giovedì 30 dicembre 2010

A richiesta due parole di don Tonino Bello ai bambini

Fate presto bambini perché qui si muore...





Cari bambini di don Tonino Bello



che aspettate a costituire un organismo internazionale che raccolga fondi a favore degli adulti occidentali?


Sì, una specie di UNICEF rovesciato, in cui protagonisti siate voi, e destinatari siano i grandi. Perché, vedete, la televisione ci mostra ogni tanto i corpi denutriti dei bambini di Etiopia. Ci presenta le membra di tanti innocenti disfatte dalla miseria. Pretende di commuoverci con le immagini di innumerevoli creature scarnificate dalla malattia. Ci ferma la digestione con le sequenze di fanciulli devastati dalla fame nel Sudan o nell'Amazzonia, nel Bangladesh o nello Sri Lanka.
Ma se ci fossero gli strumenti adatti per portare sullo schermo le piaghe dell'anima adulta, sono certo che sareste voi a muovervi a pietà. E quegli occhi immensi, l'unica cosa splendida che vi è rimasta sul corpo martoriato, si spalancherebbero ancora di più in un raptus di compassione. Fate presto!.Inventate una specie di UNICEF a favore degli adulti. Finanziate per noi, con una questua di valori umani, un programma di emergenza alimentare, di cui siano companatico la tenerezza e la giustizia. Istituite un fondo internazionale di speranza. Raccogliete gli scampoli superflui della vostra innocenza, i ritagli della vostra limpidezza, gli spezzoni eccedenti della vostra voglia di vivere. Ne avete tanta !Fate una colletta dei vostri sogni impossibili. Raccattate i residui delle vostre illusioni .E inviateci subito il pacco dono della vostra misericordia. A noi adulti è più necessario di quanto non siano necessari a voi i contenitori confezionati delle nostre proteine. Perché voi, bambini del Terzo Mondo, avete bisogno delle nostre calorie. Ma noi grandi, figli dell'opulenza e inquilini di uno squallido Terzo Mondo morale, abbiamo bisogno del vostro calore. Fate presto perché qui si muore.


Don Tonino Bello
 inzu83 in blog life




Con questo messaggio , mentre ringrazio tutti coloro che hanno visitato questo blog, con la speranza che lo abbiate trovato interessante e utile e continuiate a seguire le pubblicazioni,
auguro a tutti quanti

     Un lieto fine 2010    e  un ancora più soddisfacente
                                        

                            A  N  N  O    2  0  1  1  !  !

mercoledì 22 dicembre 2010

SEMPLICEMENTE COSI', di don Tonino Bello

Lettera di Natale




Caro Gesù,


quest’anno voglio scrivere a Te. Per tanti motivi.


Prima di tutto, perché so che tu mi leggerai di sicuro e che la mia lettera non rischierà di finire come le tue. Ce ne hai scritte tante, e sono tutte lettere d’amore, ma noi non le abbiamo neppure aperte. Nel migliore dei casi, le abbiamo scorse frettolosamente e con aria annoiata.
Poi, perché so che Tu vai sempre al nocciolo, o alla radice, e sei imbattibile a leggere sotto le righe. E anche stavolta, ne sono certo, sotto le righe sai scorgere il mio cuore gonfio di paure e di speranze, di preoccupazioni e di tenerezze.

Poi, perché tu rispondi sempre e non passi mai nulla sotto silenzio. Non c’è volta che Tu ti rifiuti di ricambiare il saluto o di accusare ricevuta. Con gli altri, lo sai, non sempre è così. Più che la “ricevuta”, sembra che accusino il “colpo”.


Ma, soprattutto, scrivo direttamente a Te, perché so che a Natale ti incontrerai con tantissime persone che verranno a salutarti. Tu le conosci a una a una. Beato Te, che le puoi chiamare tutte per nome. Io non ci riesco.


