giovedì 20 agosto 2015

racconti e pensieri utili

Da ritagli su Qumran.net


Restare giovani

(Helder Camara)

Caro albero insegnami il segreto per restare giovani.
Albero centenario,
mi piace vederti
pieno di getti
e di germogli
come se fossi un adolescente.
Insegnami il segreto
di invecchiare così:
aperto alla vita,
alla giovinezza,
ai sogni come chi sa
che gioventù e vecchiaia
non sono che gradini
verso l'eternità.


Il mantello lacerato

(Dagli Apoftegmi dei Padri del deserto)


Un guerriero dal passato piuttosto torbido chiese ad un anacoreta se pensava che Dio avrebbe mai potuto accogliere il suo pentimento.
E l'eremita, esortato che l'ebbe con molti discorsi, gli domandò: «Dimmi, ti prego, se la tua camicia è lacerata, la butti via?...»
«No», rispose l'altro: «la ricucio e torno ad indossarla.»
«Dunque», soggiunge il monaco, «se tu hai riguardo al tuo vestito di panno, vuoi che Dio non abbia misericordia per la sua immagine?»

 

 

All'orecchio...

(Gialal Ed-Din Rumi)

Il Signore ha bisbigliato qualcosa all'orecchio della rosa

ed eccola aprirsi al sorriso.

Il Signore ha mormorato qualcosa al sasso

ed ecco lo gemma preziosa scintillante nella miniera.

Il Signore ha detto qualcosa all'orecchio del sole

ed ecco la guancia del sole coprirsi di mille eclissi.

Ma che cosa avrà mai bisbigliato il Signore

all'orecchio dell'uomo,

perché egli solo sia capace di amare e di amarlo?

Ha bisbigliato amore!


mercoledì 19 agosto 2015

Un bilancio nell'uso di una carta di credito speciale





La carta di credito di Dio
di don Luciano
http://www.incontriconlaparola.com


Ho sognato che avevo una carta di credito emessa dalla banca di Dio. Era la mia vita piena di doni, ma io la usavo per i miei peccati. Un giorno Gesù mi ricordò che avevo consumato tutto il credito che Lui aveva depositato, e che c’era bisogno di pagare per ogni transazione fatta. Gli risposi che non avevo più credito. Mi disse che l’unico pagamento che veniva accettato era la mia vita – sta scritto infatti: «Il salario del peccato è la morte» (Romani 6,23).

Dissi a Gesù che da ora in poi avrei usato bene la mia carta di credito.
“Benissimo”, rispose. “Ma come farai a vivere se non hai più credito?”
“Farò un mucchio di buone azioni” Gli assicurai. “Aiuterò gli altri. Non sono cattivo, ho solo qualche pessimo difetto, lo sai bene”.

Gesù era davvero contento che finalmente mi decidessi a fare del bene.
“Le mie buone azioni cancelleranno il debito accumulato dai miei peccati?” chiesi a Gesù.
“No”, mi rispose gentilmente ma con fermezza. “Il peccato richiede che il peccatore muoia. Non esiste altro mezzo per pagare il debito accumulato dal male”.

“Vuoi dire che devo morire a causa dei peccati che ho commesso?”
“Sì”.

“Allora sono condannato…”
“Sì. I tuoi peccati ti hanno condannato. Li hai compiuti liberamente, ed è giusto che tu muoia. Ma io ho deciso di morire al posto tuo, in modo che tu possa vivere. Io pagherò tutti i tuoi debiti morendo per te, in modo che tu possa avere la vita”.

“Questo vuol dire che poi il bilancio della mia carta di credito sarà ancora zero”, dissi.
“No”, mi rispose Gesù. “Una volta che io ho cancellato con la mia morte in croce tutti i tuoi peccati, depositerò nella tua carta di credito un bilancio inesauribile: le mie grazie, lo Spirito Santo”.

“Tu muori e io vivo. Io ti do i miei peccati, e tu mi dai lo Spirito Santo. Io distruggo e tu paghi il debito. Tu non hai peccato, quindi non hai alcun debito da pagare. Gesù, ti posso chiedere di starmi vicino e di aiutarmi a poco a poco a capire quello che mi hai appena detto? Vorrei che tu mi parlassi di nuovo della grazia, dello Spirito Santo.”
“Non avere paura. Io sono con te”, mi rispose.
E fu allora che mi svegliai.
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Spesso mi chiedo quanto grande è la mia fede. Mi consola pensare la mia fede grande come un granello di senape…ma tante altre volte mi ricredo e questo accade quando nella preghiera e nei fatti mi dimentico dello Spirito Santo.
E tu che leggi?