lunedì 18 giugno 2012

Preghiere dei figli per i genitori


Anche i giovani pregano...


Signore Gesù, Figlio di Dio,
stando a Nazaret,
nella tua famiglia,
hai imparato le cose del Padre Tuo.
Guardando tua madre Maria
mentre impastava la farina con il lievito,
per fare il pane,
hai compreso l'azione
del regno di Dio nel mondo.
Osservando tuo padre Giuseppe
gettare nell'orto
un piccolo granello di senapa,
hai compreso la forza
del regno di Dio nel mondo.
Nello sguardo angosciato
dei tuoi genitori,
che temevano di averti perduto,
hai compreso l’amore viscerale
di un Dio che é comunione.
Benedici Signore
i miei (nostri) genitori.
Benedici il loro lavoro.
Benedici la loro relazione d’amore
icona del Tuo amore per la Chiesa tua Sposa.
Donaci, Signore, uno sguardo capace di vedere
dentro le loro azioni, semplici e quotidiane,
i grandi misteri di un Dio
Padre e Madre dell’umanità.






0 Dio, che hai dato il comando di onorare il 

padre e la madre, ascolta con benevolenza la 

preghiera che ti rivolgo per essi. 

Concedi a loro lunghi giorni sulla terra e

 conservali nella salute del corpo e dello spirito. 

Benedici le loro fatiche e le loro iniziative, 

rendi loro il centuplo per quello che essi fanno per me, 

ispira in loro l'amore e la pratica della tua santa legge 

e fa' che un giorno, io sia il loro sostegno e il loro conforto, 

così che dopo avere goduto del loro affetto sulla terra, 

abbia la gioia di vivere eternamente con essi nel Cielo. Amen.
http://www.pregate.it

sabato 16 giugno 2012

La storia di un amore,da riflettere e da cambiare opinione...

Coppia e matrimonio in Chiesa




La coppia che ha scelto il sacramento sa di non essere sola, soprattutto quando litiga. C’è il sogno di Gesù che la sostiene:
“Padre, fa’ che quelli che crederanno in me siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola”

C’è anche la sua promessa: “ Quando due o tre si riuniranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro”

Pure a Dio risulta difficile mettere d’accordo le persone che si sposano, come racconta questo insegnamento rabbinico:
Una volta una principessa romana chiese al rabbi Jossi ben Chalafta: “ Che cosa fa Dio tutto il giorno?”.
Il buon rabbi rispose: “Mette insieme le coppie. Decide chi deve sposare chi. Questo uomo a quella donna, questa donna a quell’uomo e così via”.uestQuesto

“ Non è granché – ribatté la principessa.- Questo lo posso fare anch’io. Posso mettere insieme migliaia di coppie in un solo giorno”.ustQQ
Rabbi rimase in silenzio.

Che fece la principessa? Andò nei suoi palazzi, prese mille schiavi e mille schiave e li sposò tra loro.
Disse. “ Questo deve sposare quella, quella deve essere sposata a questo”.

Durante la notte quasi tutte le coppie litigarono e si picchiarono a sangue. Al mattino andarono dalla principessa . Uno aveva la  testa rotta, l’altra un occhio pesto, un altro il naso ammaccato…

La principessa mandò a chiamare il rabbi Jossi, gli raccontò tutta la storia e concluse: “Avevi ragione. Mi accorgo che solo Dio può mettere insieme uomini e donne”.
Allora si udì una voce dal Cielo: “ Anche per me la cosa non è facile”.
A Dio non è facile, ma è possibile!

Certo non bisogna illudersi che con la preghiera si risolve tutto. Ma essa fa ritrovare se stessi e Dio, ed è un mezzo efficacissimo per trovare la calma, la forza, i motivi e le intenzioni più giuste che servono ad un buon litigio.

Se nella vita stessa di Dio, la Trinità, c’è la perfetta e istintiva abitudine di venirsi incontro continuamente, alimentando la fede in Lui e con la sua grazia, la coppia cristiana riceve un grande aiuto ad acquisire la sana abitudine di ritrovarsi anche attraverso una litigata.

La presenza di Dio nella coppia fa venire fuori l’istinto ad unire, non a dividere; a venirsi incontro, non a trincerarsi nelle proprie ragioni; a gettare ponti, non ad elevare barriere.