Dal momento, però, che passeranno a trovarti, se non nell’eucarestia e nei sacramenti almeno nel presepe, perché non suggerisci loro, discretamente, che non te ne andrai più dalla terra e che, pur trovandoti altrove per i tuoi affari, hai un recapito fisso nella tua Chiesa, dove ti potranno incontrare ogni volta che lo vorranno?
E a proposito di “recapito”, non pensi che la tua Chiesa, il cui grembo hai deciso di abitare per sempre dopo aver abitato per nove mesi quello di tua Madre, abbia bisogno di qualche restauro?
Si tratterà, caro Signore, di restauri costosi, perché da ricca deve diventare povera, da superba deve divenire umile, da troppo sicura deve imparare a condividere le ansie e le incertezze degli uomini, da riserva per gli aristocratici deve divenire fontana per il villaggio.
Chi è profano in certe faccende pensa che sia un restauro quasi senza spese, sotto costo, perché si tratta di ridurre invece di crescere. Io invece so che occorre uno di quegli stanziamenti fortissimi della tua grazia, perché, se no, non se ne farà nulla.
Visto che mi sono messo sulla strada delle “raccomandazioni”, posso approfittare dell’amicizia per fartene qualche altra?
Aiuta me e tutti i miei fratelli sacerdoti a lasciarci condurre dallo Spirito, che è Spirito di servizio e non di potere, Spirito di fratellanza e non di parte.
Dona ai laici della nostra Chiesa la gioia di Te, che fai “nuove” tutte le cose. Ispira in essi i brividi dei cominciamenti, le freschezze del mattino, l’intuito del futuro.
Esorcizza nelle nostre comunità la paura del volto, l’impressione che si campi solo sulle parole, il sospetto che, di ardito, amiamo solo le metafore.


Metti nel cuore di chi sta lontano una profonda nostalgia di Te.
Asciuga le lacrime segrete di tanta gente, che non ha il coraggio di piangere davanti agli altri.
Entra nelle case di chi è solo, di chi non attende nessuno, di chi a Natale non riceverà neppure una cartolina e, a mezzogiorno, non avrà commensali.
Gonfia di speranze il cuore degli uomini, piatto come un otre disseccato al sole….


… Ricordati, Signore, di chi ha tutto, e non sa che farsene; perché gli manchi Tu.


Buon Natale, fratello mio Gesù, che oltre a vivere e regnare per tutti i secoli, muori e sei disprezzato, minuto per minuto, su tutta la faccia della terra, nella vita sfigurata degli ultimi.


Ti stringo al cuore.






Da “Parole d’amore, preghiere” edizioni la meridiana

martedì 21 dicembre 2010

Auguri di Natale di don Tonino Bello

Non obbedirei mai
al mio dovere di vescovo,

se vi dicessi "Buon Natale"
senza darvi disturbo.


Io, invece, vi voglio infastidire.
Non posso, infatti, sopportare l'idea
di dover rivolgere auguri innocui,
formali, imposti dalla "routine" di calendario.


Mi lusinga, addirittura, l'ipotesi che qualcuno
li respinga al mittente come indesiderati.


Tanti auguri scomodi, allora!


Gesù che nasce per amore
vi dia la nausea di una vita egoista,
assurda, senza spinte verticali.


E vi conceda la forza di inventarvi un'esistenza
carica di donazione, di preghiera,
di silenzio, di coraggio.



sabato 18 dicembre 2010

Buon Natale

Buon Natale a tutti gli amici che ci seguono


Buona Natale ad ogni uomo di buona volontà


Buon Natale ad ogni uomo, nessuno escluso perché amato da Dio

Ascolta:

     http://www.youtube.com/watch?v=W7tvF-ABrxc&feature=related

giovedì 16 dicembre 2010

Andiamo fino a Betlemme di don Tonino Bello

Andiamo fino a Betlemme, come i pastori.



L’importante è muoversi.


E se invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo


nella fragilità di un bambino, non ci venga


il dubbio di aver sbagliato il percorso.


Il volto spaurito degli oppressi, la solitudine


degli infelici, l’amarezza di tutti gli uomini della


Terra, sono il luogo dove Egli continua a vivere


in clandestinità.


A noi il compito di cercarlo.


Mettiamoci in cammino senza paura



DON TONINO BELLO

venerdì 10 dicembre 2010

BAMBINO GESÙ

Preghiera di Natale


Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
accarezza il malato e l'anziano!


Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un
universale abbraccio di pace!


Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione,
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.


Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi liberandoci dal peccato.


Sei Tu il vero e unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.


Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo
e di ogni famiglia.


Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.


(Preghiera di Giovanni Paolo II)

Natale , un messia tanto atteso, ma disatteso

Natale, è festa!!, ma per tutti?
Natale è ormai alle porte. Luci, negozi, folla per le vie delle città in cerca di qualcosa che la società propone a tutti per la grande festa, la più attesa dell’anno.


