sabato 25 ottobre 2014

Sinodo dei Vescovi: Matrimonio, sessualità e legge naturale



 

INTERVISTA A EBERHARD SCHOCKENHOFF,
AUTORE DI 'LA CHIESA E I DIVORZIATI RISPOSATI'

EBERHARD SCHOCKENHOFF, 1953, sacerdote, ha studiato teologia a Tubinga e a Roma, sotto la guida, fra gli altri, di Kl. Demmer, A. Auer, W. Kasper. Docente di teologia morale all’Università di Friburgo e membro della Commissione tedesca per l’etica (Deutscher Ethiksrat), è considerato uno dei maggiori moralisti contemporanei. Autore di numerose pubblicazioni su questioni fondamentali di etica e di problemi pratici di etica medica, con Queriniana ha pubblicato: Etica della vita. Un compendio teologico (BTC 1997); insieme a Chr. Florin, La coscienza. Istruzioni per l’uso (GdT 2010); La Chiesa e i divorziati risposati. Questioni aperte (GdT 2014)

Terza domanda: Matrimonio e sessualità secondo la Chiesa e il concetto di legge naturale

Molti cattolici non capiscono l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità, in particolare sulla contraccezione, e non capiscono il concetto di legge naturale. Cosa possono fare i vescovi: confermare le regole? Spiegare meglio le regole? Cambiare le regole?


Risposta:
Il concetto di "legge naturale", come il precedente Papa Benedetto XVI ha spesso sottolineato nelle sue pubblicazioni su questo tema, è diventato nel presente fraintendibile. Dovrebbe in realtà sottolineare il carattere universale dell’ethos cristiano e le sue esigenze, viene però valutato dall'esterno come una questione cattolica specifica che semmai può vincolare i credenti cattolici che sottostanno all’autorità del suo magistero.

Nel campo dell'etica sessuale la legge naturale viene compresa in una maniera statica che rischia di porre unilateralmente in primo piano lo strato di base biologico della natura umana. Si è presupposta una interpretazione della sessualità umana che ha visto solo la riproduzione come suo destino naturale. 

Conseguentemente sono stati considerati come disordinati e illeciti tutti i comportamenti capaci di impedire il raggiungimento di questo scopo naturale, come la masturbazione maschile, gli atti omosessuali e anche il controllo artificiale delle nascite. 

La riduzione della profondità di significato della sessualità umana alla dimensione procreativa non tiene conto con le prospettive dischiuse oggi dalle discipline umanistiche. Esse parlano dell’uomo come di un essere sessuale e distinguono diverse dimensioni del significato della sessualità. Soprattutto, la sua importanza per il successo delle relazioni umane (dimensione relazionale), il valore intrinseco dell’esperienza sessuale (dimensione del piacere) e la possibilità di dare vita ai bambini e di assumere insieme la responsabilità genitoriale (dimensione procreativa).

 Il messaggio del sinodo straordinario sulla famiglia dovrebbe rendere chiaro che la Chiesa rappresenta una visione positiva sui temi della sessualità, dell'amore e del matrimonio, che tiene conto di tutte queste dimensioni e che prende sul serio l'esperienza di vita dei credenti. Non è quindi sufficiente spiegare meglio le norme esistenti, in quanto ciò confermerebbe il sospetto che la Chiesa sia immobile ed avulsa dalla realtà”. 

Enzo: Forse tra queste righe va ricercata una risposta ai tanti matrimoni falliti, ai tanti divorzi e separazioni, a tante unioni: la sessualità per secoli (tanti!) è stata vista come  una cosa impura, non come un dono del creatore all’uomo e alla donna. Ricordiamo la gioia di Adamo al vedere Eva? “ Questa volta è osso delle mie ossa, carne della mia carne!”. Ancora oggi parlare di sessualità è un tabù per molti, un insieme di atti illeciti, un qualcosa da tacere , da non parlarne…Raramente la sessualità è compresa come una ricchezza che l’uomo e la donna si scambiano, li aiuta ad amarsi, si pensa e si cerca soltanto il piacere personale…?

