi anni di trattamenti diversi, manipolazioni, iniezioni e tutti i problemi che comportano i programmi chimici e la radioterapia. Ma non ho mai visto cedere quel piccolo angelo. L'ho vista piangere molte volte; ho visto anche la paura nei suoi occhi, ma è umano!

Un giorno sono arrivato in ospedale presto e ho trovato il mio angioletto solo nella stanza. Ho chiesto dove fosse la sua mamma. Ancora oggi non riesco a raccontare la risposta che mi diede senza emozionarmi profondamente.

“A volte la mia mamma esce dalla stanza per piangere di nascosto in corridoio. Quando sarò morta, penso che la mia mamma avrà nostalgia, ma io non ho paura di morire. Non sono nata per questa vita!”

“Cosa rappresenta la morte per te, tesoro?”, le chiesi.

“Quando siamo piccoli, a volte andiamo a dormire nel letto dei nostri genitori e il giorno dopo ci svegliamo nel nostro letto, vero? (Mi sono ricordato delle mie figlie, che all'epoca avevano 6 e 2 anni, e con loro succedeva proprio questo)”.

“È così. Un giorno dormirò e mio Padre verrà a prendermi. Mi risveglierò in casa Sua, nella mia vera vita!”

Rimasi sbalordito, non sapendo cosa dire. Ero scioccato dalla maturità con cui la sofferenza aveva accelerato la spiritualità di quella bambina.

“E la mia mamma avrà nostalgia”, aggiunse.

Emozionato, trattenendo a stento le lacrime, chiesi: “E cos'è la nostalgia per te, tesoro?”

“La nostalgia è l'amore che rimane!”

Oggi, a 53 anni, sfido chiunque a dare una definizione migliore, più diretta e più semplice della parola “nostalgia”: è l'amore che rimane!

Il mio angioletto se ne è andato già molti anni fa, ma mi ha lasciato una grande lezione che mi ha aiutato a migliorare la mia vita, a cercare di essere più umano e più affettuoso con i miei pazienti, a ripensare ai miei valori. Quando scende la notte, se il cielo è limpido e vedo una stella la chiamo il “mio angelo”, che brilla e risplende in cielo.

Immagino che nella sua nuova ed eterna casa sia una stella folgorante.

Grazie, angioletto, per la vita che ho avuto, per le lezioni che mi hai insegnato, per l'aiuto che mi hai dato. Che bello che esista la nostalgia! L'amore che è rimasto è eterno.

(Dr. Rogério Brandão, oncologo)

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

(Fonte: Aleteia)


Dal Web http://pietrevive.blogspot.it

domenica 19 aprile 2015

Incontro con l’ordinario e straordinario di Gesù di Nazaret





Quattro buoni motivi per leggere il vangelo


(Nazzareno Marconi, pagina web) da Ritagli di Qumran-net

Primo motivo: Il Vangelo è il libro più famoso del mondo.
Se una mattina trovaste annunciato da tutti i giornali e tutte le trasmissioni televisive che uno sceneggiato ha avuto il più alto indice di ascolto di tutti i tempi, non vi verrebbe una grande curiosità di dare almeno un'occhiata alla seconda puntata? Il vangelo è il libro più stampato del mondo ed anche il più letto, in tutte le lingue e culture conosciute. Ma qual è il segreto del suo successo? Un numero incredibile di persone hanno scoperto che questo testo ha un potere unico: aiuta a conoscersi meglio e a rinnovare la propria vita. Dà una mano per prendere decisioni importanti e scoprire che senso abbia ciò che facciamo, ciò che pensiamo, ciò che desideriamo. Nel corso della sua storia l'umanità vi ha scoperto una fonte misteriosa ed inesauribile d i speranza, di incoraggiamento, un intenso senso di pace.

