venerdì 10 dicembre 2010

Natale , un messia tanto atteso, ma disatteso

Natale, è festa!!, ma per tutti?
Natale è ormai alle porte. Luci, negozi, folla per le vie delle città in cerca di qualcosa che la società propone a tutti per la grande festa, la più attesa dell’anno.


Una festa religiosa che unisce tutti gli uomini, ma quanti festeggiano veramente l’evento del Natale, la nascita di Gesù? e fra questi quanti veramente possono dirsi veramente credenti? E quanti ancora rinunceranno al folclore, al consumismo per celebrare il compleanno di Gesù?


Gesù nasce povero e noi mostriamo gli sfarzi del mondo, il superfluo di cui non avendone bisogno ne abbiamo fatto una necessità, qualcosa da far vedere , mostrare agli altri: ai ricchi di questo mondo e a dispetto della povertà di tanti, che in questo giorno di festa dimentichiamo che esistono.


Gesù nasce povero, ci siamo chiesti perché…Un Dio onnipotente come appare nella storia del popolo ebreo, diventa povero, si mostra povero, sarà povero durante tutta la sua vita terrena. Perché?


Al popolo eletto era stato promesso un Messia: ma è stato atteso come un liberatore, un re potente che con i suoi eserciti lo avrebbe liberato dagli oppressori, almeno questo credevano gli intellettuali di allora, scribi, farisei, sacerdoti, sadducei… Ma i piani di Dio spesso non coincidono con quelli degli uomini. Non con la forza Dio voleva ristabilire la pace che esisteva ai primordi della creazione del mondo e dell’uomo che volle a sua immagine e somiglianza. Doveva sbalordire e mettere a tacere la superbia, l’ingordigia umana, la falsità dei cuori, ribaltare l’ingiustizia, cambiare le spade in aratri, portare la pace, ricondurre l’uomo alla felicità originale. Ma come ?


Si domanda il profeta Isaia, capitolo 53:


“ Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
…Non ha apparenza né bellezza
per attirare i suoi sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevano alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori…
… Egli è stato trafitto per le nostre colpe…


Questo il Messia annunciato, sicuramente un messia così nessuno se lo sarebbe aspettato. Eppure Dio si fa uomo come un povero qualsiasi, e in quella notte solo gli angeli vagano per il mondo a portare la notizia a gente altrettanto povera e semplice: i pastori che vegliavano sui loro greggi, mentre si ode il canto che annuncia “ sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.


Un bambino nasce e fa annunciare pace e amore: sarà la sua missione in mezzo agli uomini. Dal suo stato di povertà porterà a tutti, incominciando dai poveri, pace e amore: la ricchezza di Dio che farà ricchi gli uomini che seguiranno la sua Parola.


In questo periodo che precede la Festa di compleanno di Gesù, abbiano ascoltato le parole di Giovanni Battista, parole di invito alla conversione, invito a cambiare vita , a tralasciare le cattiverie e predisporci ad accogliere questo Dio-Bambino che”battezzerà in Spirito Santo e fuoco” coloro che crederanno in lui.


Ogni bambino che nasce porta allegria, per lui facciamo festa, ci commoviamo dinanzi alla sua semplicità e impotenza, facciamo gli auguri ai genitori che lo hanno atteso per nove mesi nella gioia e forse anche con certo timore.


Gioia e timore si alternano nell’attesa: noi cristiani che ci avviciniamo a questa nascita importante, di cui conosciamo i momenti della nascita e della vita di Gesù, il passaggio dalla morte e il trionfo della risurrezione, ci prepariamo col timore pio di chi venera, adora e con la gioia che deriva dal perdono ricevuto per le nostre debolezze umane.


Ricordiamo che tutti noi siamo tra coloro che sono stati battezzati “ in Spirito Santo e fuoco”, divenuti figli di Dio, di un Padre che ci vuole bene, padre misericordioso, padre che vuole che ardiamo di un fuoco inestinguibile, l’amore divino che ci condurrà alla sua presenza per una eternità beata.


Diamo un senso a questa festa: viviamola nella gioia dando un valore alla vita, un valore alle parole di Gesù, al suo annuncio, al suo progetto per noi, una festa che trovi senso di redenzione, che sia un richiamo alla solidarietà, un invito alla riconciliazione


Questa festa sia anche, come ogni domenica, un’occasione per rinnovare più concretamente quella scelta di vita cristiana che in un momento di entusiasmo ci ha indirizzati verso una Persona dalla quale ci arrivano parole di vita eterna: Gesù, che a natale contempliamo, adoriamo bambino.


Non disattendiamo ancora una volta questo mistero di un Dio che sia fa uomo , uno degli ultimi, venuto per servire, per proporre un genere di vita impregnato d’amore, amore che genera pace, giustizia, che fa di questo mondo un preludio della vita che verrà.









Buon Natale a tutti, inizio di vita nuova !!

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