sabato 28 luglio 2012

Il Regno dei cieli è simile a...


Vangelo Mt 13, 31-35


Possiamo aiutare Dio a costruire il Regno dei Cieli?



Un uomo prese un granello di senape e lo seminò nel suo campo...













Una donna prese il lievito e lo mescolò con tre misure di farina….











Dal vangelo secondo Matteo 13,31-35
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». 


Tra le parabole del Regno queste due sono le più belle, le più significative e interessanti. Gesù colpisce la nostra immaginazione mentre parla, rivela cose nascoste ad un popolo che aspetta la rinascita e gli antichi splendori d’Israele. Cosa avranno capito?
Come siamo fortunati noi oggi! Tutto ci è più chiaro, abbiamo tanti mezzi a nostra disposizione per capire sempre di più, approfondire l’ultima delle rivelazioni fatte da Dio: Gesù il Messia, la Parola fattasi uomo, il nuovo Re, Re di un regno che dobbiamo scoprire e fare nostro, gettare le basi, divulgare, fare crescere, il Regno di Dio che è in mezzo a noi ( Lc 17,21) una presenza reale che solo gli occhi della fede e la speranza di un cuore che palpita ci fanno vedere.

Immaginiamo cosa può diventare un granello di senape, il più piccolo di tutti i semi: una fede piccola come lo stesso seme lo può sapere, parole di Gesù…Un piccolo seme che diventa un grande albero…una fede piccola come quel seme è capace di spostare una montagna…Siamo chiamati a cose grandiose che nascono da piccole cose.

Sì perché Dio non ci chiede miracoli, ma ci dice che possiamo farli, se siamo uomini di fede.
Un albero enorme dove trovano rifugio gli uccelli del cielo, fanno il loro nido, si moltiplicano e allietano i passanti con i loro canti: tutto questo perché un giorno un uomo prese un seme e lo seminò nel suo campo…un uomo di buona volontà con poca fatica ma che ha creduto nel creato e la sua forza, ma soprattutto nel Creatore.

Spostiamoci in una casa qualsiasi dove una volta si faceva il pane in casa: la donna prendeva il lievito mescolandolo alla farina e con pugni e mani forti pestava e girava e rigirava l’impasto finché tutto non si fosse impregnato della forza del lievito.
Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna…prese e mescolò in tre misure di farina: ed ecco il pane che sfama, rinforza, dà vita, aiuta a crescere, riunisce attorno ad un tavolo la famiglia di Dio.
Prima un uomo, adesso una donna: azioni diverse, risultati analoghi, si creano le condizioni per la nascita e la crescita del Regno dei cieli.

Dopo averci fatto il dono di Gesù, Dio si serve di noi, di uomini e di donne normalissime ma che accettano di prendere un’iniziativa, a partire da quello che normalmente fanno nella vita: a nessuno è chiesto l’impossibile, Dio non sarebbe Dio…
Il Regno dei cieli è in mezzo a noi, nasce e cresce con noi fino a diventare una nuova e grande realtà.

Sappiamo che se il seme non muore non nasce la pianta, abbiamo visto che il lievito scompare per dare vita ad un’altra sostanza: questo è il primo passo, forse fin troppo facile…Ci siamo chiesti qualche volta se il seminatore o la donna che impasta la farina abbiano avuto qualche dubbio sul loro lavoro? Credo di no, perché hanno creduto nella realtà delle cose, come noi abbiamo creduto nella forza e dono del Battesimo che ci fa cristiani!

Le preoccupazioni arrivano dopo, nel far crescere: l’agricoltore la sua pianta che va innaffiata, forse raddrizzata, potata ecc… la donna per il lievito prima per scioglierlo nella farina e successivamente badare alla lievitazione giusta, al forno che sia alla temperatura ottimale, e infine al buon uso del prodotto…noi a prestare attenzione alla realtà della nostra vita cristiana, la realtà evangelica dell’amore mirata alla nostra formazione e contemporaneamente proiettata verso la comunione con gli altri.

Da soli non riusciamo a far nascere un Regno, come non si contribuisce alla sua crescita: senza l’umiltà di una fede e fiducia in noi stessi e in Colui che regna e regnerà non andremo molto lontano.

L’esperienza ci parla della pazienza dell’agricoltore nel seminare e nel raccogliere: i nostri risultati saranno quelli che Dio vorrà non quelli che noi spesso desideriamo e che arrivino anche in fretta.
Nella nostra formazione avremo bisogno dell’aiuto divino, nel rapporto con gli altri la pazienza e l’umiltà nell’annuncio e non ultimo il rispetto della libertà e i tempi di crescita altrui che non sono mai uguali per tutti.