Secondo motivo: Il Vangelo è un libro molto prezioso.
Se ti capitasse tra le mani un libro che: è stato copiato e diffuso con fatica per duemila anni, che spesso è stato combattuto e proibito da grandi poteri politici e militari, eppure è stato sempre difeso e conservato a costo della vita. Non gli dedichereste almeno un po' della vostra attenzione? La storia dei cristiani è punteggiata di storie di persecuzioni e martiri. Fin dall'inizio i nemici di Gesù hanno tentato di cancellare il suo ricordo, impedendo che i suoi amici parlassero di Lui alla gente. Ma questi non hanno taciuto, hanno parlato e scritto a costo della vita, e molti altri nel corso delle storia hanno fatto lo stesso. Solo grazie a questa catena di testimoni questo piccolo libro è potuto giungere tra le tue mani. Non credi che tanto sacrificio meriti un po' della tua attenzione?

Terzo motivo: Il Vangelo ha un mittente molto importante.
Se una mattina trovaste tra la vostra posta una lettera che viene da una grandissima autorità politica o economica, non la leggereste per prima e con molta attenzione? Oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo sono convinte che questo piccolo libro sia come una lettera che viene da Dio. Attraverso di esso il Creatore ha voluto mandarci un messaggio molto importante, tanto importante che questa "lettera" ci è stata "recapitata" da Gesù: il Figlio di Dio. Un messaggio con una tele "mittente" ed un tale "portalettere" non merita forse una attenta lettura?

Quarto motivo: Il Vangelo ha un destinatario molto importante.
Se una mattina trovaste tra la vostra posta una lettera indirizzata a voi e con su scritto "strettamente personale", non l'aprireste per prima e con molta attenzione? La fede dei cristiani ritiene che il Vangelo non contenga un messaggio generale, che riguardi soltanto principi e valori molto vaghi. Crediamo invece che il Vangelo è un messaggio che Dio invia a Te. Tra le sue parole ogni giorno puoi trovare qualcosa che misteriosamente, ma efficacemente, parla al tuo cuore e guida la tua vita. I cristiani, quando aprono il vangelo, si chiedono: "cosa mi dice oggi il Signore?". Non vale la pena di provare?

venerdì 17 aprile 2015

In attesa del Paradiso

"Giocherò, sì giocherò, da solo e in compagnia, per quanto non ho giocato nella mia infanzia e anche dopo".     



A Pasqua ho ricevuto questa lettera da un mio compagno di collegio-orfanotrofio quando eravamo ancora ragazzini. Ci siamo sentiti alcuni anni fa in occasione di una festa organizzata per la nostra maestra (elementari) e da allora ci sentiamo spesso: non ci siamo ancora incontrati.
Lui settanta compiuti a Pasqua io quasi due in più, forse ci rivedremo ad agosto per i suoi cinquanta anni di professione religiosa: è un  religioso degli Oblati di Maria Immacolata.
Ciò che vi propongo sono pensieri suoi in occasione della Pasqua di Risurrezione. E’ facile in questa occasione avere di questi pensieri: la morte che richiama la risurrezione e viceversa. Spero che vi sia di aiuto, conforto, speranza. Dò a Lui la Parola.


  “Quest’anno il compleanno mi ha ricordato anzitutto quello di un mio compagno di teologia di cui abbiamo festeggiato alcuni anni fa a Cosenza i suoi 70 anni. Ora è lassù dopo aver scoperto un tumore e continuato a evangelizzare morendo, si può quasi dire, sulla breccia! E ricordo anche un altro grande missionario morto pure di tumore qualche anno fa che mi aveva guidato nel passaggio dal Seminario Diocesano di Cefalù al Noviziato dei Missionari omi, morto anche lui di tumore!

Insomma questo compleanno mi ha ricordato oltre la Settimana Santa vicina, fra l’altro sono nato un Mercoledì Santo e battezzato il Sabato Santo nella Solenne Celebrazione del mattino,  la Pasqua di Gesù e mia! In ciò sono stato favorito da alcuni acciacchi giunti negli ultimi mesi a cui sto facendo fronte al meglio ma cosciente che comunque possono portarmi più vicino alla mia Pasqua: il mio passaggio da quaggiù a lassù!

