martedì 18 marzo 2014

Pasqua è il passaggio dall’oscurità della morte alla vita nuova della Risurrezione.







Siamo in piena quaresima e quindi ben incamminati verso la Pasqua



  Riflessioni sulla Pasqua di don Silvio Carlin

 Siamo in piena quaresima e quindi ben incamminati verso la Pasqua nel tentativo di compiere quella conversione a cui eravamo stati invitati fin dal Mercoledì delle Ceneri…

…Celebrare la Pasqua, la  festa delle feste, è accogliere nella propria vita di credenti la grande verità della Risurrezione di Gesù. “Se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede, inutile la nostra predicazione”, dice San Paolo.
Gesù il Messia è risorto ed è vivente per sempre in mezzo a noi.

Credo che solo al ripeterlo questo annuncio riempia il nostro cuore di una gioia incontenibile. Sapere che Gesù è vivo per sempre, che ha vinto la morte, è motivo di travolgente desiderio di cantare, di gioire, di gridare ad alta voce che la vita è bella, che tutto può cambiare.

Pasqua vuol dire passaggio.
Storicamente è la festa della primavera che vince il gelido inverno.
Biblicamente è il passaggio dall’umiliante schiavitù in terra straniera alla liberazione della terra promessa dove scorre latte e miele.
Cristianamente è il passaggio dall’oscurità della morte alla vita nuova della Risurrezione.

E per noi? Che cosa è questa Pasqua … che celebriamo?
Credo che possa  e debba essere il passaggio dalla paura, dall’incertezza, al coraggio di essere se stessi, di essere creature nuove, di vivere in una dimensione alta e larga senza sostare nei nostri quietismi, nei nostri sì… d’accordo, a cui si contrappongono i ma,  gli “aspettiamo”, vediamo …non c’è fretta!

E’ vero che nella società c’è tanta incertezza e tanta paura di esporsi, di decidere.
Ha paura il bambino di crescere, perché vorrebbe rimanere sempre tale, coccolato e spesso viziato.
Ha paura il giovane del giudizio degli altri, di rimanere solo, ha paura di scegliere e lascia che siano gli altri a farlo per lui. E allora diventa schiavo e sceglie un profilo basso di vita, fatto di poco impegno, di nessuna presa di posizione, di evasione. Qualche volta cede all’ alcol, alla droga, alla sessualità staccata dall’amore, alle scorciatoie per avere soldi e carriera: tutti compromessi giocati sulla felicità vera.

Ha paura la coppia di dare spazio alla vita perché fatica a far quadrare il bilancio e  una nuova creatura, che potrebbe aumentare la loro  felicità e rendere  più bello il mondo, viene mortificata.
Abbiamo paura tutti del dolore, della solitudine, di non essere amati e di non poter amare abbastanza, della morte e allora ci lamentiamo con tutti e per tutto, ci agitiamo gridiamo come se tutto dipendesse dagli altri, dalla società, da chi ci governa, dalle calamità… Anche noi cristiani più impegnati, abbiamo paura che Cristo ci chieda di più. Abbiamo paura di una vocazione in famiglia.  Abbiamo paura di un impegno più grande nella comunità.
Quasi che Cristo non fosse capace di darci molto  più di quanto riusciamo a fare noi, con i nostri piccoli passi.

Ma tutte queste paure sono state vinte a Pasqua! “Non abbiate paura sono Io!.. ci ripete Gesù - Io sono con voi sino alla fine del mondo! Io ho vinto il mondo..”
Il problema è tutto qui: rinnovare la nostra fede  nel Risorto e nella  potenza della sua Risurrezione….

Da DON BOSCO INSIEME  www.donboscoinsieme

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