Come le parabole sono testimonianza di vita, così il nostro cammino di fede, il nostro rincorrere il Regno di Dio, convinti che possiamo e dobbiamo farcela, perché “ lo straordinario di Dio si nasconde nelle cose ordinarie e comuni di ogni giorno”: questo ci insegnano le parabole di Gesù, da fatti comuni e ordinari dobbiamo arrivare a guardare lontano, ad un Regno che incomincia in questo mondo e avrà il suo culmine nei Cieli dei Cieli, la dimora eterna di Dio.

La nostra vita terrena è tempo di fede e di speranza: sappiamo e crediamo che il vero amore lo abbiamo intravisto, ma lo troveremo quando tutto sarà compiuto fino all’ultima lettera della rivelazione.VIENI, SIGNORE GESU’!

A Madre Teresa fu chiesto se avesse assistito a qualche miracolo in vita sua, ecco la risposta: “ Ogni giorno avviene una specie di miracolo. Non passa giorno senza qualche delicata attenzione da parte di Dio, senza qualche segno del suo amore e del suo affetto. Il miracolo più grande di tutti è che Dio si serva di tali nullità, di esseri tanto insignificanti come noi per compiere l’opera del suo amore!”.

Scriveva Padre Raniero Cantalamessa nel suo libro “Gesù Cristo il Santo di Dio”: “Non è vero affatto che l’eternità ( Regno dei cieli) è quaggiù soltanto una promessa e una speranza. E’ anche una presenza ed una esperienza".



sabato 21 luglio 2012

Auguri per anniversario di matrimonio dai figli

Per i nostri genitori speciali…

Cara mamma e caro papà
Le vostre figliole eccole qua,
con questa poesia poche cose vi vogliamo dire
ma in maniera tale da farvi capire
i sentimenti che nel nostro cuoricino palpitano d’impazzire.
25 anni insieme avete passato
come la più bella coppia che il nostro Dio ha creato.
Cari genitori,
tra gioie e dolori
siete stati e sarete l’emblema di tutti gli amori,
molto giovani l’amore vi ha colpito
trasformandovi nel dono dall’umanità più gradito.
I vostri visi rispecchiano amore,umiltà e fedeltà
riempiendo il cuore di chi vi sta accanto di stima e felicità,
per parenti ed amici Sempre presenti In ogni momento
rappresentando per tutti un UNICO punto di riferimento.
Ai nostri occhi brillate come oro
perché per noi siete il più prezioso tesoro
da tenere nascosto
a qualsiasi costo.
Tra le più speciali è la vostra storia
marcando così di ognuno la propria memoria.
Le vostre figlie purtroppo non sono degli splendori
però è solo grazie a voi che rispecchiano di sani valori
dovuti alla vostra capacità di colmare di insegnamento maturo i loro cuori.
Ai nostri occhi siete la luce,
quella luce che neanche il sole produce;
siete l’angelo custode che il mattino ci sveglia e la sera ci culla
per non farci aver paura di nulla,
della nostra vita siete l’essenza
perché proprio voi siete il motivo della nostra esistenza.
Attraverso questa poesia vi vogliamo dire che nella nostra anima vivete e palpitate
perché le nostre vene dello stesso sangue sono attraversate.
Le vostre figlie mai vi abbandoneranno
E per sempre lo specchio del vostro cuore saranno.

GRAZIE D’ESISTERE MAMMA E PAPA’
Vi vogliamo un’infinità di bene
Roby e Ale




 

martedì 17 luglio 2012

Prerghiera per amare


Preghiera dell’Amore

 

Signore, l’amore è paziente.  
Donami la pazienza che sa affrontare un giorno dopo l’altro.
 
Signore, l’amore è benigno.
Aiutaci a voler sempre il suo bene prima del mio. 

Signore, l’amore non è invidioso.
Insegnaci a gioire di ogni suo successo.

Signore, l’amore non si vanta.
Ricordaci di non rinfacciargli ciò che facciamo per lui. 

Signore, l’amore non si gonfia.
Concedici il coraggio di dire "Ho sbagliato"
.
Signore, l’amore non manca di rispetto.
Fa che possiamo vedere nel suo volto il tuo volto.