                        In genere a tutto questo non ci si vuol pensare! Io cerco di pensarci più spesso e in modo più realistico. E se non tutti i mali vengono per nuocere neanche questo. Anzi!

           Infatti, mi vien da pensare:
           “Quando sarò finalmente e per Sua infinita misericordia, introdotto al Suo cospetto, e in quel luogo felice, anzi felicissimo, chiamato “Paradiso” potrò finalmente “sfogarmi” e fare finalmente quelle cose che quaggiù non avevo saputo o non ero riuscito a fare o che ho fatto male o per così breve tempo. 

           Giocherò, sì giocherò, da solo e in compagnia, per quanto non ho giocato nella mia infanzia e anche dopo.                                                                                                           
           Potrò abbracciare e baciare i miei familiari, parenti, amici e non solo ammirandone la bellezza interna ed esterna con complimenti a non finire!                                                                                          
                       Mi metterò a cantare, a suonare, a danzare, senza remora alcuna, con le persone più brave e più belle, lasciandomi guidare ma anche guidando la danza.                                        
Parlerò, a tu per tu, con tutti e tutte, con ciascuno e ciascuna e anche insieme senza nessun timore interno o esterno.                                                                             
                       Finalmente potrò esprimermi pienamente, sicuro di essere ben capito e fino in fondo e di capire pienamente chi mi sta di fronte.                                                             
            Potrò fissare la loro bellezza interna ed esterna senza turbamenti.                                                                                                        
                       Finalmente sarò libero dentro e fuori e questa libertà potrò esprimerla e gridarla davanti a Lui, davanti a tutti e davanti a me stesso.                                                                  

           Farò lunghe anzi lunghissime passeggiate con le persone a me più care e più simpatiche. Ammirerò la bellezza Sua ma anche della natura ma anche di tutti e di ognuno!   
                                                                           
            E nel mio rapporto con Lui pienamente immerso e senza distrazioni di sorta prevarranno la lode e il ringraziamento in modi sempre vari e crescenti “per tutto e per sempre”! 

           E con Maria potrò godere della compagnia più bella e più splendida che esiste dall’eternità e per l’eternità: col Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo e coi suoi angeli e santi!”

            Ecco come mi immagino la mia Pasqua!            

           Ma la parte più bella è lasciata alla fantasia e all’amore di Dio capace di andare infinitamente oltre tutto questo e di stupirmi e in modo crescente per l’eternità! Come dice S. Paolo: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano.  

           Perciò il prezzo da pagare non è grande e non è troppo! Pochi anni ancora, per quanto duri potrebbero essere e poi, per sempre, per l’eternità, in cui, come dice molto bene S. Agostino, non sarà la gioia ad entrare in me ma io ad entrare in essa rimanendone pervaso e intriso completamente.
        

venerdì 3 aprile 2015

Aveva detto: Non sono venuto per i giusti ma per i peccatori...





CRISTO NOSTRA GIOIA E SPERANZA E’ RISORTO. ALLELLUIA! ALLELLUIA!


“Non c'è morte che tenga, non c'è tomba che chiuda, non c'è macigno sepolcrale che non rotoli via”.

Di don Tonino Bello

Cari amici,
come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall'anima, quasi dall'imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: "coraggio"!



La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l'olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati.
Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati.
Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di "amare", non c'è morte che tenga, non c'è tomba che chiuda, non c'è macigno sepolcrale che non rotoli via.

Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione.
Vostro,don Tonino, vescovo
                                             

AUGURI di BUONA E SANTA PASQUA
anche da parte mia, carissimi amici che seguite i miei piccoli sforzi,  “con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!”, convinto che il Signore Gesù è veramente risorto, forza e fonte della nostra e vostra fede.
Assieme agli auguri un sentito grazie per la vostra amicizia e bontà nel seguire il nostro balbettio nei commenti del vangelo della domenica e feste: cerchiamo di fare del nostro meglio, speriamo sempre nei vostri commenti che, anche se brevi, sono dichiarazione e testimonianza di fede,  stimolo per tutti coloro che ci leggono.