martedì 3 febbraio 2015

Nella nostra vita due vie, un bivio...


Missione-vocazione

Di Madeleine Delbrel, mistica francese, assistente sociale e poetessa



Le due vie sono sempre esistite.

Sempre il Signore dirà agli uni: "A causa di me e del mio amore tu avrai una moglie, dei figli, una casa, dei beni da amministrare da parte mia nel mondo".

Sempre il Signore dirà agli altri:
"Tu non avrai che me e io sarò il tuo tutto".

Sempre il Signore dirà agli uni:
"Io so ciò che ti conviene, ti darò ogni giorno la tua pena il tuo pane quotidiano, perché dovunque tu sarai ci sia anche la mia croce".

Sempre il Signore dirà agli altri:
"Prendi la tua croce e seguimi".
Prendila con le tre braccia della povertà, dell'obbedienza e della castità.
Perché? Perché questo io voglio: che tu mi ami e che noi amiamo il mondo insieme.

La maggior parte di coloro ai quali Cristo tiene un tal discorso stanno sotto vesti scure, bianche o nere, discepoli d'un santo che fu attraverso il tempo compagno di strada del Signore.

Altri sono persone come voi e come me, persone affondate il più a fondo possibile nello spessore del mondo, separate da questo mondo da nessuna regola, nessun voto, nessun abito, nessun convento.

Povere, ma simili alle persone d'ogni luogo. Pure, ma simili a persone di qualsiasi ambiente.
Obbedienti, ma simili a persone di qualsiasi paese.

Sono per tutto e per tutti: ne troverete che insegnano, che emanano leggi, che curano e consolano, che lavorano in officina.

Per essi un mondo vale l'altro e un'anima un'altra anima. Ma non tediateli con metodi e tecniche.

Non dite loro: "Qui è meglio aver l'aria un po' ricca: riuscirete meglio"; "Là è meglio sposarvi, sarete un apostolo migliore"; o ancora: "Sappiate ciò che volete, e mirateci".

Essi vi risponderanno:
"Non si possono seguire due strade. Ci date delle ricette che non fanno per noi".

Se noi siamo un po' malconci, se noi facciamo in questo mondo la figura degli accampati, è perché la nostra ricetta è di non possedere altro che il Signore. Se noi non abbiamo focolare, se a casa nostra né marito né moglie né figli ci attendono, è perché il Signore ci possiede e da Lui solo noi vogliamo essere posseduti.

Se noi non abbiamo programma è perché il nostro Padre del Cielo l'ha scritto prima per noi e ci basta ricevere i suoi ordini giorno per giorno.


Non dite loro che la croce è dannosa, un po' morbosa e un po' malsana, che il mondo ha bisogno di ritrovare il volto della gioia e non dei penitenti.
Essi vi risponderanno:

"Noi vi parleremo della gioia quando l'avremo imparata sulla croce dove ritroviamo il nostro amore.
La nostra gioia è d'un prezzo così esorbitante che è stato necessario per acquistarla vendere ciò che possedevamo e tutto noi stessi".



Quelli della prima chiamata, devono essere numerosi, perché il mondo è grande e il suo battesimo è lungo.
Ma quelli della seconda chiamata, bisogna che ve ne siano almeno alcuni per dare agli uomini, questi adulti fanciulli, l'edizione visiva della vita di Gesù:
Gesù, che è la "Missione" stessa.
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* Leggi il ritaglio su Qumran!

1 commento:

  1. da Modulo di contatto Blogger

    22:29 (11 ore fa)

    a me
    Non è facile udire la voce del Signore nel frastuono della vita moderna dove non hai il tempo neanche per udire la tua voce,dove il frastuono delle cose sovrasta il silenzio perchè il Signore non urla e parla nel silenzio,Lui bussa ed attende e se a volte odono ,i genitori il più delle volte li dissuadono incanalandoli verso il materialismo non capendo che il Signore è il tutto di tutto e di tutti.

    Cordiali saluti
    Vincenza

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