Signore, l’amore non cerca l’interesse.
Soffia nella nostra vita il vento della gratuità.

Signore, l’amore non si adira.
Allontana i gesti e le parole che feriscono
 
Signore, l’amore non tiene conto del male ricevuto.
Riconciliaci nel perdono che dimentica i torti. 

Signore, l’amore non gode dell’ingiustizia.
Apri il nostro cuore ai bisogni di chi ci sta accanto. 

Signore, l’amore si compiace della verità.
Guida i nostri passi verso di te che sei via, verità e vita.

Signore, l’amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Aiutaci a coprire d’amore i giorni che vivremo insieme.
Aiutaci a credere che l’amore sposta le montagne.
Aiutaci a sperare nell’amore, oltre ogni speranza.

mercoledì 11 luglio 2012

Testimonianza di due sposi coraggiosi







Chiara C. è una ragazza nata in cielo ieri mattina. Aveva 28 anni ed era sposata con Enrico P.
Una coppia normalissima della generazione Wojtyla, cresciuta in parrocchia e a pane e Gmg. 

Dopo essersi conosciuti a Medugorje hanno fatto un cammino da fidanzati con l’aiuto di alcuni frati di Assisi, e si sono sposati nel settembre 2008. Chiara è rimasta subito incinta di Maria. Ma purtroppo alla bimba, sin dalle prime ecografie, è stata diagnosticata un’anencefalia. Senza alcun tentennamento l’hanno accolta e accompagnata nella nascita terrena e, dopo circa 30 minuti, alla nascita in Cielo. 
  
Ho assistito personalmente al funerale che è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Una vittoria di Cristo sulla morte, ribadita da questa piccola bara bianca e da due genitori che hanno scritto e cantato, ringraziando e lodando il Signore per tutta la Messa. 
  
Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza. Anche in questo caso l’ecografia non è andata bene. Il bimbo, questa volta era un maschietto, era senza gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra hanno scelto di portare avanti la gravidanza. Ho parlato io stesso con Enrico che mi raccontava la sua gioia di avere un bimbo, anche se privo delle gambe. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia ha evidenziato delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita.

Anche in questo caso i due giovani con il sorriso (io l’ho visto e seguito quel sorriso che nasce dalla fede) hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta (anche in questo caso) poco dopo la nascita terrena. C’ero anche al funerale di Davide. Anche lì tanta bellezza, tanta fede e una sorta d’invidia per quella gioia portata nonostante la croce. Una gioia non finta e di circostanza, ma esempio per molte famiglie coetanee.
  
 Finalmente una nuova gravidanza: Francesco… Tutti noi amici abbiamo gioito non poco per questa notizia e per la speranza di Chiara ed Enrico verso la vita. Molti avrebbero – comprensibilmente – desistito dal riprovarci. E mentre le ecografie confermavano la salute del bimbo, al quinto mese di nuovo la croce. A Chiara è stata diagnosticata una brutta lesione della lingua e fatto un primo intervento (non invasivo) i medici le hanno detto che si trattava di un carcinoma. Nonostante questo, Chiara ed Enrico hanno voluto difendere questa vita. Non hanno avuto dubbi e hanno deciso di portare avanti la gravidanza mettendo a rischio la vita della mamma. Chiara, infatti, solo dopo il parto (anticipato di un mese proprio per la gravità della situazione) si è potuta sottoporre a un intervento più radicale e ai successivi cicli di chemio e radioterapia.  

Il sottoscritto e molte altre famiglie, sono testimoni oculari di tutte queste prove portate avanti con il sorriso e con un sereno e incomprensibile affidamento alla Provvidenza. Ho parlato più e più volte con Chiara ed Enrico di come in tutte queste prove mai si son lasciati sconvolgere, ma solo hanno accettato la volontà di Colui che non fa nulla per caso. E di come, sempre, hanno ripetuto la loro preghiera quotidiana di consacrazione a Maria terminante con TOTUS TUUS… Potrei raccontare molte altre cose… i mesi difficili di chemio e radioterapia, il rosario familiare del giovedì sera messo in piedi da varie famiglie a loro vicine, la consacrazione del loro figlio a Maria nella Porziuncola… Ora Chiara è nata in cielo. E in molti siamo testimoni di questa vita Santa. 
 .
 (ricordo di Gianluigi De Palo)  

Questa testimonianza mi è stata inviata da un mio amico sacerdote che può affermare quanto scritto, essendo egli stesso testimone del fatto.