Una festa religiosa che unisce tutti gli uomini, ma quanti festeggiano veramente l’evento del Natale, la nascita di Gesù? e fra questi quanti veramente possono dirsi veramente credenti? E quanti ancora rinunceranno al folclore, al consumismo per celebrare il compleanno di Gesù?


Gesù nasce povero e noi mostriamo gli sfarzi del mondo, il superfluo di cui non avendone bisogno ne abbiamo fatto una necessità, qualcosa da far vedere , mostrare agli altri: ai ricchi di questo mondo e a dispetto della povertà di tanti, che in questo giorno di festa dimentichiamo che esistono.


Gesù nasce povero, ci siamo chiesti perché…Un Dio onnipotente come appare nella storia del popolo ebreo, diventa povero, si mostra povero, sarà povero durante tutta la sua vita terrena. Perché?


Al popolo eletto era stato promesso un Messia: ma è stato atteso come un liberatore, un re potente che con i suoi eserciti lo avrebbe liberato dagli oppressori, almeno questo credevano gli intellettuali di allora, scribi, farisei, sacerdoti, sadducei… Ma i piani di Dio spesso non coincidono con quelli degli uomini. Non con la forza Dio voleva ristabilire la pace che esisteva ai primordi della creazione del mondo e dell’uomo che volle a sua immagine e somiglianza. Doveva sbalordire e mettere a tacere la superbia, l’ingordigia umana, la falsità dei cuori, ribaltare l’ingiustizia, cambiare le spade in aratri, portare la pace, ricondurre l’uomo alla felicità originale. Ma come ?


Si domanda il profeta Isaia, capitolo 53:


“ Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
…Non ha apparenza né bellezza
per attirare i suoi sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevano alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori…
… Egli è stato trafitto per le nostre colpe…


Questo il Messia annunciato, sicuramente un messia così nessuno se lo sarebbe aspettato. Eppure Dio si fa uomo come un povero qualsiasi, e in quella notte solo gli angeli vagano per il mondo a portare la notizia a gente altrettanto povera e semplice: i pastori che vegliavano sui loro greggi, mentre si ode il canto che annuncia “ sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.


Un bambino nasce e fa annunciare pace e amore: sarà la sua missione in mezzo agli uomini. Dal suo stato di povertà porterà a tutti, incominciando dai poveri, pace e amore: la ricchezza di Dio che farà ricchi gli uomini che seguiranno la sua Parola.


In questo periodo che precede la Festa di compleanno di Gesù, abbiano ascoltato le parole di Giovanni Battista, parole di invito alla conversione, invito a cambiare vita , a tralasciare le cattiverie e predisporci ad accogliere questo Dio-Bambino che”battezzerà in Spirito Santo e fuoco” coloro che crederanno in lui.


Ogni bambino che nasce porta allegria, per lui facciamo festa, ci commoviamo dinanzi alla sua semplicità e impotenza, facciamo gli auguri ai genitori che lo hanno atteso per nove mesi nella gioia e forse anche con certo timore.


Gioia e timore si alternano nell’attesa: noi cristiani che ci avviciniamo a questa nascita importante, di cui conosciamo i momenti della nascita e della vita di Gesù, il passaggio dalla morte e il trionfo della risurrezione, ci prepariamo col timore pio di chi venera, adora e con la gioia che deriva dal perdono ricevuto per le nostre debolezze umane.


Ricordiamo che tutti noi siamo tra coloro che sono stati battezzati “ in Spirito Santo e fuoco”, divenuti figli di Dio, di un Padre che ci vuole bene, padre misericordioso, padre che vuole che ardiamo di un fuoco inestinguibile, l’amore divino che ci condurrà alla sua presenza per una eternità beata.


Diamo un senso a questa festa: viviamola nella gioia dando un valore alla vita, un valore alle parole di Gesù, al suo annuncio, al suo progetto per noi, una festa che trovi senso di redenzione, che sia un richiamo alla solidarietà, un invito alla riconciliazione


Questa festa sia anche, come ogni domenica, un’occasione per rinnovare più concretamente quella scelta di vita cristiana che in un momento di entusiasmo ci ha indirizzati verso una Persona dalla quale ci arrivano parole di vita eterna: Gesù, che a natale contempliamo, adoriamo bambino.


Non disattendiamo ancora una volta questo mistero di un Dio che sia fa uomo , uno degli ultimi, venuto per servire, per proporre un genere di vita impregnato d’amore, amore che genera pace, giustizia, che fa di questo mondo un preludio della vita che verrà.









Buon Natale a tutti, inizio di vita nuova !!