Mi chiedo: cosa può fare la Chiesa, cosa può dire, da dove incominciare? Ci sono genitori che fanno difficoltà a parlarne ai propri figli sentendosi turbati o incapaci di trovare le parole giuste…Forse i sacerdoti avranno notato che i giovani  si allontanano dalla chiesa proprio nell’età in cui incominciano a sentire in loro qualcosa di  nuovo, il sesso che  matura con le sue esigenze proprie: il motivo va ricercato proprio nel modo di vedere e predicare la sessualità nella chiesa? Cosa è veramente peccato e cosa non lo è?
In sostanza mi aspetterei dal sinodo dei vescovi una visione più positiva della sessualità a tutto campo ( rivedrei anche il sesto comandamento “non commettere atti impuri”: all’inizio non era così.

"In particolare - commenta don Pérez Soba (Radio vaticana)  tutto il tema della formazione affettivo-sessuale è oggi di un'urgenza assoluta, perché i nubendi possano vedere la verità dell'amore nel matrimonio cristiano. Ma non è stato ancora recepito completamente nella Chiesa. Oggi un adolescente sente parlare di sesso dappertutto, ma non sente una parola educativa in questo senso dalla Chiesa"… Si tratta di un aspetto pastorale molto concreto  che andrebbe approfondito molto di più rispetto a quanto avviene nella Relatio Synodi…E' un tema che in vista del prossimo Sinodo andrebbe approfondito perché la Chiesa si adegui all'urgenza dei tempi"

E  voi cari amici, cosa ne pensate ?  



1 commento:

  1. Così i Vescovi nella relazione finale del Sinodo:
    Guidare i nubendi nel cammino di preparazione al matrimonio

    39. La complessa realtà sociale e le sfide che la famiglia oggi è chiamata ad affrontare richiedono un impegno maggiore di tutta la comunità cristiana per la preparazione dei nubendi al matrimonio. È necessario ricordare l’importanza delle virtù. Tra esse la castità risulta condizione preziosa per la crescita genuina dell’amore interpersonale. Riguardo a questa necessità i Padri sinodali sono stati concordi nel sottolineare l’esigenza di un maggiore coinvolgimento dell’intera comunità privilegiando la testimonianza delle stesse famiglie, oltre che di un radicamento della preparazione al matrimonio nel cammino di iniziazione cristiana, sottolineando il nesso del matrimonio con il battesimo e gli altri sacramenti. Si è parimenti evidenziata la necessità di programmi specifici per la preparazione prossima al matrimonio che siano vera esperienza di partecipazione alla vita ecclesiale e approfondiscano i diversi aspetti della vita familiare.

    Accompagnare i primi anni della vita matrimoniale

    40. I primi anni di matrimonio sono un periodo vitale e delicato durante il quale le coppie crescono nella consapevolezza delle sfide e del significato del matrimonio. Di qui l’esigenza di un accompagnamento pastorale che continui dopo la celebrazione del sacramento (cf. Familiaris Consortio, parte III). Risulta di grande importanza in questa pastorale la presenza di coppie di sposi con esperienza. La parrocchia è considerata come il luogo dove coppie esperte possono essere messe a disposizione di quelle più giovani, con l’eventuale concorso di associazioni, movimenti ecclesiali e nuove comunità. Occorre incoraggiare gli sposi a un atteggiamento fondamentale di accoglienza del grande dono dei figli. Va sottolineata l’importanza della spiritualità familiare, della preghiera e della partecipazione all’Eucaristia domenicale, incoraggiando le coppie a riunirsi regolarmente per promuovere la crescita della vita spirituale e la solidarietà nelle esigenze concrete della vita. Liturgie, pratiche devozionali e Eucaristie celebrate per le famiglie, soprattutto nell’anniversario del matrimonio, sono state menzionate come vitali per favorire l’evangelizzazione attraverso la famiglia.
    (Forse l'argmomento è stato appena sfiorato)

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