venerdì 30 gennaio 2015

Religione e scuola: una ricchezza, un'opportunità



RELIGIONE E SCUOLA

Non se ne parla quasi più: soltanto nelle prossimità di qualche festa come Natale e Pasqua qualche voce stonata si fa avanti. Sì, stonata, perché di parte e non informata. Questo articolo della giornalista e presentatrice televisiva Lorena bianchetti vuole essere una testimonianza di come andavano le cose qualche anno fa,motivazioni e sentimenti ancora validi per i nostri giorni

L’ora della scelta: Origine, specificità e rilevanza di questa disciplina scolastica 
Una ricchezza un’opportunità

Secondo alcune statistiche, l’ora di religione nelle scuole è scelta da 88 ragazzi su 100. Nonostante un negativo e strumentale bombardamento mediatico-culturale, negli ultimi vent’anni c’è stato solo un calo del cinque per cento delle adesioni; un dato significativo che va a confermare la comprensione di uno strumento importante dal punto di vista della formazione di una persona e la motivazione di una scelta dettata non solo da un’appartenenza religiosa.

Sono passati ormai tanti anni dal tempo in cui frequentavo il liceo ma ricordo che fu proprio durante lo svolgimento di questa materia che studiai storia delle religioni. Fu durante quelle elezioni che cominciai a capire il significato delle parole “dialogo interreligioso” o“ecumenismo” e fu proprio in quegli anni che cominciai ad aprire la mente e il cuore al rispetto di quelle specificità che non potevano essere motivo di divisione, ma che erano solo ricchezza e opportunità. Ecco, se dovessi definire che cosa ha rappresentato per me l’ora di religione durante il periodo scolastico, userei proprio questo termine: opportunità.

Non so se i cambiamenti che la scuola ha vissuto negli ultimi anni hanno portato
rivoluzioni particolari ma, ai miei tempi, nella scuola media, durante l’ora di religione si
poteva respirare. Questo non significava che non si lavorasse o non ci si impegnasse, bensì
che in quell’ora l’ansia dell’interrogazione era sostituita dalla bellezza dello scambio. Il
professore, un sacerdote, aveva un registro di classe che non utilizzava come minaccia
attraverso il quale addomesticarci. Lo poggiava sulla cattedra cominciando spesso a girare tra i banchi per rubare domande di vita da noi studenti sulle quali riflettere.

Era un’ora “leggera” anche dal punto di vista dei compiti a casa, ma intensa sul piano umano. Ricordo con nitidezza la possibilità di parlare, di porre domande liberamente, di sviscerare argomenti che toccavano la quotidianità a 360 gradi. Era un’ora di grande crescita umana, un tempo
in cui il confronto insegnava innanzitutto ad ascoltare. Tanti erano gli argomenti, argomenti
che ritrovai poi durante il liceo, periodo in cui compresi anche che le radici cristiane
della nostra cultura sono storia, verità cioè da rispettare e accettare al di là di ogni tentativo di illuministica laicizzazione della società.

Lorena Bianchetti giornalista e conduttrice della trasmissione A Sua Immagine

A Sua Immagine  N, 108 del 31 gennaio 2015





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