Romolo Taddei in “Cammini di relazione”
uandiQuandQu

venerdì 8 giugno 2012

Preghiera dei genitori per i loro figli

 
Quando benediciamo i nostri figli riveliamo il tuo sogno, o Dio!



Quando amiamo i nostri figli mostriamo loro la tua bontà, o Dio
Quando giochiamo parliamo della tua simpatia

Quando li accarezziamo testimoniamo la tua tenerezza
Quando li lasciamo essere “se stessi” raccontiamo la tua libertà

Quando li correggiamo riveliamo la tua giustizia
Quando li ascoltiamo mostriamo la tua delicatezza
Quando li perdoniamo parliamo loro della tua fedeltà
Quando soffriamo testimoniamo la tua croce

Quando ci inginocchiamo raccontiamo il tuo desiderio di intimità
Quando ci commoviamo riveliamo il tuo cuore
Quando ci feriscono mostriamo la tua vulnerabilità
Quando diamo loro un comando parliamo della tua autorità

Quando sconfitti ricominciamo testimoniamo la tua risurrezione

Quando contempliamo il creato raccontiamo la tua intelligenza
Quando li proteggiamo riveliamo la tua affidabilità

Quando ammettiamo di avere sbagliato mostriamo la tua umiltà

Quando lavoriamo parliamo della tua creazione
Quando li consoliamo testimoniamo la tua sensibilità

Quando insieme ascoltiamo la Parola raccontiamo i tuoi pensieri

Quando li benediciamo riveliamo il tuo sogno

Perdonaci o Dio quando di te diciamo male o non diciamo nulla

Romolo Taddei in “Cammini di relazione”



uandiQuandQu

mercoledì 6 giugno 2012

Giovani, so anche del vostro imbarazzo per la Chiesa...


Carissimi giovani di Mons. Edoardo Menichelli




Carissimi giovani,
da tempo nutrivo il desiderio di scrivervi per continuare il dialogo franco e diretto che ho con voi attraverso gli incontri promossi nelle comunità parrocchiali o nelle scuole.

Di fronte al ripetersi quasi quotidiano di eventi di morte, prevalentemente conseguenza dell'uso di droghe, di sostanze da «sballo», o dello «scriteriato» correre in moto o in auto, alla ricerca di «eccitazione», che non hanno nulla del valore della libertà e della sapienza, come padre e maestro di questa diocesi, affidata da Dio alle mie cure pastorali, devo dirvi con amore «vivete con saggezza e non rattristate l'amore delle vostre famiglie».

- Conosco e apprezzo la vostra generosità, ammiro l'immediatezza dei comportamenti con cui cercate di smascherare le paure e le falsità di noi adulti.

- Godo nel sapervi impegnati in gesti di solidale compagnia con chi è più debole.
- Sono lieto per la vostra fede che avete il coraggio di testimoniare con vivacità e franchezza.

- Prego per il vostro impegno orientato a definire la vostra identità dentro una storia che si rivela non affatto autentica rispetto ai valori umani.

- Lotto con voi affinché abbiate una scuola maestra di formazione e poi un lavoro che dia dignità alla vostra vocazione di uomini e donne.

- Condivido con voi l'indignazione (non assenteismo), verso una politica che non conosce nessun vostro volto e non progetta con voi il futuro.

- So anche del vostro imbarazzo per una Chiesa che non sempre vi offre l' abbraccio e la consolazione di madre.

- Guardo i vostri cuori spezzati quando siete costretti a dividervi l'amore dei vostri genitori che, per ragioni che solo Dio può conoscere, hanno abbandonato la casa dove siete nati.

So tutto questo!
Per questo vi chiedo saggezza, sorgente di bene e di gioia.
Per questo vi ricordo: amate la vita, dono prezioso e inviolabile di Dio.
Vivete in un periodo storico stupendo: un tempo di abbondanza, di libertà, di ampia conoscenza. Potete celebrare la vita decorandola con tante possibilità di rapporti interpersonali, di mezzi e di scoperte.
Vi scongiuro: amate la vita, non sciupatela; vivete la vita, non uccidetela; godete della bellezza della vita, non mortificatela.
Fate della vita una sorgente di gioia per voi, per le vostre famiglie, per i tanti fratelli e sorelle che condividono con voi il pellegrinaggio terreno.
Custodite la bellezza del vostro cuore, la gioiosità del vostro amore e anche la vivacità dei vostri sogni: tutto ciò è arte difficile e paziente.
Tutto questo ha bisogno di voi, soprattutto che voi non vi prestiate a che altri giochino su di voi e vi facciano diventare piccoli o grandi «robot», iniettandovi «moduli» che alimentano la vita con tecniche da illusionisti.

Vi do qualche suggerimento su alcuni percorsi o atteggiamenti di vita più sperimentati.
Amate divertirvi: bene! Ma ciò non sia mai libertà dalla responsabilità e, soprattutto, non vi manchi mai la capacità sapienziale delle priorità. La vita non è e non sarà mai un gioco!
Vi piace la discoteca: bene! Ma perché non pensate che la discoteca non è il luogo della «pazzia svitata»? Perché non pensate che anche il corpo ha la sua dignità e non può essere ridotto a un oggetto da usare pur con il «consenso felice» dell'altro? Perché non pensate di tornare a casa presto, senza «rovesciare» i ritmi naturali: la notte è fatta per recuperare le energie fisiche con il riposo e il sonno.
Non aspettate che sia una delle tante leggi a dirvi l'ora di apertura o di chiusura di un locale: siate voi capaci di «libertà vera» e di decidere per le ore della saggezza, coniugando divertimento sereno e lecito con la premura delle famiglie e il rispetto della vita.
Vi piace il sogno: bene! Sappiate godere del sogno della fantasia e dell' amore, rifiutare il sogno proibito e mortale della droga. Ogni droga è preavviso di morte e di logorio devastante della vita. La droga è un'edera asfissiante! Liberatevi da questo abbraccio mortale e allontanate i «venditori di morte» che con suadenti parole vi suggeriscono di «provare...», di «sballare»: lo sballo è stupidità mortale.
Vi piace andare a correre, vi piace esser liberi: bene! Sappiate con sapienza «usare» la moto o la macchina. Guidate con prudenza, non fate gare da irrequieti. Rispettate le tante regole che, si dice, vi fanno studiare a scuola.
Tu guidi: non farti guidare dalla macchina.
Tu pensi: non far pensare la macchina.
Tu usi: non farti usare dalla macchina.

Vi piace «bello»: bene! Ma cercate di non coltivare solo il modello «body-building», l'estetica «curvata», fatua produzione dei mass media ed eterea impalcatura patinata. Coltivate, piuttosto, la vostra persona affinché sia bella: corpo e anima; estetica e bontà; bellezza e sapienza;se volete muscoli e intelligenza.
Vi piace pensare «immenso»: bene! Abbiate il coraggio di entrare e di vivere nell'immensità dell'amore di Dio. Dio vi ama: per amore vi ha creato; per amore vi ha perdonato; per amore vi offre moltitudine di doni; per amore vi dona se stesso in Gesù morto e risorto per amore.
Non abbiate paura di Dio. Non abbiate paura del crocifisso e della sua logica d'amore. Abbiate, invece, paura di chi lo ha messo in croce e di chi condanna ancora a morte tanti fratelli.
Vi ho scritto per amore vostro e delle vostre famiglie.
Vi ho scritto con amore di padre.
Vi ho scritto pensando e amando ogni vostra vita che è un bene personale e una ricchezza comune.
Vi ho scritto perché ho fiducia in voi.

Vi ho scritto con affetto.
(Mons. Edoardo Menichelli,arcivescovo di Chieti-Vasto)

lunedì 4 giugno 2012

I vostri figli non sono figli vostri


I VOSTRI FIGLI

I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie della forza stessa della vi­ta.

Nascono per mezzo di voi ma non da voi.
Dimorano con voi e tuttavia non vi appartengono.

Potete dare loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima.
Perché la loro anima abita la casa dell’avvenire.

Che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il passo, ma non pretendere di renderli simili a voi,
perché la vita non torna indietro né può fermarsi a ieri.

Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira il bersaglio sul sentiero dell’infinito 
e vi tiene tesi con tutti il suo vigore, affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.

Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché Egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
(G. Gibran)